lunedì 28 febbraio 2011

B. a Milano: “Ne ho piene le scatole, ma non posso smettere di fare politica”




B. a Milano: “Ne ho piene le scatole, ma non posso smettere di fare politica”


Atteso per l'udienza Mediaset, il premier dichiarato contumace: i legali non hanno chiesto il legittimo impedimento. Il processo è stato rinviato all'11 aprile. Ghedini: "Verosimile che Berlusconi sarà in aula". Intanto, il Cavaliere oggi è a Milano. Prima a palazzo Reale e poi in Confcommercio. Stasera allo stadio per Milan-Napoli: "Batteremo il Sud"

“Il 51% degli italiani mi stima, gli altri mi detestano”. Silvio Berlusconi riconosce di aver subìto un crollo di consensi, anche se i sondaggi parlano di ben altri numeri (per Mannheimer appena il 26% oggi confermerebbe il Cavaliere premier). E sa che la direzione è inevitabilmente verso il basso. “Sono deciso ad andare avanti – ha aggiunto – perché non voglio avere il giudizio negativo del 100% degli italiani”. All’Unione dei commercianti di Milano Berlusconi è apparso decisamente provato. Un incontro con i responsabili territoriali organizzato da Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, per la prima volta “chiuso” nell’aula del consiglio e attorniato da ministri e sottosegretari. I fedelissimi. Da Paolo Bonaiuti a Michela Vittoria Brambilla. Poi Daniela Santanchè, Ignazio La Russa, Antonio Fazio, Paolo Romani, Mariastella Gelmini. Tutti seduti sui banchetti in emiciclo, ordinati e composti a rispondere alle domande dei rappresentanti dei commercianti. I pochi cui è stato riconosciuto il privilegio di entrare in sala. Tutti gli altri, per quanto registrati e controllati da uno strettissimo cordone di sicurezza tra Carabinieri e Polizia, relegati in un’aula davanti a un megaschermo.

La giornata milanese di Berlusconi è trascorsa senza contatto con gli elettori. In mattinata, a Palazzo Reale per presentare un’iniziativa del partito insieme a Michela Vittoria Brambilla, non ha stretto mani ed è sfilato via davanti al coretto di “menomale che Silvio c’è” intonato da poche decine di persone. Che comunque hanno applaudito. Premiati con appena una battuta: “Siete così simpatici che vi invito tutti al bunga bunga”. Uscendo, alla stampa ha commentato l’udienza odierna. “In contumacia? Ma io voglio andare, come sempre, voglio andare (al processo Mediaset che si è aperto stamani, ndr) ma sono i miei avvocati che me lo impediscono”. Ghedini, ha aggiunto, “mi ha detto che (quella di stamani, ndr) era una seduta per il posizionamento dell’udienza e quindi non era necessaria la mia presenza”.

Per il resto Berlusconi, sia a Palazzo Reale sia poi all’incontro in Confcommercio, ha ribadito gli slogan e gli attacchi ormai divenuti quasi ripetitivi e logori. Ha parlato di numerosi freni all’attività legislativa e di governo, sia per i lacci imposti dalla Costituzione sia per interventi esterni che non nasconde di considerare a volte indebiti. “Quando il governo decide di fare una legge, questa prima deve passare” dal Quirinale e deve passare il vaglio “di tutto l’enorme staff che circonda” il Capo dello Stato, staff che “interviene puntigliosamente su tutto”, ha spiegato il presidente del Consiglio. E ancora: “Se al Capo dello Stato e al suo staff la legge non piace, questa torna in Parlamento. E se non piace ai giudici la impugnano e la portano alla Corte Costituzionale che la abroga”. Il premier è poi tornato a puntare il dito contro il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e contro i giudici.”C’era un patto di Fini con i magistrati e l’Anm, e tutte le cose che non andavano bene ai magistrati venivano stoppate”, ha detto. Ci sono “i giudici che dicono la loro e altre autorità che intervengono anche se non dovrebbero farlo. Il presidente del Consiglio è imbrigliato e può solo suggerire” e per questo, ha insistito il premier, “serve una riforma” costituzionale che finora “non siamo riusciti a fare perché nemmeno all’interno della nostra maggioranza eravamo riusciti a trovare l’accordo”. E poi le intercettazioni. “Non uso più il telefonino”, ha detto, rilanciando la volontà di stringere il bavaglio.

Berlusconi ha poi ribadito la necessità della riforma della giustizia. “Io sono disperato”. Il processo breve non si fa “perché ci sono i comunisti”. “Un processo in tempi ragionevoli, come più volte richiesto dalla Ue, però siccome ci sono 103 processi su di me la sinistra dice che non si fanno le leggi per Berlusconi. Noi abbiamo ancora i vecchi comunisti”, si è lamentato il premier. “C’è questo Bersani che apre la bocca e vediamo cosa esce, insulti a valanghe. Il loro programma? Ici sulla prima casa, frontiere spalancate così dopo cinque anni fanno votare tutti, poi intercettazioni a go go così i loro amici pm si divertono”.

Gli imprenditori hanno assistito in silenzio all’intervento. Che è però durato pochi minuti con la rassicurazione che andrà avanti. “Perché – ha spiegato – il 51 per cento degli italiani mi stima, gli altri mi detestano. Ne ho piene le scatole, ma sono costretto ad andare avanti”. La Russa è stato sorpreso dalle telecamere a sbadigliare. Il premier se n’è accorto, ha scherzato con Sangalli, come lui milanista e ha salutato. “Carluccio ci vediamo stasera al Milan per battere il Sud (il Napoli, ndr)”. E agli imprenditori ha detto: “Vi auguro di trasformare in realtà tutti i vostri sogni”. Poi a pranzo nel palazzo accanto, senza incontrare nessun esterno alla compagine governativa. “Sogno a occhi aperti di tornare a essere un cittadino normale”, ha detto. Ma non può, perché i cittadini normali si presentano nei tribunali.

Articolo aggiornato alle 18:08 del 28 febbraio 2011

video di Daniele Martinelli

La versione di Nicole. Ammissioni (e omissioni) nell’interrogatorio della Minetti


Pubblichiamo il verbale dell’interrogatorio del 30 gennaio scorso di Nicole Minetti davanti ai pm Ilda Boccassini e Antonio Sangermano nell’ambito dell’inchiesta che la vede indagata a Milano per favoreggiamento e induzione alla prostituzione.

L’interrogatorio inizia con la richiesta di conferma a Nicole Minetti delle due interviste rese dalla Consigliera regionale al Giornale e a Vanity Fair proprio nei giorni di gennaio in cui i pm inoltrarono alla Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio la richiesta di perquisizione degli uffici di Giuseppe Spinelli, con conseguente pubblicazione dei contenuti su tutti i giornali. Minetti conferma il contenuto delle due interviste, con una precisazione che riguarda i rapporti sessuali avuti con Berlusconi:

Minetti: Rispetto alla domanda “II Cavaliere invece come l’ha conosciuto?”, io ho dato una risposta non vera. Nel senso che io conobbi il Presidente del Consiglio presso uno stand di Publitalia a fine 2008, se non ricordo male. Nel resto confermo l’intervista che ora ho riletto da me rilasciata al quotidiano II Giornale. Rileggendo l’intervista, preciso inoltre che non ho riferito la verità nella parte della risposta in cui ho detto che non facevo sesso col Presidente. Avevo frainteso la domanda del giornalista, nel senso che pensavo che lui mi chiedesse se avessi fatto sesso col Presidente del Consiglio nel corso delle serate a cui faceva riferimento l’invito a comparire, sia quello che ho ricevuto io, sia quello che è stato notificato a Silvio Berlusconi. Invece io ho avuto una relazione col Presidente del Consiglio e quindi ho avuto anche rapporti sessuali”.

“L’Ufficio dà atto che le due interviste vengono allegate al presente interrogatorio”, si legge nei verbali. Poi inizia l’interrogatorio vero e proprio, che riportiamo integralmente.

DOMANDA: Lei puo riferire dove si trovava la sera del 27 maggio 2010, e cioé il giomo in cui lei poi si reca in Questura ove era stata portata Ia minore El Mahroug Karima?

RISPOSTA: Ero al ristorante Sant ‘Eustorgio ubicato in piazzetta Sant’Eustorgio.

DOMANDA: Lei ricorda se era in compagnia di qualcuno?

RISPOSTA: Si, con il mio fidanzato Simone Giancola.

DOMANDA: Lei ricorda a che ora e chi le telefonò mentre si trovava nel ristorante?

RISPOSTA: Io, come ho detto, mi trovavo al ristorante in compagnia del mio fidanzato, non ricordo l’orario esatto in cui ebbi a ricevere una telefonata da parte di una ragazza che io non conoscevo, poteva essere intorno alle dieci e mezza, undici. Questa persona si presentò come Michele, che aveva avuto il mio numero da comuni amiche, se non ricordo male mi fece il nome di Aida Jespica, la cosa mi sembro improbabile perche la conosco di vista ma non ho alcun tipo di frequentazione con questa persona, comunque Michele mi rappresentò che Rubi era stata fermata dalla Polizia mentre si trovava in un centro estetico e condotta in Questura perché Ia sua coinquilina a nome Caterina l’aveva denunciata per il furto di vestiti. Mi disse anche Michele, nel corso di questa telefonata, che aveva provato a mettersi in contatto con il Presidente del Consiglio per avvertirlo che la Rubi era stata fermata. Dopo di che io non ricordo se mi contattò il Presidente del Consiglio oppure io provai a mettermi in contatto con lui, sta di fatto che comunque riuscimmo a comunicare e lui mi chiese la cortesia di recarmi in Questura; cosa che io feci. Quindi partii dal ristorante e mi recai direttamente in Questura.

DOMANDA: Ma come mai una persona a lei sconosciuta, Michele, pensò di telefonarle per rappresentarle il problema di Rubi?

RISPOSTA: Io non sono stata a indagare le ragioni per le quali in quel momento Michele penso di telefonare a me, probabilmente, siccome sapeva che io avevo conosciuto El Mahroug Karima proprio a casa del Presidente Berlusconi, pensò di chiamare me.

DOMANDA: Come è arrivata in Queitura?

RISPOSTA: In auto con il mio fidanzato.

DOMANDA: E una volta arrivata in Questura, il suo fidanzato estato presente fino al rilascio di Rubi o è andato via?

RISPOSTA: II mio fidanzato mi ha aspettato fuori in macchina fino a quando io non sono uscita.

DOMANDA: Nel momento in cui lei ha ricevuto la telefonata dal Presidente del Consiglio fino a quando è arrivata in Questura, lei ha contattato altre persone oppure è andata direttamente in Questura?

RISPOSTA: No, no, sono andata direttamente in Questura.

DOMANDA: Lei ricorda a memoria il numero di cellulare che aveva in quel periodo? RISPOSTA: Si, 345/71…….

DOMANDA: Dall’analisi dei tabulati che sono stati effettuati, e quindi anche sui suoi, rispetto alla ricostruzione delle vicende che si sono verificate il 27 maggio 2010 risultano dei dati diversi da quelli che oggi lei sta rappresentando. Ed in particolare lei alle ore 22.19.42 riceve una telefonata da Coinceicao Santos Oliveira della durata di 141 secondi. Alle ore 22.27.41 lei dal suo cellulare (345/71….) fa una telefonata al numero 039/60……, che è l’utenza di Arcore, della durata di 38 secondi. Alle ore 23.27.01 la Coinceicao Santos Oliveira Michele la contatta nuovamente e parlate per 69 secondi. Alle ore 23.30.38 lei contatta la sede del Popolo delle Libertà di via dell’Umiltà 36 a Roma e vi è una conversazione di 44 secondi. Alle ore :23.43 risulta una telefonata che lei fa con il Presidente Berlusconi, che la chiama. Dalle celle impiegate dal suo cellulare risulta che lei era presso la sua abitazione e non nella zona di Sant’Eustorgio; come lo spiega?

RISPOSTA: Prendo atto dei dati che risultano dallo sviluppo del tabulati in uso sia a me, che confermo che avevo in quel periodo, sia evidentemente ad altre persone, tra cui la Coinceicao, ma ribadisco che io mi trovavo nel ristorante di piazzetta Sant’Eustorgio quando ebbi a ricevere la telefonata della Coinceicao e che da lì mi sono portata in Questura. Mi si fa presente poi che io avrei fatto una telefonata alla residenza privata del Presidente del Consiglio e poi una successiva alla sede romana del Popolo delle Libertà. Si, io ho fatto queste telefonate poiché cercavo il Presidente del Consiglio, quindi ho provato presso la sua residenza di Arcore e poi a Roma.

DOMANDA: Ma perche lei voleva mettersi in contatto col Presidente del Consiglio?

RISPOSTA: Perché la Michele quando mi ha telefonato, mi aveva anche detto di aver lei stessa telefonato al Presidente del Consiglio, anche se per evitare di fare il nome e cognome usa una terminologia tipo “spirito santo”, ma io capii subito che il riferimento era Silvio Berlusconi. Quindi io volevo avere la conferma dal Presidente che effettivamente la Michele lo aveva chiamato.

