Il portavoce dei cassintegrati: “Buonuomo, lei dice idiozie”
di Alessandro Oppes
La rabbia dei cassintegrati Vinyls sfocia in rissa televisiva. Dopo cinque mesi e mezzo di lotta dall’avamposto sempre più mediatico dell’Asinara, l’isola dell’ex supercarcere occupata per protesta, ormai non credono più alle promesse, le voci, i mezzi annunci. E allora è il loro portavoce storico, Pietro Marongiu, in un collegamento infuocato su Linea Notte, a bersagliare senza pietà l’unico berlusconiano-doc presente in studio, Giorgio Stracquadanio.
“L’ho sentita parlare per un’ora e ha già detto abbastanza idiozie”, lo apostrofa l’operaio d’assalto. “Non si permetta, non-si-per-me-tta!”, si indigna il deputato Pdl. Ma Marongiu è un fiume in piena.
Tutto parte dall’annunciato interessamento della società croata Dioki a investire nella Vinyls. “Temiamo che sia un giochino che abbiamo già visto: cioè, scegliere una qualche entità che venga a comprare la nostra società, interessandosi magari semplicemente al dicloretano di Assemini, e poi buttare via tutto il resto”.
La temperatura sale quando la conduttrice Bianca Berlinguer ricorda che “da mesi non c’è il ministro che dovrebbe essere responsabile di questa situazione”. Marongiu sbotta: “Il problema è che uno è andato a fare il capocondominio. È evidente che il presidente del Consiglio non ha ancora trovato uno che sia abbastanza perseguito dalla legge per farlo ministro. Abbiamo un sottosegretario che è totalmente inadeguato, e il ministro ad interim [Berlusconi, ndr] che sta pensando a fare le guerre da pollaio. Lo vedo che va in vacanza dappertutto, va in Brasile. Non può far questo, deve stare qui a lavorare”.
Interviene Stracquadanio: “Non si può dire che il governo deve imporre a Eni di fare una lavorazione che non ha redditività. Perché, se i concorrenti europei prevalgono sul vostro prodotto, forse ci sono ragioni di prezzo, oltrechè di qualità, per cui sono più competitivi quegli altri. Bisogna saperci stare sul mercato. Non basta dire: noi siamo i più bravi del mondo e l’Eni deve finanziare in perdita una produzione. Questa è la visione con la quale certo sindacalismo ha distrutto il lavoro in Italia”.
Marongiu ha il fumo negli occhi e continua a lanciare stoccate: “Senta, abbia pazienza buonuomo e cerchi di stare un pochino più attento all’argomento”. Stracquadanio: “E lei non deve insultare le istituzioni, ha capito? Anche lei è un buonuomo”. Replica secco il portavoce Vinyls: “Certo, credo di essere un ottimo uomo rispetto a lei. Ma adesso lei stia un attimino zitto, ha già detto abbastanza idiozie”. “Non si permetta”, cerca di contenerlo il deputato Pdl. Ma Marongiu non si ferma: “Quello che lei ha detto poco fa è una grande sciocchezza. Perché se lei sostiene che ci sia qualche paese che sa fare il nostro prodotto meglio di noi, sta dicendo una cosa che non è vera”. Ma allora, chiede Stracquadanio, “perché si chiude?”. Replica Marongiu: “Perché l’Eni e il governo hanno barattato la chimica con l’energia. Sono diventati, soprattutto l’Eni, un supermercato: compra e vende energia”. Sfinito, il deputato Pdl ha solo la forza di sussurrare: “Ma come si fa a dire queste cose? Come si fa?”.
2 commenti:
Ho sentito in diretta la trasmissione e devo dire che ogni volta che sento Stracquadanio mi viene l'itterizia dalla rabbia.
A me è piciuto molto Pietro Marongiu: granitico!
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