Il 14 dicembre dovrà decidere sul legittimo impedimento
di Gianni Barbacetto e Antonella Mascali
Oggi
Come deciderà
I favoriti, secondo le voci che circolano in Cassazione, sono gli ultimi tre: Morelli, giudice civilista, simpatizzante di Unità per la costituzione, la corrente moderata del sindacato dei magistrati; Lattanzi, giudice penalista, della corrente di sinistra Magistratura democratica; e Marco Pivetti, presidente della sezione lavoro della Cassazione, anch’egli di Md. Tutti e tre sono giuristi stimati e di riconosciuta professionalità e indipendenza. Se, come è molto probabile, nessun candidato raggiungerà oggi i due terzi delle preferenze, venerdì andranno al ballottaggio i due che otterranno più voti.
Morelli è un esperto di contenzioso Stato-Regioni ed è ritenuto fautore di un federalismo rispettoso della Costituzione e non punitivo per il Sud. Raccoglierà prevedibilmente il voto moderato di Unicost. Su Lattanzi è probabile invece che convergano i voti di Md e del Movimento per la giustizia.
IL NUOVO giudice costituzionale dovrà affrontare, insieme agli altri componenti della Consulta, il nodo della legge sul legittimo impedimento, che congela i processi a carico del presidente del Consiglio e dei ministri. La legge è stata varata il 7 aprile scorso per ibernare i processi di Berlusconi – Mediaset, Mills e Mediatrade – in corso a Milano. È stata pensata come una misura provvisoria, una legge ponte che ha come scadenza naturale l’ottobre 2011. La maggioranza l’aveva approvata in attesa del varo del cosiddetto lodo Alfano costituzionale, legge che avrebbe dovuto garantire l’improcessabilità di Berlusconi, incardinandola dentro
Ora che il lodo Alfano appare avviato su un binario morto, Silvio resta appeso allo scudo del legittimo impedimento, per salvarsi dai processi milanesi. Il presidente Giorgio Napolitano firma la legge il 7 aprile 2010. Nove giorni dopo, lo scudo finisce davanti alla Corte costituzionale (come il lodo Schifani e il precedente lodo Alfano, poi bocciati).
I giudici di tutti e tre i procedimenti milanesi si sono rivolti alla Consulta, ritenendo che quella legge violi l’articolo 3 della Costituzione, sull’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, e l’articolo 138, che regola il meccanismo d’approvazione di leggi costituzionali.
CERTO, resta una partita difficile e incerta per il presidente del Consiglio. I suoi avvocati, Niccolò Ghedini e Piero Longo, stanno decidendo la strategia da seguire: chiedere un rinvio dell’udienza del 14 dicembre davanti alla Corte costituzionale per “impegni parlamentari”, oppure no? Quel giorno, debutterà alla Consulta anche il suo nuovo presidente. Il 7 dicembre se ne andrà Amirante, il 10 sarà votato il suo successore. Potrebbe essere Ugo De Siervo, professore di Diritto costituzionale, vicepresidente della Corte dal 2009, eletto dal Parlamento nel 2002 su indicazione del centrosinistra.
1 commento:
LA LOTTA CONTRO IL TUMORE E' SEMPRE DI LUNGA DURATA E DALL'ESITO INCERTO.IL MEDICO MANTIENE LA PROGNOSI RISERVATA.
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