DOMANDA: Lei ha riferito pocanzi che poi riuscì a parlare col Presidente del Consiglio, che cosa vi siete detti?

RISPOSTA: Prima di rispondere, mi chiedete se la telefonata che io ricevetti da Silvio Berlusconi è quella delle 23.43 della durata di 136 secondi, si penso proprio che sia questa. Nel corso della telefonata Berlusconi mi disse che aveva già parlato con Michele, che era stato messo al corrente, anzi, per essere più precisa, lui mi disse che era già al corrente della situazione, cioé che El Mahroug Karima era stata portata in Questura e che era stata trattenuta perché non aveva i documenti o comunque c ‘era un problema del genere. Mi pregò di andare in Questura, io ero un po’ titubante, anche perché Rubi non la conoscevo bene, però poi io mi convinsi ad andare. Anzi, ora che mi viene in mente, Berlusconi mi disse “Vai perché sei una persona per bene, sei incensurata, ti presenti bene”, non so se aggiunse anche che ero un consigliere regionale e quindi sarei stata più affidabile come persona.

DOMANDA: Ma quando lei arrivò in Questura, la Michele era lì?

RISPOSTA: Si.

DOMANDA: E dove vi siete incontrate?

RISPOSTA: All’interno degli uffici di via Fatebenefratelli, in una stanza dove fanno attendere le persone.

DOMANDA: E poi che cosa e successo?

RISPOSTA: Michele mi racconto più o meno quello che era successo, e cioé che lei si era preoccupata perché Rubi non era tornata a casa (Rubi in quel momento abitava a casa della Michele), che quindi aveva telefonato ad un centro estetico e in quel frangente seppe che appunto la ragazza era stata portata lì in Questura perché era priva di documenti, e che era stata trattenuta perché poi era anche minorenne. Io mi stupii perche non sapevo affatto che Rubi fosse minorenne.

DOMANDA: Lei ha detto poc’anzi che Rubi lei l’ha conosciuta ad una cena ad Arcore, lei ricorda quando l’ha vista per la prima volta e se l’ha vista poi in altre occasioni, sempre ad Arcore?

RISPOSTA: Io non ricordo la data esatta, ovviamente leggendo le carte che mi sono state notificate si fa riferimento al 14 febbraio 2010. Io non ricordo quella sera quante persone erano state invitate a cena dal Presidente, comunque eravamo in parecchi, nell’ordine di quindici/diciotto persone. Io andai per i fatti miei, non ricordo neanche se la ragazza era già lì o è venuta successivamente, per cui non ricordo assolutamente in che modo sia arrivata ad Arcore, cioé se da sola o in compagnia di qualcuno.

DOMANDA: Lei ricorda qualcuno in particolare dei partecipanti a questa cena del 14febbraio 2010?

RISPOSTA: Se non mi sbaglio, Barbara Faggioli, forse Emilio Fede, Marystelle Garcia Polanco, e altre persone sinceramente non ricordo.

DOMANDA: Lei ebbe modo di parlare con El Mahroug Karima?

RISPOSTA: Si, sicuramente avrò scambiato con lei due chiacchiere, ma un pour parler, quindi non ricordo nulla di particolare

DOMANDA: Lei poi l’ha rivista, avete allacciato un rapporto di amicizia, vi siete frequentate?

RISPOSTA: Io non ho assolutamente frequentato la Rubi al di fuori delle due o tre volte che l’ho vista alle cene ad Arcore, ci siamo scambiate i nostri numeri di cellulari però, lo ripeto, con lei non ho avuto alcun tipo di frequentazione. E’ possibile che mi abbia telefonato qualche volta, ma sinceramente nulla di più.

DOMANDA: Lei ha detto di aver visto Rubi due o tre volte; può collocarle come date, oppure mesi, o periodo dell’anno?

RISPOSTA: Non riesco a collocare con esattezza ovviamente ne la data ne il periodo, sicuramente dopo il 14 febbraio, quindi nel periodo che va fino ad aprile 2010, forse anche maggio. Ripeto, non posso essere precisa sulle volte in cui ho incontrato alle cene ad Arcore la Rubi, possono essere tre, possono essere quattro, ma sicuramente non dieci. Almeno, le volte in cui ero presente io.

DOMANDA: Ma lei oltre a non frequentarla e averla incontrata soltanto in queste cene, sapeva l’eta di Rubi?

RISPOSTA: No, assolutamente, parlando mi diceva che aveva 24 anni, io l’ho saputo soltanto quando sono andata in Questura.

DOMANDA: Questa persona le è stata affidata la notte del 28, però da documenti incontrovertibili risulta che la ragazza è andata a vivere in via Villoresi; come lo spiega?

RISPOSTA: Quando sono arrivata in Questura ho avuto contatti con la dottoressa Iafrate, alla quale dissi che ero disponibile a prendere in affido temporaneo la ragazza. Ebbi modo di parlare personalmente con la suddetta funzionaria, con la quale ci scambiammo anche il numero di cellulare. La Dottoressa Iafrate mi disse chiaramente che l’unico modo perché la ragazza minorenne potesse non passare la notte in Questura ed essere immediatamente liberata diciamo, era che la prendessi in affidamento temporaneo io, specificando che vi erano delle difficoltà con riferimento alla coinquilina della Rubi in quanto era straniera, anche perché inizialmente l’idea era quella che la El Mahroug Karima potesse tornare a vivere presso il domicilio della Michele, cosa che poi avvenne. La Dottoressa Iafrate mi precisò anche che questa eventualità di affidare la minore El Mahroug Karima alla De Coinceicao Michele era stata prospettata al Magistrato minorile di turno e il predetto Magistrato l’aveva scartata. Io pertanto mi resi disponibile ad avere l’affidamento temporaneo della minore, chiedendo alla Dottoressa Iafrate se l’avessi dovuta pertanto condurre con me a casa e la Iafrate mi rispose che la El Mahroug Karima avrebbe potuto tornare a casa della De Coinceicao Michele, tant ‘è che richiesero copia dei documenti a quest’ultima.

DOMANDA DELLA DIFESA: E’ a conoscenza dei motivi per i quali la De Coinceicao era in Questura?

RISPOSTA: Come ho già detto, la Coinceicao si trovava in Questura perché si era preoccupata dell’assenza della ragazza per circa due ore da casa, aveva telefonato al centro estetico dove sapeva che la Rubi si doveva fare un massaggio e lì aveva saputo che era stata portata in Questura. Queste furono le ragioni che mi furono dette dalla Coinceicao sui perché anche lei si era portata in Questura.

DOMANDA: La Michele le disse che già sapeva che la Rubi era minorenne?

RISPOSTA: No, penso di ricordare che anche Michele sapeva che la Rubi aveva 24 anni.

DOMANDA: Quando poi Rubi fu rilasciata e affidata a lei, lei comunicò questa cosa al Presidente del Consiglio?

RISPOSTA: Si.

DOMANDA: Lei ricorda se telefonò lei al Presidente o viceversa?

RISPOSTA: No, telefonai io, e penso che non fu neanche l’unica chiamata che feci con Berlusconi.

DOMANDA: Risulta una telefonata alle 2.11.43 tra lei e il Presidente del Consiglio, e lei che chiama un’utenza di Berlusconi, Ia durata della conversazione è 91 secondi; è questa la telefonata a cui lei ha ora fatto riferimento?

RISPOSTA: Si, l’ultima è questa.

DOMANDA: Alle ore 1.55 lei riceve una telefonata dal Presidente del Consiglio di 88 secondi, quando lei poc’anzi ha detto che vi siete scambiati un po ‘ di telefonate è possibile che sia questa uno dei vostri contatti?

RISPOSTA: Si.

DOMANDA: Puo spiegare i motivi per i quali vi è questa insistenza da parte del Presidente del Consiglio rispetto alia vicenda Rubi, cioé perché ci sono state tutte queste telefonate tra di voi, perché il Presidente si interessava alla vicenda di una ragazza senza documenti che peraltro era stata accusata di furto?

RISPOSTA: Il Presidente mi telefonava e mi chiedeva “Come sta andando?”, voleva essere messo al corrente dello sviluppo della vicenda. Io penso che le ragioni del suo interessamento potessero essere due: primo, che era anche preoccupato del fatto che io mi trovassi lì e che a quell’ora di notte tardi mi aveva mandata in Questura, e poi della Rubi, che era una ragazza problematica. E quindi voleva sapere come stava Rubi, come stavo io e cose del genere.

DOMANDA: Lei ha detto poc’anzi che non ha avuto nessun tipo di frequentazione e di contatti con Ia Rubi, che la vostra conoscenza è dovuta al fatto che avete partecipato a delle cene a cui entrambe siete state invitate ad Arcore, allora lei come fa a sapere che è una ragazza problematica? E poi lei cosa intende dire per “ragazza problematica”?

RISPOSTA: La Rubi è una persona molto estroversa e loquace, ci aveva raccontato di essere figlia di una cantante lirica egiziana e di avere vissuto varie vicissitudini con la propria famiglia di origine, mostrando anche delle cicatrici sul braccio e sulla testa, a suo dire derivanti da lancio di olio bollente che le avrebbe fatto il padre. Ricordo che la Rubi precisò che questa rabbia espressa dal genitore era dovuta al fatto che lei voleva cambiare religione.

DOMANDA: Lei ha detto che con la El Mahroug Karima intesa Rubi non ha avuto alcun tipo di frequentazione e che vi siete incontrate soltanto in occasione delle cene ad Arcore. Dallo sviluppo dei tabulati della Karima ci sono state tra di voi dal 23 febbraio 2010 al 25 giugno 2010, 122 contatti; come lo spiega?

RJSPOSTA: Prendo atto che dall’analisi del cellulare della Karima risulta che tra me e lei nel periodo dal 23 febbraio 2010 al 25 giugno 2010 vi sono 122 contatti, io non posso che ribadire che non l’ho mai frequentata, non escludo, l’avevo gia detto, che tra di noi ci siano state telefonate o SMS, ma niente di più. Sicuramente nei giorni successivi al 28 maggio io mi sono fatta sentire con lei e le ho mandato dei messaggi, proprio perché volevo sapere come stesse, ricordo poi che il 5 giugno ricevetti una telefonata dalla Michele, la quale mi disse che aveva litigato con Rubi e che Rubi l’aveva denunciata.

DOMANDA: Dall’analisi sempre delle celle dei tabulati nonché dai riscontri delle intercettazioni telefoniche, risulta che alle cene ad Arcore siete presenti lei e Rubi nelle giornate del 14 febbraio, 20/21 febbraio 2010, il 27/28febbraio 2010, l’8/9 marzo 2010, 4/5 e 6 aprile 2010, 24/25 e 26 aprile 2010, 1 e 2 maggio 2010.

RISPOSTA: Si avevo detto quattro massimo cinque, prendo atto che sono di più, non lo ricordavo. Avevo aggiunto che comunque le volte non erano più di dieci, almeno in mia presenza.

DOMANDA: Sempre dall’analisi delle celle e degli orari risulta che in alcune occasioni la El Mahroug Karima ha dormito ad Arcore; lei lo sapeva?

RISPOSTA: Sicuramente nell’arco temporale che mi è stato testè indicato mi sono fermata a dormire ad Arcore, non sono in grado di dirvi in quale di queste giornate però sicuramente questo è successo. Per quanto riguarda Rubi io non lo posso escludere, non ricordo se in una occasione anche la Rubi si è fermata a dormire ad Arcore.

DOMANDA: Come mai vi fermavate a dormire ad Arcore? Cosi come, sempre dall’analisi delle celle dei tabulati e dalle telefonate intercettate, risulta che più ragazze si formavano a dormire ad Arcore.

RISPOSTA: Io posso parlare per me, mi è capitato di fermarmi a dormire avendo col Presidente un rapporto di intimità, se si faceva tardi oppure il giorno dopo era festa io rimanevo ospite ad Arcore. So che altre ragazze si fermavano ad Arcore, ma sinceramente non so perché ciò avvenisse.

DOMANDA: Lei avrà letto i capi d’imputazione che la riguardano, come mai lei è risultata locatrice di una serie di appartamenti in via Olgettina, ove abitavano le persone di cui al capo d’imputazione che la riguarda, capo a)?

RISPOSTA: Su questa domanda mi avvalgo della facoltà di non rispondere.

DOMANDA: Come lei avrà potuto leggere nell’invito che le è stato notificato, nel quale è compreso anche il contenuto dell’invito a comparire notificato al Presidente del Consiglio, vi sono una serie numerosa di intercettazioni telefoniche che lei ha con le persone abitanti in via Olgellina dalle quali traspare una richiesta di denaro o di altra utilità fatta a lei direttamente. Tra queste per esempio, e le chiedo di fornire una spiegazione, l’SMS che lei riceve da Iris, progressivo numero 4410 del 7/10/10 alle ore 11.19 pagina 91 dell’invito a comparire a lei notificato: “Amo. Si ti prego non ho più da mangiare”. Spieghi questo SMS che lei riceve.

