Lo avevamo detto e avevamo visto giusto: nella sua fase estrema il berlusconismo agonizzante darà il peggio di sé. Chi pensa che in fondo tra il tenersi questo governo per un mese o per un anno passa poca differenza si illude. Di qui alla sua caduta, Berlusconi avvelenerà ogni pozzo nel tentativo disperato di salvarsi
La lotta alla criminalità, che per tante parti dell’Italia, dovrebbe venire prima di tutto è uno di questi pozzi. La libertà di informazione e il diritto dei cittadini a sapere chi sono e come si comportano quelli chi li governano è un altro.
Berlusconi e la folla di maggiordomi con cui ha riempito il Parlamento stanno per inquinarli tutti e due con lo stesso micidiale veleno: la legge contro le intercettazioni.
La smettessero di prendere in giro gli italiani. Quella legge ha un solo scopo: impedire che i cittadini sappiano che razza di gente e gentaglia siede al governo o in Parlamento. Se la legge bavaglio fosse stata già in vigore quando la cricca che si ingrassava sulla tragedia dell’Aquila è stata scoperta, avremmo saputo che c’erano dei sospetti sugli appalti per la ricostruzione della città. Non si sarebbe mai saputo che uno sciagurato avvoltoio, nella notte della tragedia, si fregava le mani tutto contento perché già sapeva che quegli appalti lo avrebbero arricchito grazie ai rapporti corrotti e clientelari con qualche governante. Non è la stessa cosa. In un caso i cittadini possono giudicare chi li governa e agire di conseguenza. Nell’altro no.
Per questo scopo ignobile, Berlusconi e la sua banda non esiteranno a fare un enorme favore a quei criminali che avrebbero il dovere di combattere e a fare un altrettanto enorme danno al principio base delle democrazie moderne: la libertà di informazione e il diritto dei cittadini alla trasparenza del potere. Tutt’al più cercheranno di nascondere lo scempio dietro una foglia di fico come l’obbligo di mantenere le intercettazioni segrete fino all’udienza filtro
Noi non lasceremo nulla di intentato pur di fermare questa legge vergognosa, Continueremo a manifestare in piazza, lo faremo anche domani pomeriggio a Roma, in piazza del Pantheon, e a fare strenua opposizione in aula. Ma non ci illudiamo. Abbiamo di fronte una banda di disperati pronta a tutto pur di provare a salvarsi. Le vie di mezzo non esistono più. Bisogna cacciarli il prima possibile. Prima che avvelenino tutto.
martedì 4 ottobre 2011
Il veleno del bavaglio
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