Resta altissima la tensione intorno alle due prossime puntate di Annozero. La richiesta ufficiale di arbitrato presentata da Michele Santoro contro la decisione di fermare per dieci giorni il programma a partire dal 18 ottobre, voluta dal dg Masi, sospende la sanzione disciplinare fino alla pronuncia da parte del collegio arbitrale, come prevede l'articolo 7 dello statuto dei lavoratori. Ma Masi non ci sta: "Non accettiamo questo arbitrato:
Il programma di Michele Santoro, su cui pendeva lo stop deciso dal direttore generale Mauro Masi dopo il "vaffan..bicchiere" dell'esordio di stagione, ieri ha avuto il 23,47 di share, pari a 6 milioni 283 mila spettatori. L'anteprima, durata dieci minuti, con il monologo del giornalista, è stata seguita dal 18,55 per cento con 5.379.000 telespettatori.
La quarta puntata, molto attesa dal pubblico dopo le polemiche seguite all'annuncio della sospensione, ha battuto la concorrenza in prime time, compreso il programma di Paolo Bonolis su Canale 5: Chi ha incastrato Peter Pan è stato visto da 6.095.000 telespettatori con il 22,71 per cento.
Nel corso del programma, dedicato alla crisi economica e all'affaire Marcegaglia-Giornale, Santoro ha fatto appello al suo pubblico, chiedendo agli spettatori di firmare perché Annozero vada in onda, e di alzare la voce, mandando forte e chiaro il messaggio: "Sono un abbonato Rai e non voglio essere punito al posto di Santoro". E i risultati non si sono fatti attendere: il conduttore annuncia oggi che le adesioni sono già migliaia, ringrazia e rilancia, chiedendo di raccogliere altre firme e di inviarle alla presidenza della Rai: "Dobbiamo ottenere il massimo del risultato", scrive in un messaggio diffuso sul sito di Annozero.
Un successo per Santoro e una sconfitta per Masi, commenta Giorgio Van Straten. "Il vincitore è lui - spiega il consigliere di minoranza Rai -, che nonostante la pressione a cui è sottoposto da mesi e l'abnormità del provvedimento disciplinare, ha fatto una trasmissione equilibrata e interessante, aperta da un 'editoriale' pacato e condivisibile. Il vincitore è Michele Santoro perché anche in termini d'ascolto ha battuto persino Paolo Bonolis (da quanto non succedeva?) raggiungendo uno share impensabile per una trasmissione di approfondimento".
Che la sospensione fosse in forse l'aveva già ventilato Nino Rizzo Nervo. "Il provvedimento di sospensione che ha colpito Annozero sarà annullato. Santoro farà ricorso e sono certo che vincerà", ha commentato oggi il membro del Cda Rai intervenendo a Klauscondicio, mentre Antonio Di Pietro, dalla sua pagina su Facebook, annuncia di aver dato la sua adesione all'appello, "contro una punizione ingiusta e immotivata contro milioni di italiani che pagano il canone", spiega il leader dell'Idv.
Dal Pd, Paolo Gentiloni ripete che il problema è Masi e non il conduttore di Annozero. "L'attacco a Santoro - sottolinea il responsabile comunicazione del Pd - non deriva, certo, dalle sue recenti polemiche con Masi, non prendiamoci in giro. Il vero scandalo è, piuttosto, che in un momento di grande difficoltà per l'azienda il direttore generale svolga una attività di mobbing nei confronti di direttori di rete come Ruffini e Freccero e di un programma di grande successo come Annozero. Insomma - conclude - il problema in Rai si chiama Masi, e non certo Santoro".
Dal centrodestra, Paolo Bonaiuti riconosce la capacità del conduttore di attrarre solidarietà, ma lo accusa di fare comizi. "Ho simpatia per Santoro come professionista, ma è innegabile che nella puntata in discussione, vi sia stato un comizio concluso con un 'va al diavolo' rivolto al direttore generale della Rai. Questo esula dalla libertà di stampa. Santoro è stato pronto e bravo, come sempre, a incassare solidarietà": questo il commento del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio a "Unomattina" su Rai1. Per il ministro alla Cultura Sandro Bondi l'appello alla mobilitazione di Santoro è un'iniziativa legittima, ma trasmissioni come la sua "fanno male alla politica e alla democrazia italiana".
Intanto si muovono anche le associazioni dei consumatori. Primo Consumo, ad esempio, chiederà alla Rai l’accesso agli atti per verificare quali siano state le considerazioni e le procedure che hanno portato alla sospensione: secondo l'associazione i cittadini verrebbero privati di un servizio - quello di assistere ad un programma di informazione - per il quale pagano il canone. E un’eventuale mancata messa in onda di Annozero arrecherebbe anche danni economici alla Rai, che è un'azienda pubblica.
(15 ottobre 2010)
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