RISPOSTA:· Questa ragazza che io conosco, che si chiama Iris Berardi, mi aveva prospettato una sua difficoltà economica, ma io non l’ho aiutata.

DOMANDA: Come spiega l’SMS successivo del 07/10/10 ore 11.21, spedito da lei a Aris Espinoza: “Si è cosi, ho verificato adesso, ma domenica torna. Tranquilla, lo chiamo a Roma dopo. Non può fare cosi. Poi mi è venuta un’idea per non rimanere mai a terra, gliene voglio parlare questo week-end”. Spieghi questo messaggio che lei invia.

RISPOSTA: Siccome Aris Espinoza sapeva che io avevo un rapporto molto vicino al Presidente, mi chiedeva di intercedere presso di lui per ottenere un lavoro, e in questo caso si stava parlando appunto di un lavoro.

DOMANDA: Ma siccome in questa messaggio, che è lei che invia, dice: “Poi mi e venuta un’idea per non rimanere mai a terra”, ce lo spieghi, perché ovviamente non é una richiesta di un lavoro che le fa Aris, ma è lei che ad Aris dice espressamente quella frase.

RISPOSTA: Era un modo di dire.

DOMANDA: Spieghi il significato di questo altro messaggio, a pagina 94, del 10/10/10 ore 12.32, è un SMS che lei riceve da Aris: “Amo non ho più benzina nemmeno per andare a fare la spesa, sa che dipendo da lui. Tra l’altro a causa sua non lavoro più) e sono mesi che gli chiedo un lavoro e non può sparire così, digli che ti chiamo tutti i giorni perché ho bisogno di fare benzina e così, male che vada si arrabbierà con me, ma non importa perché se ogni volta o non mi aiuta o mi dà solo venti euro per la benza poi sparisce e io rimango sempre a secco. Per fortuna non esco quasi mai”. Quando parlate di benzina a cosa vi riferite? Con la frase “dipendo da lui” chi è la persona?

RJSPOSTA: Non so dare nessun tipo di spiegazione, dovete chiederla ad Aris.

DOMANDA: Le chiedo la spiegazione di un ulteriore SMS a pagina 95, progressivo 4934 del 21/10/10 ore 13.01, Aris Espinoza le manda un messaggio: “Amo scusami, ma sei il nostro punta di riferimento. Dovrei andare dal dentista che mi è partito un dente e la Mery mi ha detto di parlare con te”. Successivo progressivo 4935 del 21/10/10 ore 13.04, è lei che manda un messaggio ad Aris Espinoza: “Non ti preoccupare, ma dimmi cosa ti è successo”. Progressivo 6030, 21/10/10 ore 15.25, è una telefonata tra lei e Marystelle: Nicole dice a Marystelle di aver sentito lui al quale ha riferito delle visite dentistiche di Aris e Marystelle, lui ha detto che andava bene e che ci avrebbe pensato lui. Può spiegare questa serie di messaggi, per quale motivo si rivolgono a lei anche per spese dentistiche, quando fate riferimento a “lui”, fate riferimento al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che avrebbe provveduto al pagamento di eventuali fatture mediche?

RJSPOSTA: Anche su questa domanda mi avvalgo della facoltà di non rispondere.

DOMANDA: Nel corso di una lunga telefonata tra lei e Clotilde Strada, riportata a pagina 96 dell’invito a comparire che lei ha ricevuto, a un certo punto Clotilde dice: “Perché adesso io non so come sia questa nuova però Giancarlo mi ha detto che è presissimo da questa qua, non so chi sia”, Nicole: “E una montenegrina”. Clotilde: “Poi alia fine anche gli uomini sono strani”. Nicole: “Si va be’ ma è una scappata di casa”. Nicole: “lo l’ho vista è una zingara, cioé hai presente una zingara?”. Clotilde: “Appunto è il suo tipo. No, non è il suo tipo?”. Le chiedo chi è Giancarlo e chi è questa persona montenegrina di cui dal contesta della telefonata si capisce che se ne sarebbe invaghito il Presidente del Consiglio?

RISPOSTA: Anche su questa domanda mi avvalgo della facoltà di non rispondere.

DOMANDA: Lei ha detto poc’anzi che la Polanco è una sua cara amica, lo conferma?

RISPOSTA: Certamente non la posso definire una cara amica, è però una persona che sento spesso al telefono, ma non la frequento.

DOMANDA: Ma la Polanco è stata mai invitata a cena dal Presidente del Consiglio?

RISPOSTA: Si, certo.

DOMANDA: Il 3 agosto 2010 è stato tratto in arresto dal Reparto speciale del Nucleo Antidroga della Guardia di Finanza di Milano Ramirez Della Rosa, perché trovato in possesso di svariati chili di cocaina; detta persona veniva tratta in arresto nell’appartamento di via Olgettina abitato dalla Polanco. Si accertava inoltre che lo stesso guidava un’autovettura Miniminor che poi è risultata essere a lei intestata. Come mai lei frequentava la Polanco che conviveva con un grosso spacciatore di droga? E come mai ha continuato a frequentarla, cosi come è dimostrato in maniera incontrovertibile dal contesto delle intercettazioni telefoniche, dall’analisi dei vostri cellulari?

RISPOSTA: Premetto che io non ho mai ben saputo che cosa fosse successo con l’arresto di questo Ramirez e i fatti li ho appresi soltanto leggendo l’invito a comparire che mi è stato notificato, io quando è successo il fatto mi trovavo alle Seychelles e avevo prestato la mia auto alla Polanco e mai potevo immaginare che quest’ultima l’avesse prestata ad uno spacciatore. Quindi la Polanco non mi ha mai riferito i contorni e ancora oggi non ho capito la droga dove è stata sequestrata. Anzi, come avete potuto verificare dalle telefonate che in quel periodo io ho fatto con la Polanco, io ero molto preoccupata per quello che era successo e chiedevo anche della mia auto, se fosse successo qualcosa, se fosse stata sequestrata e quant’altro. Anzi, la Polanco mi rassicuro dicendo che la mia macchina non era stata neanche perquisita e quindi io poi mi sono tranquillizzata.

DOMANDA: Ma nel corso delle telefonale si capisce chiaramente che lei conosce questa persona perché nomina più volte Emilio. Difatti il falso nome che usava Ramirez era proprio Emilio Lopez Villa. Parte della droga è stata trovata nel box di pertinenza della Polanco e nella camera da leto dell’abitazione della Polanco venne ritrovata una cassetta di ferro contenente Ia somma in contanti di cinquantamila euro. Devo dire che è piuttosto singolare che lei abbia continuato ad avere rapporti con una persona comunque che si era legata ad uno spacciatore di droga, che lei ha conosciuto.

RISPOSTA: Io ho conosciuto Emilio circa un mese e mezzo prima della vicenda del 3 agosto, la relazione con la Polanco era recentissima con questo ragazzo. Anzi, ricordo che o la Polanco o lui mi dissero che faceva o l’importatore o l’esporlatore di mobili. Non so dire assolutamente dove la Polanco l’abbia conosciuto.

DOMANDA: Dopo che ha saputo comunque dell’arresto di Ramirez, il fatto che la Polanco alla presenza di una bambina di cinque anni consentisse che in casa vivesse una persona che trafficava in droga, non è stata questa una delle ragioni che l’ha determinata a chiudere i rapporti con questa persona, atteso che per esempio il 17 ottobre 2010 lei era presente ad una cena ad Arcore e oltre lei vi è anche la Garcia Polanco? Pur essendo noto da parte del Presidente del Consiglio dell’arresto di Ramirez, che è evidente nel contesto delle telefonate che lei ha fatto in quel periodo con la Faggioli e la stessa Polanco che il Presidente era stato informato dell’arresto della spacciatore, ci spieghi come è possibile che addirittura non solo lei, ma anche il Presidente del Consiglio possa ancora invitare a casa sua una persona che era stata coinvolta in fatti di narco traffico?

RISPOSTA: lo posso rispondere solo per me e le posso dire che ho continuato a sentirmi telefonicamente con la Polanco e anche ad incontrarci, come per esempio a casa del Presidente, perche lei mi aveva detto che nulla sapeva del “vero mestiere” del suo ex fidanzato e che era rimasta scioccata per quello che aveva appreso il 3 agosto.

DOMANDA: Net corso di una telefonata che fa ne/ periodo successivo a/ 3 agosto lei fa riferimento a una telefonala che ebbe a ricevere aile Seychelles di un . giornalista; chi eil giornalista e perche il giomalista si mise in con/alto con lei? RJSPOSTA: Escludo di avere ricevuto aile Seychelles una telefonata di un giornalista.

DOMANDA: Nel corso della telefonata progressivo 162, 5/8/2010, riportata a pagina 205 dell ‘invito a comparire, telefonata tra lei e Faggioli Barbara, la Barbara Faggioli riferisce un dialogo che ha avuto col Presidente del Consiglio e le dice: “Poi mi fa ‘guarda l’hanno trovata dei giornalisti ‘. Mi fa ‘mi hanno chiamato”‘; si ricorda?

RISPOSTA: Si.

DOMANDA: Puo spiegare?

RJSPOSTA: Non so ache cosa si stia riferendo la Barbara Faggioli, non mi ricordo.

DOMANDA: Sempre nel corso di questa telefonata, nonche in altre, pagine 208, 209, 210 dell’invito a comparire che lei ha ricevuto, si fa riferimento anche ad un suggerimento fattole dal Presidente del Consiglio tramite Ia Faggioli, sembrerebbe rispetto a che lei avrebbe dovuto denunciare il furto dell ‘autovettura; cosa che poi lei non ha fatto. Ma perche il Presidenle del Consiglio le suggerisce di commettere un reato?

RISPOSTA: Su questa mi avvalgo della facoltà di non rispondere.

DOMANDA: Le chiedo di spiegare una conversazione intercettata sulla sua utenza il giorno 26/10/2010, ore 16.39, con una persona risultante intestataria dell’utenza a nome: Zulueta Jorge Luis. Le faccio presente che è una chiamata che lei fa verso questa utenza, numero 320/89……, il che presuppone che lei sappia chi è il suo interlocutore o comunque abbia ovviamente questo numero. Preliminarmente l’Ufficio dà atto che è stata letta tutta la conversazione.

RISPOSTA: Ricordo perfettamente la telefonata, è un ragazzo cubano, il suo numero forse mi era stato fornito dalla Marystelle, è una persona che riesce a procurare delle borse firmate a prezzi molto buoni. Difatti ci siamo incontrati all’appuntamento, però non ho acquistato nulla.

DOMANDA: Lei ha detto comunque di conoscere la Polanco, sa se la Polanco fa uso di cocaina o di marijuana?

RJSPOSTA: No, non lo so, non l’ho mai vista ovviamente né fumare né usare cocaina.

DOMANDA: Lei lo sa che durante la perquisizione sono state rinvenute delle bustine di marijuana?

RISPOSTA: No, non lo sapevo, lo apprendo da lei in questo momento.

DOMANDA: AI progressivo 136 dell’8/1/2011 alle ore 18.41 intercorre un SMS tra lei e la signora Garcia Polanco, il tenore e il seguente: “Oh… boh.. vedi tu… se capita il discorso si… se no lascia perdere… E stronzo… io sono troppo buona con lui. Un’altra con tutto quello che ho passato lo avrebbe già ricattato”. Se lo ricorda, signora Minetti, il contenuto?

RISPOSTA: Si.

DOMANDA: Vuole specificare il tenore. perche si parla di ricatti?

RISPOSTA: Si etrattato di uno sfogo di rabbia, in quanto cercavo spesso il Presidente e lui non mi rispondeva e non si faceva trovare e pertanto quel momento si è adirata.

DOMANDA: A proposilo di Clotilde Strada, che è la sua assistente, sempre dall’invito a comparire, annotazione della Sezione di Polizia Giudiziaria lei a un certo punto dice: “Nicole: … ma di lì ad arrivare a commettere un reato, ti assicuro che c’è di mezzo un mare, quindi io gli ho parato il culo perche la verità è che gli ho parato il… gli sto parando il culo e sono stata una signora ok? e lui non si puo permettere di fare così. Non esiste al mondo”. Che cosa intende quando si riferisce ad aver commesso un reato e a “parare il culo” al Presidente del Consiglio?

RISPOSTA: Preciso che il tono della telefonata e adirato, ma che non intendevo riferirmi a una mia attività volta a proteggere il Presidente del Consiglio e con riguardo all’aver commesso un reato intendevo riferirmi al’accusa di favoreggiamento alia prostituzione che mi è stata rivolta.

DOMANDA: Pero la telefonata intercorre l’ l l gennaio 2011 mentre lei viene formalmente notiziata dell’ipotesi di reato soltanto il 14 gennaio ultimo scorso.

