L’assurdità del pensiero secessionista, come di tutti i fondamentalismi, si mostra in tutta la sua tracotanza nel momento del bisogno.
Così nel 2010 accade che il ricco Veneto a maggioranza leghista sia stato devastato da un’alluvione, sintomo questo anche di una profonda inefficienza dei suoi amministratori locali (giusto per fare un nome, il governatorissimo del Veneto altro non è che il generale leghista Zaia).
Ma accade pure che la solidarietà e l’aiuto concreto, da sempre grande forza di tutto il Belpaese, superi queste barriere ideologiche e ne realizzi di fatto l’unità .
“Fatti, non pugnette!” direbbe l’assessore zeligiano, Palmiro Cangini. E così ad aiutare il Veneto è il meridionalissimo comune di Acquaformosa, paesino calabrese in provincia di Cosenza, primo comune “deleghistizzato” d’Italia.
Vale la pena ricordare che stiamo parlando di quella stessa regione, il Veneto, in cui spopola il PNV, Partito Nazionale Veneto, il cui sito internet recita frasi come “Indipendenza del Veneto, per non essere coperti dalla vergogna” e “Difendiamo la libertà di espressione messa in pericolo dalla Lega oscurantista”.
A queste parole penso basti contrapporre quelle dello stesso sindaco Manoccio contenute nell’ordinanza di deleghistizzazione del comune di Acquaformosa : ”Premesso che all’interno del Parlamento e del Governo della Repubblica Italiana siedono rappresentanti della Lega Nord-Padania, forza politica che è espressione prevalentemente del Nord Italia. Considerato che, nel corso degli anni, autorevolissimi rappresentanti della Lega Nord-Padania hanno più volte offeso e dileggiato il Meridione d’Italia ed i suoi cittadini; che l'azione politica della Lega Nord-Padania spesso si traduce in frasi ed atteggiamenti denigratori verso luoghi e persone che hanno scritto pagine importanti per l’intera Nazione, sia dal punto di vista sociale che culturale; che l’istituzione di ronde, l’esame di dialetto, l’odio verso i diversi, la cultura della secessione nascondono il virus dell’intolleranza e ripropongono la cultura della razza padrona; che il Meridione è culla di cultura e che i suoi cittadini hanno spesso dato lustro all’intera Nazione, offrendo le migliori energie e le migliori intelligenze all’intero Paese e quindi anche al Nord-Italia; che i processi migratori verso il Settentrione d’Italia hanno svuotato le nostre terre delle migliori risorse, come i migliori giovani laureati e diplomati, che arricchiscono a costo zero il territorio del Nord, che l’unità d’Italia è un bene irrinunciabile, sancito non solo dalla Costituzione ma dai comportamenti quotidiani di ogni Italiano.(…)”.
Dopodiché viene dichiarata la deleghistizzazione del Comune, il quale è sicuramente un atteggiamento che si può definire folkloristico (non offensivo di un popolo, però, come invece lo sono le sparate del senatùr Bossi, quale ad esempio “Al nord i nordici. Al sud i sudici.”), ma contiene una serie di sacrosante verità.
Capisco il pretendere una ottimale gestione delle risorse pubbliche e la massima riduzione degli sprechi (il cosiddetto “federalismo fiscale”) e mi sento di condividere questa battaglia, come ha fatto l’Italia dei Valori in parlamento.
Ma questa necessità non può e non deve portare ad uno Stato nel quale ognuno coltiva il proprio orticello e non guarda al di là dello steccato.
E la recente alluvione ci mostrato il perché.
Luigi Sibilio
Italia dei Valori Codogno
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