venerdì 22 ottobre 2010

Berlusconi, affondo sui magistrati. "Ma il Lodo non l'ho mai chiesto"


Durissimo contro i magistrati, assolutamente estraneo al progetto del Lodo Alfano, certo di ricandidarsi alle prossime elezioni politiche, sia in caso di voto anticipato che al termine della legislatura. Silvio Berlusconi parla alla Frankfurter Allgemeine Zeitung e non propone la propria lettura della situazione politica italiana, delle inchieste che l’hanno coinvolto e del nodo giustizia.

Ieri, nelle anticipazioni diffuse, il Cavaliere affermava di essere pronto a ricandidarsi «se si andrà al voto» anticipato. Oggi, nell’intervista integrale diffusa, Berlusconi afferma qualcosa in più. Gli chiedono se a fronte di una maggioranza traballante e con il rischio di "nuove elezioni", è pronto a ricandidarsi. Lui replica: «Mi candiderò comunque». Poi aggiunge: «In caso di elezioni, vedremo se il programma del partito di Fini sarà tale da consentire di renderlo parte integrante della coalizione».

È sempre la giustizia a tenere banco. Il Cavaliere assicura agli intervistatori tedeschi che lo scudo per le alte cariche non è una sua idea, né l’ha richiesto: «Non ho mai reclamato alcuna forma di tutela. Il mio partito ha presentato un disegno di legge» e comunque un provvedimento «del genere esiste in molti Paesi».

Non manca un durissimo affondo contro stampa e toghe: «La realtà è che vengo attaccato da giudici di sinistra che abusano illegittimamente del loro potere per motivi di lotta politica». E ancora le leggi ad personam: «Non sono io che le ho chieste, sono i miei alleati che se ne fanno promotori a mio favore, ricorrendo agli strumenti legali della democrazia». Democrazia sulla quale «grava un macigno. Nella magistratura abbiamo una corrente che agisce in modo eversivo cercando di procedere contro chi è stato eletto legalmente dal popolo».

Il Cavaliere sceglie il quotidiano tedesco anche per difendersi dalle accuse dalle quali è chiamato a rispondere nei processi: «La verità è completamente diversa da quella proclamata dalla stampa di sinistra. Nessuno dei capi d’accusa rivolti da 17 anni contro di me da certa magistratura corrisponde alla verità». Ad esempio l’inchiesta per evasione fiscale: «I giornali parlano di irregolarità fiscali commesse nel 2003 a Roma. In quel periodo come Presidente del Consiglio non avevo più niente a che fare con il gruppo Mediaset presieduto da mio figlio e mia figlia».

In Italia, comunque, non ci sarà spazio per il centro, assicura il premier: «Attualmente non riesco a immaginare che un tale "centro" possa essere in grado di formare un Governo. Secondo i sondaggi, un’alleanza elettorale di tutti i partiti del centro otterrebbe soltanto tra il dieci e il dodici per cento dei voti». Dopo aver illustrato i punti chiave della riforma della giustizia (che ’non riguardano mè), il Cavaliere passa a trattare di economia e politica estera, rivendicando la tenuta dei conti pubblici di fronte alla crisi, spendendo parole positive per i rapporti italo-tedeschi e sollecitando un cambiamento di rotta nella strategia da utilizzare con l’Iran.

2 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

UNA FACCIA TOSTA DA PRIMATO MONDIALE!

L'angolo di raffaella ha detto...

Santo...santo subito!!!
Se non ci fosse da piangere riderei a crepapelle.