RISPOSTA: Si. tuttavia avevo già preso cognizione delle ipotesi di reato a mio carico dai giornali, di tanto che il mio Difensore, qui presente, aveva gia deposita to nomina agli atti.

DOMANDA: Lei ha rettificato in una delle due interviste che sono state allegate al presente verbale l’affermazione in cui escludeva di aver ricevuto soldi da Silvio Berlusconi, quindi io le chiedo: lei ha ricevuto denaro da Silvio Berlusconi e in caso positivo, vuole spiegare le ragioni per le quali ha ricevuto somme di denaro?

RISPOSTA: Non riesco a collocarlo temporalmente, comunque in tempi recenti io avevo necessità di un aiuto economico, mi sono rivolta a Silvio Berlusconi, con il quale – lo ripeto – ho un rapporto di intimità, e mi ha prestato denaro facendomi dei bonifici bancari sui mio conto corrente.

DOMANDA: Lei ricorda l’ammontare e quanti bonifici ha ricevuto?

RISPOSTA: No, non mi ric0 rdo.

DOMANDA: Ma lei ricorda perche era in difficoltà economiche visto che svolge una carica pubblica che le consente uno stipendio buono?

RISPOSTA: Si, effettivamente il mio stipendio è buono, io ricevo diecimila euro al mese. Comunque, siccome avevo prestato la somma di 35 mila euro a mia sorella che stava acquistando un appartamento, ero rimasta con il conto a secco e quindi ho chiesto aiuto al Presidente del Consiglio.

DOMANDA: Questi soldi lei li ha restituiti a Silvio Berlusconi?

RISPOSTA: No.

DOMANDA: Ma li restituirà?

RISPOSTA: Non lo so, vediamo.

DOMANDA: Lei avrà letto nell’invito a comparire le dichiarazioni che sono state rese da T.M., che cosa può dire in proposito, esse corrispondono a verità o meno?

RISPOSTA: Su questa domanda mi avvalgo della facoltà di non rispondere.

DOMANDA: Lei ha detto che ha avuto una relazione sentimentale con il Presidente, vuole specificare da quando a quando è durata la relazione sentimentale?

RISPOSTA: Non glielo saprei dire

T.N. di fronte ai magistrati: “Aris mi disse che andando a letto con B. avrei ottenuto denaro”


Il presidente del Consiglio ha ripetuto in numerose occasioni di non avere mai pagato una donna per avere prestazioni sessuali. Non la pensa così la giovane T.N, 21 anni appena, che racconta ai magistrati Boccassini e Sangermano di quanto accadeva nella sala del Bunga Bunga, dei regali avuti da Berlusconi, dello “stress” manifestato dalle ragazze per i rapporti sessuali con il premier. E soprattutto della motivazione che l’aveva spinta ad Arcore: la speranza di ottenere denaro da Berlusconi, anche in cambio di sesso.

Verbale di assunzione informazione rese in data 15 gennaio 2011 da T.N.
Il giorno 17/01/2011 alle ore 10.10 in Milano negli uffiici della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano – stanza 30 – in relazione al fascicolo di cui in epigrafe, innanzi ai Pubblici Ministeri d.ssa Ilda BOCCASSINI e dott. Antonio SANGERMANO, è presente: T.N nata a Milano il 07/05/1990


DOMANDA: Lei studia? In caso negativo, svolge un’attività lavorativa?

RISPOSTA: Io mi sono diplomata l’anno scorso presso un istituto professionale con indirizzo tecnico della gestione aziendale, in particolare ho frequentato l’istituto tecnico ***** di ****, paese dove io vivo con i miei genitori, anzi con mia madre e il suo compagno. Sono figlia unica. Sono in cerca di un lavoro, ho presentato un po’ di curricula presso aziende o anche negozi di abbigliamento in Milano, cioè indipendentemente dalla mia qualifica e dalle mie opportunita e ovvio che per lavorare sono disposta a fare anche un lavoro di commessa piuttosto che altro.

DOMANDA: Lei conosce una ragazza che si chiama Espinoza Arisleida?

RISPOSTA: Io conosco Espinoza Arisleida da anni, in quanto io fin dall’eta di 16 anni ho abitato con mia madre a Milano e frequentavo l’istituto tecnico *** **. E’ lì che io ho conosciuto l’Espinoza, eravamo in due classi diverse pero abbiamo fatto amicizia e ci frequentavamo. Quando io mi sono trasferita a **** ci siamo un po’ perse di vista, anche se ci sentivamo di tanto in tanto e qualche volta ci siamo anche viste. In pratica ero io che venivo a Milano e ci incontravamo.

DOMANDA: La sua amica Espinoza Arisleida ultimamente le ha presentato persone che lei non aveva mai incontrato precedentemente?

RISPOSTA: Sì, mi ha invitato a partecipare ad una serata a casa del Presidente del Consiglio ad Arcore. Quella sera mi e venuta a prendere un signore e mi ha portato ad Arcore. Fu la Espinoza a dirmi che mi avrebbe fatto conoscere il Presidente del Consiglio ed infatti sono stata a casa sua nella predetta residenza. Mi venne a prendere un taxista di fiducia della Aris, da solo, era il 6 gennaio 2011 mi sembra si trattasse di una persona straniera. Questo autista mi venne a prendere, poi mi ha portato a casa della Aris e da lì, insieme, a bordo della stesso taxi ci siamo recati presso Ia residenza del Presidente del Consiglio in Arcore. Giunti nei pressi della villa, abbiamo detto chi eravamo a dei Carabinieri, i quali hanno telefonato all’interno dell’abitazione e così ci hanno fatto entrare. Quella sera eravamo una ventina di ragazze a cena e c’era il Presidente. C’era Emilio Fede e c’era il cantante napoletano Apicella. Poi io sono tornata a casa accompagnata da un’automobile con autista messo a disposizione dal Presidente, da sola. Dopa cena siamo scesi in un’altra sala tipo discoteca, con le luci, il dj, il palo per Ia lapdance, abbiamo ballato; alcune delle ragazze presenti ballavano con dei vestitini scollati. Quella sera tutte abbiamo ricevuto in dono una borsa di Carpisa e dei gioielli, di cui ricordo la marca Nicotra di San Giacomo. lo in particolare ho ricevuto un bracciale, presumo d’oro, e un anello uguale al bracciale. Questi gioielli, io non so se sono d ‘oro. Sono ancora in mio possesso, e cioè presso la mia abitazione, come pure la borsa. Mi si chiede le ragioni per le quali io sono stata disponibile a recarmi alla serata ad Arcore, rispondo che due sono state le ragioni che mi hanno spinta: la prima è che ero curiosa di conoscere di persona il Presidente del Consiglio; la seconda, e forse Ia più importante per me, è che speravo di ricevere una somma di denaro.

DOMANDA: Ma lei, scusi, perché riteneva di ricevere una somma di denaro dal Presidente del Consiglio?

RISPOSTA: Perché Aris, e cioè Espinoza Arisleida, mi aveva detto che se fossi andata lì il Presidente mi avrebbe dato del denaro. Io chiesi che cifra avrei poluto avere e lei mi disse che poteva oscillare da mille euro a cifre più consistenti.

DOMANDA: Durante Ia cena lei si ricorda vicino a chi era seduta? Ed in particolare, lei ha riconosciuto qualcuna delle persone presenti quella sera, oppure le vedeva tulle per Ia prima volta?

RISPOSTA: Come ho gia detto, eravamo circa una ventina di ragazze, io mi sono seduta vicino ad una ragazza italiana che aveva un accento romano, che però io non avevo mai vista. Durante la cena ho fatto a questa ragazza delle domande, del tipo come aveva conosciuto il Presidente del Consiglio, e lei mi rispose che l’aveva conosciuto tramite un’amica, mi precisò che però io non dovevo fare domande, che il Presidente era una brava persona, che aiutava tutti e che comunque dovevo stare zitta e non essere curiosa.

DOMANDA: La cena quanto tempo è durata?

RISPOSTA: Ritengo più o meno una mezz’ora.

DOMANDA: Dopa la cena che cosa avete fatto?

RISPOSTA: Premetto che prima della cena ci e stato offerto un aperitivo, nel corso del quale lui personalmente ha distribuito a tutti i regali, e cioè la borsa di Carpisa e i gioielli. Dopa la cena il Presidente ha detto “Ora andiamo tutti a ballare in discoteca”, ha usato anche il termine Bunga Bunga, ma io non so cosa significhi ed era per me la prima volta che sentivo tale terminologia. Anzi, mi ricordo che mi hanno preso in giro le persone presenti perché io non avevo mai sentito il termine Bunga Bunga.

DOMANDA: Ma, scusi, negli ultimi periodi sui giornali è uscito spesso tale termine.

RISPOSTA: Si, lo so, me l’hanno detto anche quella sera quasi prendendomi in giro le persone presenti, dicendomi: “Ma come, tu non sai cos’e il Bunga Bunga?”. Ma io leggo poco i giornali e quindi per me era un termine sconosciuto.

DOMANDA: Ma quando lei ha fatto anche domande circa il Bunga Bunga, anche questo secondo lei ha provocato l’irritazione di qualcuna delle ragazze presenti?

RISPOSTA: Non lo so, quello che ricordo perfettamente è che alcune di loro quando io ho chiesto “Ma che cos’è questo Bunga Bunga?” mi hanno preso in giro, dicendo più o meno testualmente “Ma dove vivi?”

DOMANDA: Lei ha detto che posi su proposta del presidente del Consiglio, siete andati in discoteca, che cosa intende dire? RISPOSTA: Intendo dire che siamo andati in un locale che si trovava sempre un villa a un piano inferiore, questo locale era adibito a discoteca, nel centro c ‘era un palo da lapdance, luci soffuse, un dj, varie poltroncine e si è cominciato a ballare .

DOMANDA: Lei com’era vestita?

RISPOSTA: Io indossavo un mini abito di colore nero, tacchi a spillo e le altre più o meno erano vestite in modo similare

DOMANDA: Ma anche il Presidente e Emilio Fede ballavano o stavano seduti e guardavano?

RISPOSTA: Mentre noi ballavamo, il Presidente e Emilio Fede erano seduti e guardavano. Alcune delle ragazze che ballavano si avvicinavano al Presidente, che le toccava e loro toccavano lui; stessa cosa con Emilio Fede. Le ragazze baciavano il Presidente, lo accarezzavano; alcune delle ragazze hanno fatto anche degli spogliarelli. Io non so indicare i nomi delle persone che hanno fatto gli spogliarelli perché era tutta gente che io non conoscevo e non avevo mai visto, però la maggior parte delle ragazze era straniera. Alcune delle ragazze che facevano lo spogliarello e che erano poi nude si avvicinavano al Presidente, che gli toccava il seno o le parti intime o il sedere. Insomma l’atmosfera era quella di un night club, con ragazze che si spogliavano, che mostravano le loro parti intime e che si avvicinavano al Presidente o ad Emilio Fede, lo toccavano nelle parti intime o si facevano toccare. lo non ho avuto il coraggio di fare una cosa del genere perché sono timida e quindi non mi sono spogliata, né mi sono fatta toccare dal Presidente o da Emilio Fede. Io peraltro ero una neofita, cioè nel senso che era la prima volta che andavo, mentre invece tutte le altre partecipanti era evidente dai loro comportamenti che erano abituate a fare cose del genere. Io ritengo che tutti i presenti si siano accorti della mia timidezza, Aris era una di quelle che ballava; io ho trascorso il tempo piu seduta che a ballare .

DOMANDA: Lei a che ora è andata via da Arcore?

RISPOSTA: Se ricordo bene verso le due, due e mezza, sono stata accompagnata fino alla mia abitazione di Meda da un autista del Presidente del Consiglio.

DOMANDA: Durante il tragitto lei ha avuto modo di parlare con questa persona?

RISPOSTA: No, non abbiamo scambiato neanche una parola, lui si e messo alla guida, io gli ho detto dove abitavo e lui mi ha portato fino a casa.

DOMANDA: Lei ricorda che tipo di autovettura era? Lei ricorda se aveva un lampeggiante?

RISPOSTA: Era un’auto monovolume di colore scuro, aveva i vetri oscurati e non aveva nessun lampeggiante, come mi chiedono le SS. VV.

DOMANDA: Quando lei e andata via le altre ragazze sono andate via anche loro o sono rimaste nel locale adibito a discoteca?

RISPOSTA: Alcune sono rimaste, penso circa la metà. Le altre ragazze sono andate via sempre con autovetture guidate da autisti del Presidente del Consiglio. Aris è venuta via con me, cioè nella stessa autovettura. Anzi, preciso, nell’autovettura in cui ero io eravamo in quattro ragazze, io sono stata l’ultima ad essere accompagnate a Meda, insieme a me c’era Aris e le altre due che erano straniere; una è stata accompagnata a Milano2, anche Aris a Milano2, l’altra aveva parcheggiato la propria auto a Milano 2 e quindi, in pratica, da Segrate fino a casa mia sono rimasta da sola in auto.

