mercoledì 18 agosto 2010

PRIMARIE DEL ARRIVA UNA VALANGA DI SÌ


di Peter Gomez

Sul punto la dichiarazione più incisiva è dell’algido Enrico Letta. “A Milano”, ha detto, “possiamo battere la Moratti. Per il 2011 dobbiamo trovare un candidato civico, un Guazzaloca di centrosinistra. Ma il nostro Guazzaloca non va sottoposto alle primarie, soffocherebbe le sue possibilità di successo”.

Un mirabile esempio di ferrea logica cartesiana dal quale potrebbero discendere anche altri ragionamenti. Roba del tipo: questo Pd, per vincere, deve eliminare gli elettori. O, meglio ancora, trasferirsi in toto all’estero dove forse qualcuno è ancora disposto a credergli e a votarlo.

Il Letta pensiero, del resto, in quello che è il maggior partito della cosiddetta opposizione è tutt’altro che una rarità. Prendete Massimo D’Alema. Lui, dopo aver visto per due volte in Puglia il proprio candidato perdere le consultazioni della base contro un Nichi Vendola che poi si è aggiudicato la Regione, resta ancorato alle sue lapalissiane e sarcastiche convinzioni: “Più che le primarie occorre vincere le secondarie, cioè le elezioni”. Mentre Beppe Fioroni, in caso di consultazioni politiche anticipate, ha pronta una soluzione intermedia: “Le primarie finte”. Dice Fioroni: “È già successo con Prodi. Al momento giusto salterà fuori un nome dall’Italia che produce. E anche Vendola farà un passo indietro”. In attesa di quel catartico istante un passo l’abbiamo però fatto noi: in avanti. Nel giro di un paio di giorni più di diecimila lettori, sul sito de ilfattoquotidiano.it, hanno votato sì a un sondaggio che chiedeva per tutte le prossime tornate elettorali le primarie di coalizione. E i lettori, nei loro commenti, hanno domandato in maggioranza primarie vere, aperte a tutti, anche ai non iscritti ai partiti. Pare infatti che dopo 14 anni di batoste tra gli italiani non berlusconiani (cioè la maggioranza, visto che il Pdl non va oltre il 35 per cento dei consensi) si stia diffondendo una convinzione. Spiacevole per il Pd: il Cavaliere vince non solo a causa del suo strapotere mediatico, della sua capacità di fornire messaggi e risposte semplici a problemi che sono in realtà molto complicati. Alla base del suo successo c’è pure l’insussistenza degli avversari.

C’è una classe dirigente che, salvo poche e lodevoli eccezioni, è molto capace a scaldare le poltrone, ma è del tutto incapace a scaldare i cuori degli elettori. Le primarie con il loro carico di passioni, di competizione, di scontro e di confronto, sono dunque la strada maestra da cui ricominciare.

Certo, lo sappiamo anche noi, non sono la soluzione. Continuare solo a domandarsi cosa si può fare per sconfiggere le varie cricche d’Italia non basta più. I cittadini che adesso le chiedono a gran voce dovranno partecipare alle primarie non semplicemente come elettori. Lo dovranno fare, a partire dalle amministrative, anche come candidati. Perché, come dice un proverbio arabo, “gli uomini coraggiosi fanno politica. Gli altri ne parlano”. E Dio solo sa di quanto coraggio abbia oggi bisogno un Paese come il nostro.

2 commenti:

sassicaia molotov ha detto...

Enrico Letta sta sempre più prendendo le sembianze dello zio Gianni.
E nel PD stanno sempre più maledicendo il giorno in cui hanno scoperto le "primarie".
Confermo: se si ha fiducia in quel partito tanto vale spedire la letterina a Babbo Natale.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

MAI DETTO DI AVERE FIDUCIA IN QUEL PARTITO, ANZI, NON L'HO MAI VOTATO NE' LO FARO' IN FUTURO. LETTA JUONIOR POI MI E' STATO SEMPRE ANTIPATICO, ASSIEME A TUTTI GLI ALTRI. A ME PIACE NICHI VENDOLA, ANCHE SE SONO ISCRITTO ALL'IDV: PENSO CHE SAREBBERO UN BEL DUO, VENDOLA E DI PIETRO. HO LETTO SU LA STAMPA UN ARTICOLO DI MARIO DEAGLIO E SUL FATTO DI STEFANO FELTRI AD OGGETTO LECONOMIA FINANZIARIA CHE MI HANNO FATTO TREMARE LE VENE E I POLSI.
NON HAI ASCOLTATO LA TOCCATA E FUGA IN RE MINORE, ADESSO C'E' L'ADAGIO DAL CONCERTO DI ARANJIEZ, VERSIONE CINEMATOGRAFICA, CON UN ASSOLO DI CORNETTA DAVVERO SPECIALE.
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