venerdì 13 agosto 2010

Stracquadanio: "Tregua? Fini deve solo andarsene"


L’obiettivo è, entro settembre, approvare il documento programmatico, cambiare il presidente della Camera e sciogliere il gruppo di Futuro e libertà per l’Italia. Così si riprende a governare e si fa il processo breve». Parola di un super falco berlusconiano, il deputato Giorgio Stracquadanio.

Insomma, altro che tregua tra finiani e berlusconiani...
«Non ci sono margini perché Fini possa ricucire con Berlusconi, perché Berlusconi non vuole. Perché dovresti consentirgli di mantenere un ruolo importante nel partito dopo che ha tentato una congiura? Ovunque le congiure si chiudono facendo cadere le teste dei congiurati».

Ma le dichiarazioni arrivate l’altra sera dal premier sono state interpretate come un’apertura. Una tregua, appunto.
«Verso i finiani, non verso Fini. Il tentativo è quello di rompere il gruppo di Futuro e libertà e recuperare chi è recuperabile, secondo le mie stime almeno una ventina alla Camera e quasi tutti al Senato».

Mentre per il presidente della Camera lei invocò il «metodo Boffo», il direttore del quotidiano Avvenire costretto alle dimissioni dopo una durissima campagna condotta dal Giornale.
«Nel senso di dire al moralista “Stai attento che non sei così limpido da potertelo permettere”. Era una provocazione che non atteneva certo all’uso di carte false. Anche perché finora di falso non c’è niente: le otto precisazioni di Fini sulla casa di Montecarlo non hanno precisato nulla. Ma secondo me prima della ripresa sarà cascato».

Di nuovo a invocare le dimissioni del presidente della Camera?
«Come presidente della Camera è quello che ha presieduto meno ore e ha più usato Montecitorio per incontri e convegni: lo documenteremo alla ripresa dell’attività parlamentare. Le dimissioni sono affidate alla sua sensibilità, ma siccome non credo che abbiamo finito di vederne su Montecarlo...».

Cosa intende dire?
«Sull’appartamento di Montecarlo ci sono ancora due questioni aperte. La prima è la proprietà: chi ha comprato quella casa? E la seconda è la residenza fiscale di Giancarlo Tulliani».

Cioè?
«Per avere la residenza fiscale all’estero occorre trascorrervi 183 giorni e avere un’attività che permetta di percepire un reddito. Finora sappiamo che Giancarlo Tulliani ha avuto un reddito dalla Rai, e, secondo i resoconti dei cronisti inviati a Montecarlo, nessuno dei vicini di casa lo ha mai visto. Mi chiedo: c’è qualcuno che può averlo aiutato ad accelerare la sua residenza?».

1 commento:

Anonimo ha detto...

Eh, che Fini se ne vada, allora, ma se si può sognare, mi piacerebbe tanto che se ne andassero anche tutti quei personaggi dalla coscienza sporca e dall'anima nera che pullulano nel nostro Parlamento. E pure Stracquadanio, se se ne va, non mi fa certo dispiacere.
rossana