DOMANDA: Lei alle altre ragazze che erano presenti ha visto se venivano consegnate delle buste?

RISPOSTA: Io con i miei occhi quella sera non ho vista nulla del genere, però avevo saputo da Aris che alle ragazze venivano date dal Presidente delle buste contenenti denaro. Aris mi ha confidato di avere ricevuto molte volte delle buste contenenti denaro dal Presidente. perche Aris mi aveva detto di essere andata a letto col Presidente in più occasioni; io non so se questo risponde a verità, ma è questo che mi aveva confidato Aris, che ripeto io conosco da anni perché eravamo campagne di scuola. Anzi, come ho già detto, Aris mi disse che se fossi andata a letto col Presidente avrei ricevuto anch’io denaro.

DOMANDA: Ma se lei sapeva che quella sera avrebbe potuto fare sesso col Presidente e ricevere denaro perché poi è tornata a casa?

RISPOSTA: Io, come ho detto, sapevo perfettamente da quello che mi aveva raccontato Aris che avrei potuto fare sesso con il Presidente del Consiglio e ricevere in cambio denaro e quindi quando ho accettato di andare ad Arcore sapevo che avrei potuto fare questo. Quando sono arrivata lì e ho visto tanta gente e ho visto il contesto in cui si è celebrata la serata ha prevalso la mia timidezza, quindi a un certo punto Aris mi ha detto “Andiamo a casa”.

DOMANDA: Lei ha detto che Aris le ha confidato di essere andata a letto piu volte con il Presidente del Consiglio e di aver ricevuto denaro da quest’ultimo, le ha raccontato anche che tipo di rapporto sessuale aveva col Presidente?

RISPOSTA: Non mi ha raccontato nel dettaglio che tipo di rapporto sessuale, mi diceva però che andare a letto col Presidente era stressante.

DOMANDA: Scusi, le chiese che cosa significava ‘stressante’?

RISPOSTA: Sì, mi diceva che durava un bel po’ perché il Presidente aveva rapporti sessuali non solo con Aris, ma contestualmente anche con altre donne. Quindi mi si chiede se nel momento in cui ho accettato di andare ad Arcore io sapevo che cosa mi sarebbe potuto capitare, cioè di fare sesso col Cavaliere anche in presenza di altre donne, rispondo: Si, lo sapevo, ero preparata psicologicamente, ma quando sono arrivata lì è prevalsa, come dico, la mia timidezza. E poi, vedendolo di persona sinceramente, nonostante il denaro che avrei potuto ricevere dal Presidente, io sinceramente non me la sono sentita.

DOMANDA: Le persone che erano presenti quella sera, lei è una ragazza di appena 20 anni, erano più grandi di lei oppure sue coetanee? Almeno, qual è stata la sua sensazione?

RISPOSTA: Alcune erano un po’ più grandi di me, altre diciannovenni.

DOMANDA: Lei ha riferito ai suoi genitori che sarebbe andata a casa del Presidente del Consiglio?

RISPOSTA: No, assolutamente

DOMANDA: Lei ha detto di essere stata a casa del Presidente il 6 gennaio 2011, quanto tempo prima Aris le ha proposto la serata a casa del Presidente?

RISPOSTA: Era da un po’ che Aris mi proponeva di andare a casa del Presidente, però per una cosa o per l’altra non si era mai concretizzato.

DOMANDA: Le disse Aris chi l’aveva portata lì?

RISPOSTA: Aris era stata portata nel giro delle serate del Presidente da una persona famosa, quella che fa Colorado, Maristel Garcia.

DOMANDA: Questa persona c ‘era la sera del 6 gennaio 2011?

RISPOSTA: No, non c’era.

DOMANDA: Lei ha detto che Aris abita a Milano2, l’affitto di casa lo paga lei?

RISPOSTA: No, assolutamente no, almeno così mi ha detto la Aris.

DOMAN
DA: Quella sera, lei ha detto che ha avuto modo di parlare con le ragazze, ricorda se furono fatti nomi di persone dello spettacolo noti per frequentare la villa di Arcore?

RISPOSTA: No, questo non me lo ricordo.

DOMANDA: Lei possiede un cellulare, può dare il numero?

RISPOSTA: Possiedo un cellulare, il mio numero è ***/*******; il cellulare non è a me intestato bensì al compagno di mia madre.

Yara, nel giorno dell’autopsia monta la polemica: “Troppi errori nelle ricerche”


L’hanno cercata fino in Svizzera, ma non sono riusciti a trovarla a dieci chilometri da casa. Una constatazione amara a cui gli inquirenti devono ora dare una risposta, a 48 ore dal rinvenimento del cadavere di Yara in un campo desolato ai margini della zona industriale di Chignolo d’Isola. In attesa del responso dell’autopsia, che chiarirà meglio la dinamica del delitto, a Bergamo monta la polemica su tre mesi di ricerche infruttuose.

L’errore (presunto) di traduzione della frase del marocchino Fikri, che resta per ora l’unico indagato, non è stato evidentemente l’unico di un’indagine che ora deve ripartire daccapo. Tanto per cominciare, gli investigatori si sono detti più volte convinti che Yara fosse ancora in vita. La pista era quella del sequestro, nonostante nelle campagne si continuasse a cercare un corpo. Proprio nelle operazioni sul campo qualcosa non ha funzionato. “Impossibile non averla vista”, si è sfogato in lacrime Giovanni Valsecchi, capo della protezione civile di Brembate Sopra: “Il mio gruppo di qui non è passato, ma mi hanno assicurato che il campo era stato setacciato anche con l’aiuto dei cani”. Secondo quanto sta emergendo, in realtà non è stato così. Forse le squadre sono passate da lì, (“tre volte” ha assicurato il sindaco di Chignolo), però forse in maniera superficiale. Secondo il racconto di un operatore televisivo, alcuni volontari controllarono il campo adiacente verso metà dicembre, per poi abbandonare la zona. Bastava guardare dalla parte opposta del viottolo, a cento metri di distanza, per trovare Yara. L’ipotesi che il corpo sia stato portato lì negli ultimi giorni sta perdendo consistenza, anche perché sul terreno c’è l’impronta del corpicino: una piccola fossa, che rende verosimile la presenza del cadavere sul posto da un po’ di tempo.

Ora la Questura vuole vederci chiaro: i responsabili delle ricerche sono stati convocati per chiarire chi e come ha scandagliato quel campo. Poi ci sarà da capire se a trascinare Yara tra le sterpaglie sia stato un solo uomo, oppure più di uno. “Secondo me qualcuno della zona sa – continua Valsecchi – Qui c’è di mezzo un branco. Difficile che a portarla qui sia stata una sola persona”. E’ una delle tante ipotesi che in queste ore circolano in una comunità smarrita, che non sa più a cosa e a chi credere.

A sollevare ulteriori perplessità c’è anche una sinistra coincidenza, una delle tante di questa brutta storia. Il 16 gennaio un ventenne dominicano, residente ad Almenno San Bartolomeo (paese a due passi da Brembate), fu ucciso a 400 metri dal posto dove è stata trovata Yara. Eddy Castillo fu picchiato a morte in un piazzale dell’area industriale, attraversata nei weekend dai giovani che si recano nella vicina discoteca. I carabinieri setacciarono la zona, eppure non trovarono nulla. Non si spinsero fino in quel campo oppure non videro il corpo perché fu portato lì in un momento successivo? E’ una delle tante domande senza risposta. L’omicidio del povero Eddy resta oltretutto insoluto: in circolazione, nell’Isola Bergamasca, ci potrebbero essere in questo momento almeno due assassini.

Intanto la caccia al killer di Yara procede: lunedì mattina alcuni agenti hanno ripercorso la probabile strada dell’omicida, da casa Gambirasio fino alla zona industriale di Chignolo d’Isola. Poco più di dieci chilometri, lungo i quali potrebbero esserci tracce importanti: il telefonino, ad esempio. Oppure la stessa arma del delitto.

di Paolo Grasso

Le carte di Ruby, c’era anche l’ex fidanzata di Renzo Bossi ai bunga bunga di Arcore


Elena Morali, ex protagonista del reality la Pupa e il secchione, ha partecipato alle cene di villa San Martino. Il particolare emerge dalle 782 pagine di richiesta dei magistrati di Milano e in particolare da un colloquio tra Fede e Faggioli

Anche la fidanzata del Trota. C’era pure l’ex pupa Elena Morali a villa San Martino. Ospite del premier. Delle sue cene eleganti. E delle sue nottate a suon di bunga bunga che, parole del Cavaliere, significa semplicemente “bere qualcosa e ballare”. Fino ad ora il particolare era rimasto tra le pieghe delle 782 pagine di richiesta di rinvio a giudizio firmate dai magistrati Forno,Boccassini, Sangermano. Il riferimento a Renzo Bossi viene fatto durante una telefonata tra Barbara Faggioli ed Emilio Fede. E’ il 26 settembre 2010. Mancano pochi minuti alle diciotto, quando una delle predilette del premier che, come Nicole Minetti, sogna una carriera politica, chiama il direttore del Tg4. Si tratta di una telefonata di cortesia. La Faggioli si trova in palestra con la “Nicky”. S’informa sullo stato di salute di Fede. L’altro la rassicura: “Benino grazie, ieri avevo una sberla addosso che non finiva più”. La Faggioli, però, insiste: “Insomma ti sei riposato”. E allora Fede svela qualche particolare in più: “Sì, sì più o meno, fra una cosa e l’altra, poi sempre tardi a letto sono andato”. E Lui? Lui come sta. Fede risponde: “Lui aveva un sacco di problemucci”.

Quindi i due iniziano a parlare di una delle tante serate di Arcore. “Ma con chi è rimasto? Due?”, chiede Fede. Allora Barbara Faggioli spiega: “In realtà è rimasto con quelle due, poi c’era la Cinzia e poi c’era l’Anna, poi io so che praticamente ieri è rimasto anche d’accordo che tornava la Maristelle, poi c’era quella, la pupa, quella che è fidanzata con Renzo Bossi che è rimasta”. Il particolare stuzzica la curiosità di Fede. Chi sarebbe la fidanzata del Trota? “Quella bionda”. Fede capisce: “A sì quella che gli piace. La biondona, quella un po’ volgare”. Si tratta della slava? No, risponde la Faggioli, “è la bergamasca”. E in effetti, le cronache rosa dell’estate scorsa raccontano del rapporto sentimentale tra Renzo Bossi ed Elena Morali. La loro storia inizia la primavera del 2010. Tanto che intervistata da Bergamonews la ragazza ammette. “Più conosco il Trota più mi piace” . Lei, però, ha le idee chiare e così al settimanale Oggi dichiara:“Il mio Trota? Sarebbe un marito e un papà ideale. Io col mio lavoro starò in giro tutto il giorno. Uno dei due dovrà rinunciare alla carriera: lui. E’ un ragazzo fedele, sicuro di sé, forte e dolce. Ci siamo conosciuti un anno e mezzo fa a Miss Padania, a fine serata mi ha chiesto il mio numero e mi ha dato il suo”. E’ metà agosto del 2010. Poco più di un mese dopo, eccola partecipare alle feste di Arcore. Ne parla la Faggioli con Fede. Lo racconta starlette Francesca Cipriani ai magistrati di Milano. E’ lei, annotano i magistrati, “a dire alla Faggioli che Lui aveva anche delle buste da cinque e da di piu”. La Cipriani dice di essere rimasta contenta “perché ha avuto quello che hanno avuto le altre e cita Ludovica Leoni ed Elena Morali, e dice di aver avuto un braccialetto d’oro con il diamante … con scritto “F” di Francesca”.

Davanti a seimila persone Vendola si rivolge a Bersani: “Le primarie non sono un capriccio”



LUIGINA D'EMILIO

Anche se le indagini a suo carico nell’inchiesta che ha travolto la sanità pugliese sono state archiviate,Nichi Vendola, nel suo intervento al Teatro Tenda strisce di Roma, non ha neanche accennato allo scandalo costato la carcerazione per sei persone e la richiesta di fermo per il senatore del Pd Alberto Tedesco.

Oggi per Vendola tira un’altra aria, quella della festa e di quell’Italia migliore più volte ricordata dal presidente di Sinistra ecologia e libertà che ha riempito un teatro di 4 mila posti. Ma i partecipanti erano molti di più: almeno seimila, solo per ascoltare le “Idee per un Paese migliore”. Rosso, blu e giallo sono i colori a fare da sfondo a una scenografia costata poco più di cento euro. I tre colori primari, un richiamo preciso alle primarie più volte menzionate dal governatore pugliese che è stato preceduto nel suo lungo discorso da una canzone composta dalla Cantante Tosca e da Massimo Venturiello: il bel Paese degli animali, ispirato a “La fattoria degli animali” di Orwell, potente dipinto satirico di una società oppressa dalla dittatura. “Il brano, composto per l’occasione, spiegano gli artisti, non ha altri obiettivi se non quello di esprimere il nostro doloroso dissenso nei confronti di chi ha messo alla berlina il nostro Bel Paese”.

