venerdì 19 novembre 2010

"Flirti con Bocchino" Mussolini accusa. Lite con la Carfagna


ROBERTO GIOVANNINI

Eccola, Mara è una Traditrice, c'è la prova regina, avrà pensato Alessandra Mussolini. Ieri pomeriggio a Montecitorio la nipote del Duce (dopo varie peripezie oggi deputato del Pdl) si accorge che la ministra delle Pari Opportunità Mara Carfagna è tutta intenta a chiacchierare con uno dei Nemici Pubblici del Pdl, il capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà Italo Bocchino. Tutti sanno che sono amici. Tutti sanno che Italo ha dato una bella mano a lanciare la carriera politica dell'ex-showgirl. Molti sospettano - ma lei protesta fedeltà a Silvio - che Mara sia pronta però a fare il salto della quaglia dai finiani. «Tormentata», l'ha definita con il «Corsera» un pasdaran berlusconiano come Giorgio Stracquadanio.

Ma la conversazione è lunga, intensa. Per Alessandra Mussolini è tutto fin troppo chiaro: intelligenza col nemico. Reato consumato tra i banchi del governo. Tanto vale immortalare la scena con una bella fotografia scattata con il cellulare, avrà pensato la deputata napoletana. In un baleno prende il suo telefonino e fa la foto con otto megapixel. Sennonché l'astuta Carfagna si avvede della scenetta, si volge e come un centrocampista appena ammonito dall'arbitro batte le mani, dicendo «brava, brava!». «Vergogna!» risponde a brutto muso Mussolini. Sipario. Le spiegazioni. Mussolini chiarisce così quel «vergogna» («pronunciato in maniera pacata», dice): «Carfagna si deve vergognare per la liaison con Bocchino che sta mettendo a rischio il partito».

Peggio: Carfagna danneggia il Pdl della Campania, intrecciando contatti proibiti con Italo Bocchino e
Futuro e Libertà in vista delle future elezioni per il sindaco di Napoli. «Lo spostamento di competenze sul termovalorizzatore che questa mattina il Consiglio dei ministri ha sottratto alle Province», accusa Mussolini, che prende le parti del presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli, da un po' in guerra aperta con la titolare delle Pari Opportunità. E poi c'è «il fatto che Bocchino nella Finanziaria ha chiesto di spostare 20 milioni di euro al ministero della Carfagna». Insomma, «non può tenere una gamba di qua e una di là - avverte - Perciò quando li ho visti parlare in atteggiamento amorevole ho scattato la foto».

Il ministro delle Pari opportunità respinge al mittente le critiche. «La collega Alessandra Mussolini è, evidentemente, in crisi d'astinenza da visibilità. E, come le capita spesso, urla al fine di attirare l'attenzione, senza badare troppo a quello che dice», commenta Carfagna. Il termovalorizzatore di Salerno? «Ho tentato - dice il ministro - di evitare che un'importante e strategica opera pubblica rimanesse paralizzata dallo scontro istituzionale in atto tra Comune e Provincia». Roba forte! Per cui adesso del termovalorizzatore se ne occuperà il Presidente della Regione
Stefano Caldoro. I venti milioni in più che Bocchino avrebbe fatto avere alle Pari Opportunità? «Queste risorse - chiosa Carfagna - saranno destinate alle Regioni per finanziare progetti di contrasto alla violenza sulle donne e centri di accoglienza per le vittime in difficoltà. Spero che la collega Alessandra Mussolini non ce l'abbia anche con le donne in difficoltà».

Nessun commento: