giovedì 18 novembre 2010

Le sottili differenze


Che strano sentire Bersani e Fini che, nel corso della puntata di “Vieni via con me” del 15 novembre, hanno elencato l’uno i valori della sinistra e, l’altro, della destra.

E’ strano perché, in fondo, hanno detto le stesse cose con parole diverse: Fini si solo è concentrato su “La legge è uguale per tutti”, mentre Bersani ha preferito sottolineare l’importanza di un’economia equa.

E fa specie soprattutto perché i entrambi gli elenchi di valori di sinistra e destra enunciati dai due leader politici, se uniti, formano l’intero programma dell’Italia dei Valori: garanzia della dignità di tutti, consentendo però ai più meritevoli di crescere, unito al rispetto di regole giuste.

Ma allora, perché se questi identici concetti li esprime un esponente dell’IdV viene tacciato di “pericoloso populismo”? E pensare che a me sembra solo buonsenso...Alchimie della politica italiana!

Poi è ovvio che permangano alcune differenze. Ad esempio c’è chi, come Fini, collabora con Berlusconi da 16 anni e ha contribuito al varo delle più vergognose leggi che lo Stato italiano ricordi; chi, come Bersani, deve trovare ancora una propria identità e mostrarsi coerente nella linea politica di fronte ai propri elettori; e chi, come Di Pietro, lotta da 20 anni contro il malaffare e per l’affermarsi dei principi sopra indicati.

Nel frattempo giunge notizia dalla vicina Sicilia di un imprenditore, Ignazio Cutrò, che su Facebook ha messo in vendita un rene. Perché? Ovvio! L’imprenditore, dopo aver denunciato i suoi estorsori, mafiosi, che gli chiedevano il pizzo, si è ritrovato senza più lavoro.

“Io e la mia famiglia abbiamo creduto in quello che abbiamo fatto e ci crediamo ancora, ma quello che non è riuscita a fare la mafia lo sta facendo chi ci doveva dare una mano d’aiuto. Tanti appelli di aiuto per lavorare, nessuna risposta, dove sono i nostri politici? Una persona sola ha risposto al mio grido di dolore: Sonia Alfano, europarlamentare dell’Italia dei Valori. Mi stanno togliendo pure la dignità, comunque mi resta solo una cosa da fare per potere sfamare la mia famiglia: metto in vendita i miei organi, iniziando dai reni. Se qualcuno fosse interessato mi può mandare una e-mail. Meglio morire in piedi che vivere una vita in ginocchio, in culo alla mafia ribellatevi in massa (Ignazio Cutrò).”

Si attendono ora le risposte della politica. Risposte serie e coerenti. Questi fatti, in un’Italia che vuole crescere liberandosi del giogo mafioso, sono di una gravità estrema e non possiamo permetterceli.

Luigi Sibilio

IdV Codogno

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