“Obiettivo della manifestazione – come spiega lo stesso Vendola quando prende la parola – è quello di aprire la fase del confronto programmatico in modo da portare in dote alla futura coalizione di centrosinistra il contributo di questo movimento”. Un contributo che certo il Pd non può permettersi di ignorare visti i molti sondaggi che accreditano sinistra e libertà tra il 6 e il 10 %. Vendola non manca infatti di ricordare, ancora una volta, l’importanza delle primarie, e si rivolge a Bersani con chiarezza: “Non sono un capriccio, ma sono forma e sostanza di una nuova stagione che vogliamo costruire. Penso a un compromesso tra la cultura di sinistra e di centro. Con il Pd non deve esserci equivoco: sul terreno del liberismo non ci avrete mai”.

Tanti i riferimenti alla questione immigrazione e alla situazione della Libia. “Il vento di libertà debba spirare dall’Iran alla Cina senza distinzione alcuna, perché - si infiamma Vendola – dobbiamo guardare con attenzione alla situazione del Mediterraneo, non c’è alcun fondamentalismo islamico, non c’è alcun ricatto di Al Quaeda, la libertà cammina con le gambe dei popoli e si costruisce con la pace non con la guerra”. Con un chiaro attacco alle attuali politiche di governo sull’immigrazione e al rapporto diretto tra Berlusconi e Gheddafi ricorda: “Una parte della classe dirigente del Paese è educata alla scuola dei diritti umani in modo particolare, c’è l’abitudine a far fare il lavoro sporco a qualcun altro, a reprimere le richieste di aiuto con la forza a mettere in mano questioni così delicate a veri e propri criminali”.

Il perché della crisi internazionale “è da ricercare in una situazione di difficoltà non solo economica, ma antropologica e ambientale”. Applicando il discorso ai guai di casa nostra, Vendola se la prende anche con il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, colpevole di chiedere sacrifici “sempre e solo alle solite categorie, senza indicare prospettive di crescita: Falcidiare il welfare ci porta solo verso un avvitamento economico”.

Vendola è un fiume in piena e attacca il governo anche sulla scuola: “Ci vuole un Paese che investe nella scuola pubblica perché è il cuore della crescita economica. Capisco – ha aggiunto Vendola rivolgendosi a Silvio Berlusconi – che lei sente inimicizia verso la scuola pubblica perché è stata proprio la crisi della scuola pubblica nel quindicennio delle sue televisioni a creare un’egemonia culturale che serve a questa classe dirigente ad avere una generazione narcotizzata dal trash e dalla pornografia”.

Tra applausi e cori contro Berlusconi non poteva mancare un riferimento al caso Ruby: Vendola ricorda al premier che il destino dei coetanei delle ragazze coinvolte nelle inchieste non può essere quello del bunga bunga, ma serve una politica che finalmente dia risposte ai giovani. Parte da qui, il leader di Sinistra e libertà, per affrontare la questione morale. Vendola ha parlato del premier “che va a cospargersi il capo di cenere a un congresso semisacrestanico, per farsi perdonare il bunga bunga”. E sulle dichiarazioni di Berlusconi contro i diritti agli omosessuali, il presidente pugliese dice: “Se avesse un figlio gay che sofferenza regalerebbe a quel figlio questo suo modo di essere intollerante e di vedere la vita senza rispetto per gli altri”.

E sorride Vendola ricordando 32 anni fa quando furono scattate quelle foto pubblicate da Il Giornale: “ Quelle foto censurate con un pecetta sul mio costume adamitico suggeriscono una ricerca di volgarità che è negli occhi di chi vuole vedere pruderie ed alimentare un sistema scandalistico di ricatto, una macchina del fango ormai collaudata. Ma – conclude – il nuovo soggetto per una sinistra davvero democratica è la percezione del valore aggiunto, del rispetto e dell’accettazione delle diversità come base di crescita e non di discriminazione, per un dialogo aperto è questo il messaggio che deve passare per cambiare il mondo e che deve rimanere anche se io non sarò più leader di questo partito. La manifestazione si chiude tra applausi e cori e c’è anche chi accenna al nuovo tormentone della solita Sora Cesira che spopola sul web: “Vai Nichi vai”.

Emergenza Ruby, a marzo la legge sulle intercettazioni


SARA NICOLI

Disinnescare alcune delle armi più pesanti e feroci in mano alla Procura di Milano sul caso Ruby vietando, in sede di giudizio, l’utilizzazione delle intercettazioni come fonte di prova. Più che la pubblicazione di nuove, pruriginose confessioni di Ruby o delle altre adepte al “bunga bunga” arcoriano, il Cavaliere tenterà di annullare – o almeno depotenziare – il potere probatorio delle intercettazioni relative all’inchiesta di Milano. Con un emendamento che, probabilmente, verrà votato in commissione Giustizia già questa settimana quando riprenderà l’esame del ddl intercettazioni – e dove il Pdl ha la maggioranza di un deputato – il provvedimento diventerà un arma a triplo taglio. Su suggerimento dell’avvocato-deputato Niccolò Ghedini e con l’assenso di Pietro Longo e Maurizio Paniz, il disegno di legge intercettazioni modificato solo in alcune parti, colpirà non solo la possibilità di pubblicazione e quella d’indagine da parte dei magistrati, ma anche “l’incauta intercettazione” e, appunto, la possibilità del suo utilizzo con valore probatorio durante il processo.

Ecco perché anche sabato Silvio Berlusconi è tornato a parlare della legge sulle intercettazioni come un provvedimento imminente e necessario: “In un Paese civile non c’è libertà se non c’è certezza dell’inviolabilità delle proprie conversazioni”. Perché poi queste “possono essere modificate, si possono tagliare parole e frasi che poi cambiano il senso del discorso, si possono trascrivere diversamente da come sono e si può imitare la voce con i pc”. Questa la prossima strategia parlamentare: “Abbiamo una maggioranza minore ma sufficiente per governare e applicare questa riforma, ora non abbiamo più lo stop che avevamo quando Fini era presente e il suo no era un no per quasi cento parlamentari dell’ex An”. Adesso questo “stop”, secondo gli uomini del Pdl, sarebbe superato al punto di poter intravedere un’approvazione della legge, in via definitiva, addirittura entro i primi di aprile, prevedendo anche un secondo, rapido passaggio al Senato per codificare le modifiche della Camera. Già domani, infatti, durante la conferenza dei capigruppo, il Pdl potrebbe chiedere, come già accaduto per il processo breve, la calendarizzazione in aula per la fine di marzo, con possibilità più che concrete di vincere la partita. La corsa contro il tempo sulle intercettazioni si basa sul tentativo degli avvocati del premier di arrivare al 6 aprile, giorno della prima udienza sul caso Ruby con la legge approvata in modo da depotenziare, almeno parzialmente, le armi della Procura sul fronte probatorio. E pronti anche a far valere la minaccia della denuncia contro i magistrati milanesi per “incauta intercettazione” qualora il processo si concludesse con un’assoluzione per Berlusconi sia sulla concussione che sul favoreggiamento della prostituzione. Ma la firma del Capo dello Stato su una legge che restringe ulteriormente la possibilità di manovra della magistratura non è affatto scontata. Berlusconi comunque non ha più nulla da perdere ed è pronto allo scontro finale.

da Il Fatto Quotidiano del 27 febbraio 2011

La versione di Nicole. Ammissioni (e omissioni) nell’interrogatorio della Minetti


Pubblichiamo il verbale dell’interrogatorio del 30 gennaio scorso di Nicole Minetti davanti ai pm Ilda Boccassini e Antonio Sangermano nell’ambito dell’inchiesta che la vede indagata a Milano per favoreggiamento e induzione alla prostituzione.

L’interrogatorio inizia con la richiesta di conferma a Nicole Minetti delle due interviste rese dalla Consigliera regionale al Giornale e a Vanity Fair proprio nei giorni di gennaio in cui i pm inoltrarono alla Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio la richiesta di perquisizione degli uffici di
Giuseppe Spinelli, con conseguente pubblicazione dei contenuti su tutti i giornali. Minetti conferma il contenuto delle due interviste, con una precisazione che riguarda i rapporti sessuali avuti con Berlusconi:

Minetti: Rispetto alla domanda “II Cavaliere invece come l’ha conosciuto?”, io ho dato una risposta non vera. Nel senso che io conobbi il Presidente del Consiglio presso uno stand di Publitalia a fine 2008, se non ricordo male. Nel resto confermo l’intervista che ora ho riletto da me rilasciata al quotidiano II Giornale. Rileggendo l’intervista, preciso inoltre che non ho riferito la verità nella parte della risposta in cui ho detto che non facevo sesso col Presidente. Avevo frainteso la domanda del giornalista, nel senso che pensavo che lui mi chiedesse se avessi fatto sesso col Presidente del Consiglio nel corso delle serate a cui faceva riferimento l’invito a comparire, sia quello che ho ricevuto io, sia quello che è stato notificato a Silvio Berlusconi. Invece io ho avuto una relazione col Presidente del Consiglio e quindi ho avuto anche rapporti sessuali”.

“L’Ufficio dà atto che le due interviste vengono allegate al presente interrogatorio”, si legge nei verbali. Poi inizia l’interrogatorio vero e proprio, che riportiamo integralmente.

DOMANDA: Lei puo riferire dove si trovava la sera del 27 maggio 2010, e cioé il giomo in cui lei poi si reca in Questura ove era stata portata Ia minore El Mahroug Karima?

RISPOSTA: Ero al ristorante Sant ‘Eustorgio ubicato in piazzetta Sant’Eustorgio.

DOMANDA: Lei ricorda se era in compagnia di qualcuno?

RISPOSTA: Si, con il mio fidanzato Simone Giancola.

DOMANDA: Lei ricorda a che ora e chi le telefonò mentre si trovava nel ristorante?

RISPOSTA: Io, come ho detto, mi trovavo al ristorante in compagnia del mio fidanzato, non ricordo l’orario esatto in cui ebbi a ricevere una telefonata da parte di una ragazza che io non conoscevo, poteva essere intorno alle dieci e mezza, undici. Questa persona si presentò come Michele, che aveva avuto il mio numero da comuni amiche, se non ricordo male mi fece il nome di Aida Jespica, la cosa mi sembro improbabile perche la conosco di vista ma non ho alcun tipo di frequentazione con questa persona, comunque Michele mi rappresentò che Rubi era stata fermata dalla Polizia mentre si trovava in un centro estetico e condotta in Questura perché Ia sua coinquilina a nome Caterina l’aveva denunciata per il furto di vestiti. Mi disse anche Michele, nel corso di questa telefonata, che aveva provato a mettersi in contatto con il Presidente del Consiglio per avvertirlo che la Rubi era stata fermata. Dopo di che io non ricordo se mi contattò il Presidente del Consiglio oppure io provai a mettermi in contatto con lui, sta di fatto che comunque riuscimmo a comunicare e lui mi chiese la cortesia di recarmi in Questura; cosa che io feci. Quindi partii dal ristorante e mi recai direttamente in Questura.

DOMANDA: Ma come mai una persona a lei sconosciuta, Michele, pensò di telefonarle per rappresentarle il problema di Rubi?

RISPOSTA: Io non sono stata a indagare le ragioni per le quali in quel momento Michele penso di telefonare a me, probabilmente, siccome sapeva che io avevo conosciuto El Mahroug Karima proprio a casa del Presidente Berlusconi, pensò di chiamare me.

DOMANDA: Come è arrivata in Queitura?

RISPOSTA: In auto con il mio fidanzato.

DOMANDA: E una volta arrivata in Questura, il suo fidanzato estato presente fino al rilascio di Rubi o è andato via?

RISPOSTA: II mio fidanzato mi ha aspettato fuori in macchina fino a quando io non sono uscita.

DOMANDA: Nel momento in cui lei ha ricevuto la telefonata dal Presidente del Consiglio fino a quando è arrivata in Questura, lei ha contattato altre persone oppure è andata direttamente in Questura?

RISPOSTA: No, no, sono andata direttamente in Questura.

DOMANDA: Lei ricorda a memoria il numero di cellulare che aveva in quel periodo? RISPOSTA: Si, 345/71…….

DOMANDA: Dall’analisi dei tabulati che sono stati effettuati, e quindi anche sui suoi, rispetto alla ricostruzione delle vicende che si sono verificate il 27 maggio 2010 risultano dei dati diversi da quelli che oggi lei sta rappresentando. Ed in particolare lei alle ore 22.19.42 riceve una telefonata da Coinceicao Santos Oliveira della durata di 141 secondi. Alle ore 22.27.41 lei dal suo cellulare (345/71….) fa una telefonata al numero 039/60……, che è l’utenza di Arcore, della durata di 38 secondi. Alle ore 23.27.01 la Coinceicao Santos Oliveira Michele la contatta nuovamente e parlate per 69 secondi. Alle ore 23.30.38 lei contatta la sede del Popolo delle Libertà di via dell’Umiltà 36 a Roma e vi è una conversazione di 44 secondi. Alle ore :23.43 risulta una telefonata che lei fa con il Presidente Berlusconi, che la chiama. Dalle celle impiegate dal suo cellulare risulta che lei era presso la sua abitazione e non nella zona di Sant’Eustorgio; come lo spiega?

RISPOSTA: Prendo atto dei dati che risultano dallo sviluppo del tabulati in uso sia a me, che confermo che avevo in quel periodo, sia evidentemente ad altre persone, tra cui la Coinceicao, ma ribadisco che io mi trovavo nel ristorante di piazzetta Sant’Eustorgio quando ebbi a ricevere la telefonata della Coinceicao e che da lì mi sono portata in Questura. Mi si fa presente poi che io avrei fatto una telefonata alla residenza privata del Presidente del Consiglio e poi una successiva alla sede romana del Popolo delle Libertà. Si, io ho fatto queste telefonate poiché cercavo il Presidente del Consiglio, quindi ho provato presso la sua residenza di Arcore e poi a Roma.

DOMANDA: Ma perche lei voleva mettersi in contatto col Presidente del Consiglio?

RISPOSTA: Perché la Michele quando mi ha telefonato, mi aveva anche detto di aver lei stessa telefonato al Presidente del Consiglio, anche se per evitare di fare il nome e cognome usa una terminologia tipo “spirito santo”, ma io capii subito che il riferimento era Silvio Berlusconi. Quindi io volevo avere la conferma dal Presidente che effettivamente la Michele lo aveva chiamato.

DOMANDA: Lei ha riferito pocanzi che poi riuscì a parlare col Presidente del Consiglio, che cosa vi siete detti?

RISPOSTA: Prima di rispondere, mi chiedete se la telefonata che io ricevetti da Silvio Berlusconi è quella delle 23.43 della durata di 136 secondi, si penso proprio che sia questa. Nel corso della telefonata Berlusconi mi disse che aveva già parlato con Michele, che era stato messo al corrente, anzi, per essere più precisa, lui mi disse che era già al corrente della situazione, cioé che El Mahroug Karima era stata portata in Questura e che era stata trattenuta perché non aveva i documenti o comunque c ‘era un problema del genere. Mi pregò di andare in Questura, io ero un po’ titubante, anche perché Rubi non la conoscevo bene, però poi io mi convinsi ad andare. Anzi, ora che mi viene in mente, Berlusconi mi disse “Vai perché sei una persona per bene, sei incensurata, ti presenti bene”, non so se aggiunse anche che ero un consigliere regionale e quindi sarei stata più affidabile come persona.

DOMANDA: Ma quando lei arrivò in Questura, la Michele era lì?

RISPOSTA: Si.

DOMANDA: E dove vi siete incontrate?

RISPOSTA: All’interno degli uffici di via Fatebenefratelli, in una stanza dove fanno attendere le persone.

DOMANDA: E poi che cosa e successo?

RISPOSTA: Michele mi racconto più o meno quello che era successo, e cioé che lei si era preoccupata perché Rubi non era tornata a casa (Rubi in quel momento abitava a casa della Michele), che quindi aveva telefonato ad un centro estetico e in quel frangente seppe che appunto la ragazza era stata portata lì in Questura perché era priva di documenti, e che era stata trattenuta perché poi era anche minorenne. Io mi stupii perche non sapevo affatto che Rubi fosse minorenne.

DOMANDA: Lei ha detto poc’anzi che Rubi lei l’ha conosciuta ad una cena ad Arcore, lei ricorda quando l’ha vista per la prima volta e se l’ha vista poi in altre occasioni, sempre ad Arcore?

RISPOSTA: Io non ricordo la data esatta, ovviamente leggendo le carte che mi sono state notificate si fa riferimento al 14 febbraio 2010. Io non ricordo quella sera quante persone erano state invitate a cena dal Presidente, comunque eravamo in parecchi, nell’ordine di quindici/diciotto persone. Io andai per i fatti miei, non ricordo neanche se la ragazza era già lì o è venuta successivamente, per cui non ricordo assolutamente in che modo sia arrivata ad Arcore, cioé se da sola o in compagnia di qualcuno.

DOMANDA: Lei ricorda qualcuno in particolare dei partecipanti a questa cena del 14febbraio 2010?

RISPOSTA: Se non mi sbaglio, Barbara Faggioli, forse Emilio Fede, Marystelle Garcia Polanco, e altre persone sinceramente non ricordo.

DOMANDA: Lei ebbe modo di parlare con El Mahroug Karima?

RISPOSTA: Si, sicuramente avrò scambiato con lei due chiacchiere, ma un pour parler, quindi non ricordo nulla di particolare

DOMANDA: Lei poi l’ha rivista, avete allacciato un rapporto di amicizia, vi siete frequentate?

RISPOSTA: Io non ho assolutamente frequentato la Rubi al di fuori delle due o tre volte che l’ho vista alle cene ad Arcore, ci siamo scambiate i nostri numeri di cellulari però, lo ripeto, con lei non ho avuto alcun tipo di frequentazione. E’ possibile che mi abbia telefonato qualche volta, ma sinceramente nulla di più.

DOMANDA: Lei ha detto di aver visto Rubi due o tre volte; può collocarle come date, oppure mesi, o periodo dell’anno?

RISPOSTA: Non riesco a collocare con esattezza ovviamente ne la data ne il periodo, sicuramente dopo il 14 febbraio, quindi nel periodo che va fino ad aprile 2010, forse anche maggio. Ripeto, non posso essere precisa sulle volte in cui ho incontrato alle cene ad Arcore la Rubi, possono essere tre, possono essere quattro, ma sicuramente non dieci. Almeno, le volte in cui ero presente io.

DOMANDA: Ma lei oltre a non frequentarla e averla incontrata soltanto in queste cene, sapeva l’eta di Rubi?

RISPOSTA: No, assolutamente, parlando mi diceva che aveva 24 anni, io l’ho saputo soltanto quando sono andata in Questura.

DOMANDA: Questa persona le è stata affidata la notte del 28, però da documenti incontrovertibili risulta che la ragazza è andata a vivere in via Villoresi; come lo spiega?

RISPOSTA: Quando sono arrivata in Questura ho avuto contatti con la dottoressa Iafrate, alla quale dissi che ero disponibile a prendere in affido temporaneo la ragazza. Ebbi modo di parlare personalmente con la suddetta funzionaria, con la quale ci scambiammo anche il numero di cellulare. La Dottoressa Iafrate mi disse chiaramente che l’unico modo perché la ragazza minorenne potesse non passare la notte in Questura ed essere immediatamente liberata diciamo, era che la prendessi in affidamento temporaneo io, specificando che vi erano delle difficoltà con riferimento alla coinquilina della Rubi in quanto era straniera, anche perché inizialmente l’idea era quella che la El Mahroug Karima potesse tornare a vivere presso il domicilio della Michele, cosa che poi avvenne. La Dottoressa Iafrate mi precisò anche che questa eventualità di affidare la minore El Mahroug Karima alla De Coinceicao Michele era stata prospettata al Magistrato minorile di turno e il predetto Magistrato l’aveva scartata. Io pertanto mi resi disponibile ad avere l’affidamento temporaneo della minore, chiedendo alla Dottoressa Iafrate se l’avessi dovuta pertanto condurre con me a casa e la Iafrate mi rispose che la El Mahroug Karima avrebbe potuto tornare a casa della De Coinceicao Michele, tant ‘è che richiesero copia dei documenti a quest’ultima.

DOMANDA DELLA DIFESA: E’ a conoscenza dei motivi per i quali la De Coinceicao era in Questura?

RISPOSTA: Come ho già detto, la Coinceicao si trovava in Questura perché si era preoccupata dell’assenza della ragazza per circa due ore da casa, aveva telefonato al centro estetico dove sapeva che la Rubi si doveva fare un massaggio e lì aveva saputo che era stata portata in Questura. Queste furono le ragioni che mi furono dette dalla Coinceicao sui perché anche lei si era portata in Questura.

DOMANDA: La Michele le disse che già sapeva che la Rubi era minorenne?

RISPOSTA: No, penso di ricordare che anche Michele sapeva che la Rubi aveva 24 anni.

DOMANDA: Quando poi Rubi fu rilasciata e affidata a lei, lei comunicò questa cosa al Presidente del Consiglio?

RISPOSTA: Si.

DOMANDA: Lei ricorda se telefonò lei al Presidente o viceversa?

RISPOSTA: No, telefonai io, e penso che non fu neanche l’unica chiamata che feci con Berlusconi.

DOMANDA: Risulta una telefonata alle 2.11.43 tra lei e il Presidente del Consiglio, e lei che chiama un’utenza di Berlusconi, Ia durata della conversazione è 91 secondi; è questa la telefonata a cui lei ha ora fatto riferimento?

RISPOSTA: Si, l’ultima è questa.

DOMANDA: Alle ore 1.55 lei riceve una telefonata dal Presidente del Consiglio di 88 secondi, quando lei poc’anzi ha detto che vi siete scambiati un po ‘ di telefonate è possibile che sia questa uno dei vostri contatti?

RISPOSTA: Si.

DOMANDA: Puo spiegare i motivi per i quali vi è questa insistenza da parte del Presidente del Consiglio rispetto alia vicenda Rubi, cioé perché ci sono state tutte queste telefonate tra di voi, perché il Presidente si interessava alla vicenda di una ragazza senza documenti che peraltro era stata accusata di furto?

RISPOSTA: Il Presidente mi telefonava e mi chiedeva “Come sta andando?”, voleva essere messo al corrente dello sviluppo della vicenda. Io penso che le ragioni del suo interessamento potessero essere due: primo, che era anche preoccupato del fatto che io mi trovassi lì e che a quell’ora di notte tardi mi aveva mandata in Questura, e poi della Rubi, che era una ragazza problematica. E quindi voleva sapere come stava Rubi, come stavo io e cose del genere.

DOMANDA: Lei ha detto poc’anzi che non ha avuto nessun tipo di frequentazione e di contatti con Ia Rubi, che la vostra conoscenza è dovuta al fatto che avete partecipato a delle cene a cui entrambe siete state invitate ad Arcore, allora lei come fa a sapere che è una ragazza problematica? E poi lei cosa intende dire per “ragazza problematica”?

RISPOSTA: La Rubi è una persona molto estroversa e loquace, ci aveva raccontato di essere figlia di una cantante lirica egiziana e di avere vissuto varie vicissitudini con la propria famiglia di origine, mostrando anche delle cicatrici sul braccio e sulla testa, a suo dire derivanti da lancio di olio bollente che le avrebbe fatto il padre. Ricordo che la Rubi precisò che questa rabbia espressa dal genitore era dovuta al fatto che lei voleva cambiare religione.

DOMANDA: Lei ha detto che con la El Mahroug Karima intesa Rubi non ha avuto alcun tipo di frequentazione e che vi siete incontrate soltanto in occasione delle cene ad Arcore. Dallo sviluppo dei tabulati della Karima ci sono state tra di voi dal 23 febbraio 2010 al 25 giugno 2010, 122 contatti; come lo spiega?

RJSPOSTA: Prendo atto che dall’analisi del cellulare della Karima risulta che tra me e lei nel periodo dal 23 febbraio 2010 al 25 giugno 2010 vi sono 122 contatti, io non posso che ribadire che non l’ho mai frequentata, non escludo, l’avevo gia detto, che tra di noi ci siano state telefonate o SMS, ma niente di più. Sicuramente nei giorni successivi al 28 maggio io mi sono fatta sentire con lei e le ho mandato dei messaggi, proprio perché volevo sapere come stesse, ricordo poi che il 5 giugno ricevetti una telefonata dalla Michele, la quale mi disse che aveva litigato con Rubi e che Rubi l’aveva denunciata.

DOMANDA: Dall’analisi sempre delle celle dei tabulati nonché dai riscontri delle intercettazioni telefoniche, risulta che alle cene ad Arcore siete presenti lei e Rubi nelle giornate del 14 febbraio, 20/21 febbraio 2010, il 27/28febbraio 2010, l’8/9 marzo 2010, 4/5 e 6 aprile 2010, 24/25 e 26 aprile 2010, 1 e 2 maggio 2010.

RISPOSTA: Si avevo detto quattro massimo cinque, prendo atto che sono di più, non lo ricordavo. Avevo aggiunto che comunque le volte non erano più di dieci, almeno in mia presenza.

DOMANDA: Sempre dall’analisi delle celle e degli orari risulta che in alcune occasioni la El Mahroug Karima ha dormito ad Arcore; lei lo sapeva?

RISPOSTA: Sicuramente nell’arco temporale che mi è stato testè indicato mi sono fermata a dormire ad Arcore, non sono in grado di dirvi in quale di queste giornate però sicuramente questo è successo. Per quanto riguarda Rubi io non lo posso escludere, non ricordo se in una occasione anche la Rubi si è fermata a dormire ad Arcore.

DOMANDA: Come mai vi fermavate a dormire ad Arcore? Cosi come, sempre dall’analisi delle celle dei tabulati e dalle telefonate intercettate, risulta che più ragazze si formavano a dormire ad Arcore.

RISPOSTA: Io posso parlare per me, mi è capitato di fermarmi a dormire avendo col Presidente un rapporto di intimità, se si faceva tardi oppure il giorno dopo era festa io rimanevo ospite ad Arcore. So che altre ragazze si fermavano ad Arcore, ma sinceramente non so perché ciò avvenisse.

DOMANDA: Lei avrà letto i capi d’imputazione che la riguardano, come mai lei è risultata locatrice di una serie di appartamenti in via Olgettina, ove abitavano le persone di cui al capo d’imputazione che la riguarda, capo a)?

RISPOSTA: Su questa domanda mi avvalgo della facoltà di non rispondere.

DOMANDA: Come lei avrà potuto leggere nell’invito che le è stato notificato, nel quale è compreso anche il contenuto dell’invito a comparire notificato al Presidente del Consiglio, vi sono una serie numerosa di intercettazioni telefoniche che lei ha con le persone abitanti in via Olgellina dalle quali traspare una richiesta di denaro o di altra utilità fatta a lei direttamente. Tra queste per esempio, e le chiedo di fornire una spiegazione, l’SMS che lei riceve da Iris, progressivo numero 4410 del 7/10/10 alle ore 11.19 pagina 91 dell’invito a comparire a lei notificato: “Amo. Si ti prego non ho più da mangiare”. Spieghi questo SMS che lei riceve.

RISPOSTA:· Questa ragazza che io conosco, che si chiama Iris Berardi, mi aveva prospettato una sua difficoltà economica, ma io non l’ho aiutata.

DOMANDA: Come spiega l’SMS successivo del 07/10/10 ore 11.21, spedito da lei a Aris Espinoza: “Si è cosi, ho verificato adesso, ma domenica torna. Tranquilla, lo chiamo a Roma dopo. Non può fare cosi. Poi mi è venuta un’idea per non rimanere mai a terra, gliene voglio parlare questo week-end”. Spieghi questo messaggio che lei invia.

RISPOSTA: Siccome Aris Espinoza sapeva che io avevo un rapporto molto vicino al Presidente, mi chiedeva di intercedere presso di lui per ottenere un lavoro, e in questo caso si stava parlando appunto di un lavoro.

DOMANDA: Ma siccome in questa messaggio, che è lei che invia, dice: “Poi mi e venuta un’idea per non rimanere mai a terra”, ce lo spieghi, perché ovviamente non é una richiesta di un lavoro che le fa Aris, ma è lei che ad Aris dice espressamente quella frase.

RISPOSTA: Era un modo di dire.

DOMANDA: Spieghi il significato di questo altro messaggio, a pagina 94, del 10/10/10 ore 12.32, è un SMS che lei riceve da Aris: “Amo non ho più benzina nemmeno per andare a fare la spesa, sa che dipendo da lui. Tra l’altro a causa sua non lavoro più) e sono mesi che gli chiedo un lavoro e non può sparire così, digli che ti chiamo tutti i giorni perché ho bisogno di fare benzina e così, male che vada si arrabbierà con me, ma non importa perché se ogni volta o non mi aiuta o mi dà solo venti euro per la benza poi sparisce e io rimango sempre a secco. Per fortuna non esco quasi mai”. Quando parlate di benzina a cosa vi riferite? Con la frase “dipendo da lui” chi è la persona?

RJSPOSTA: Non so dare nessun tipo di spiegazione, dovete chiederla ad Aris.

DOMANDA: Le chiedo la spiegazione di un ulteriore SMS a pagina 95, progressivo 4934 del 21/10/10 ore 13.01, Aris Espinoza le manda un messaggio: “Amo scusami, ma sei il nostro punta di riferimento. Dovrei andare dal dentista che mi è partito un dente e la Mery mi ha detto di parlare con te”. Successivo progressivo 4935 del 21/10/10 ore 13.04, è lei che manda un messaggio ad Aris Espinoza: “Non ti preoccupare, ma dimmi cosa ti è successo”. Progressivo 6030, 21/10/10 ore 15.25, è una telefonata tra lei e Marystelle: Nicole dice a Marystelle di aver sentito lui al quale ha riferito delle visite dentistiche di Aris e Marystelle, lui ha detto che andava bene e che ci avrebbe pensato lui. Può spiegare questa serie di messaggi, per quale motivo si rivolgono a lei anche per spese dentistiche, quando fate riferimento a “lui”, fate riferimento al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che avrebbe provveduto al pagamento di eventuali fatture mediche?

RJSPOSTA: Anche su questa domanda mi avvalgo della facoltà di non rispondere.

DOMANDA: Nel corso di una lunga telefonata tra lei e Clotilde Strada, riportata a pagina 96 dell’invito a comparire che lei ha ricevuto, a un certo punto Clotilde dice: “Perché adesso io non so come sia questa nuova però Giancarlo mi ha detto che è presissimo da questa qua, non so chi sia”, Nicole: “E una montenegrina”. Clotilde: “Poi alia fine anche gli uomini sono strani”. Nicole: “Si va be’ ma è una scappata di casa”. Nicole: “lo l’ho vista è una zingara, cioé hai presente una zingara?”. Clotilde: “Appunto è il suo tipo. No, non è il suo tipo?”. Le chiedo chi è Giancarlo e chi è questa persona montenegrina di cui dal contesta della telefonata si capisce che se ne sarebbe invaghito il Presidente del Consiglio?

RISPOSTA: Anche su questa domanda mi avvalgo della facoltà di non rispondere.

DOMANDA: Lei ha detto poc’anzi che la Polanco è una sua cara amica, lo conferma?

RISPOSTA: Certamente non la posso definire una cara amica, è però una persona che sento spesso al telefono, ma non la frequento.

DOMANDA: Ma la Polanco è stata mai invitata a cena dal Presidente del Consiglio?

RISPOSTA: Si, certo.

DOMANDA: Il 3 agosto 2010 è stato tratto in arresto dal Reparto speciale del Nucleo Antidroga della Guardia di Finanza di Milano Ramirez Della Rosa, perché trovato in possesso di svariati chili di cocaina; detta persona veniva tratta in arresto nell’appartamento di via Olgettina abitato dalla Polanco. Si accertava inoltre che lo stesso guidava un’autovettura Miniminor che poi è risultata essere a lei intestata. Come mai lei frequentava la Polanco che conviveva con un grosso spacciatore di droga? E come mai ha continuato a frequentarla, cosi come è dimostrato in maniera incontrovertibile dal contesto delle intercettazioni telefoniche, dall’analisi dei vostri cellulari?

RISPOSTA: Premetto che io non ho mai ben saputo che cosa fosse successo con l’arresto di questo Ramirez e i fatti li ho appresi soltanto leggendo l’invito a comparire che mi è stato notificato, io quando è successo il fatto mi trovavo alle Seychelles e avevo prestato la mia auto alla Polanco e mai potevo immaginare che quest’ultima l’avesse prestata ad uno spacciatore. Quindi la Polanco non mi ha mai riferito i contorni e ancora oggi non ho capito la droga dove è stata sequestrata. Anzi, come avete potuto verificare dalle telefonate che in quel periodo io ho fatto con la Polanco, io ero molto preoccupata per quello che era successo e chiedevo anche della mia auto, se fosse successo qualcosa, se fosse stata sequestrata e quant’altro. Anzi, la Polanco mi rassicuro dicendo che la mia macchina non era stata neanche perquisita e quindi io poi mi sono tranquillizzata.

DOMANDA: Ma nel corso delle telefonale si capisce chiaramente che lei conosce questa persona perché nomina più volte Emilio. Difatti il falso nome che usava Ramirez era proprio Emilio Lopez Villa. Parte della droga è stata trovata nel box di pertinenza della Polanco e nella camera da leto dell’abitazione della Polanco venne ritrovata una cassetta di ferro contenente Ia somma in contanti di cinquantamila euro. Devo dire che è piuttosto singolare che lei abbia continuato ad avere rapporti con una persona comunque che si era legata ad uno spacciatore di droga, che lei ha conosciuto.

RISPOSTA: Io ho conosciuto Emilio circa un mese e mezzo prima della vicenda del 3 agosto, la relazione con la Polanco era recentissima con questo ragazzo. Anzi, ricordo che o la Polanco o lui mi dissero che faceva o l’importatore o l’esporlatore di mobili. Non so dire assolutamente dove la Polanco l’abbia conosciuto.

DOMANDA: Dopo che ha saputo comunque dell’arresto di Ramirez, il fatto che la Polanco alla presenza di una bambina di cinque anni consentisse che in casa vivesse una persona che trafficava in droga, non è stata questa una delle ragioni che l’ha determinata a chiudere i rapporti con questa persona, atteso che per esempio il 17 ottobre 2010 lei era presente ad una cena ad Arcore e oltre lei vi è anche la Garcia Polanco? Pur essendo noto da parte del Presidente del Consiglio dell’arresto di Ramirez, che è evidente nel contesto delle telefonate che lei ha fatto in quel periodo con la Faggioli e la stessa Polanco che il Presidente era stato informato dell’arresto della spacciatore, ci spieghi come è possibile che addirittura non solo lei, ma anche il Presidente del Consiglio possa ancora invitare a casa sua una persona che era stata coinvolta in fatti di narco traffico?

RISPOSTA: lo posso rispondere solo per me e le posso dire che ho continuato a sentirmi telefonicamente con la Polanco e anche ad incontrarci, come per esempio a casa del Presidente, perche lei mi aveva detto che nulla sapeva del “vero mestiere” del suo ex fidanzato e che era rimasta scioccata per quello che aveva appreso il 3 agosto.

DOMANDA: Net corso di una telefonata che fa ne/ periodo successivo a/ 3 agosto lei fa riferimento a una telefonala che ebbe a ricevere aile Seychelles di un . giornalista; chi eil giornalista e perche il giomalista si mise in con/alto con lei? RJSPOSTA: Escludo di avere ricevuto aile Seychelles una telefonata di un giornalista.

DOMANDA: Nel corso della telefonata progressivo 162, 5/8/2010, riportata a pagina 205 dell ‘invito a comparire, telefonata tra lei e Faggioli Barbara, la Barbara Faggioli riferisce un dialogo che ha avuto col Presidente del Consiglio e le dice: “Poi mi fa ‘guarda l’hanno trovata dei giornalisti ‘. Mi fa ‘mi hanno chiamato”‘; si ricorda?

RISPOSTA: Si.

DOMANDA: Puo spiegare?

RJSPOSTA: Non so ache cosa si stia riferendo la Barbara Faggioli, non mi ricordo.

DOMANDA: Sempre nel corso di questa telefonata, nonche in altre, pagine 208, 209, 210 dell’invito a comparire che lei ha ricevuto, si fa riferimento anche ad un suggerimento fattole dal Presidente del Consiglio tramite Ia Faggioli, sembrerebbe rispetto a che lei avrebbe dovuto denunciare il furto dell ‘autovettura; cosa che poi lei non ha fatto. Ma perche il Presidenle del Consiglio le suggerisce di commettere un reato?

RISPOSTA: Su questa mi avvalgo della facoltà di non rispondere.

DOMANDA: Le chiedo di spiegare una conversazione intercettata sulla sua utenza il giorno 26/10/2010, ore 16.39, con una persona risultante intestataria dell’utenza a nome: Zulueta Jorge Luis. Le faccio presente che è una chiamata che lei fa verso questa utenza, numero 320/89……, il che presuppone che lei sappia chi è il suo interlocutore o comunque abbia ovviamente questo numero. Preliminarmente l’Ufficio dà atto che è stata letta tutta la conversazione.

RISPOSTA: Ricordo perfettamente la telefonata, è un ragazzo cubano, il suo numero forse mi era stato fornito dalla Marystelle, è una persona che riesce a procurare delle borse firmate a prezzi molto buoni. Difatti ci siamo incontrati all’appuntamento, però non ho acquistato nulla.

DOMANDA: Lei ha detto comunque di conoscere la Polanco, sa se la Polanco fa uso di cocaina o di marijuana?

RJSPOSTA: No, non lo so, non l’ho mai vista ovviamente né fumare né usare cocaina.

DOMANDA: Lei lo sa che durante la perquisizione sono state rinvenute delle bustine di marijuana?

RISPOSTA: No, non lo sapevo, lo apprendo da lei in questo momento.

DOMANDA: AI progressivo 136 dell’8/1/2011 alle ore 18.41 intercorre un SMS tra lei e la signora Garcia Polanco, il tenore e il seguente: “Oh… boh.. vedi tu… se capita il discorso si… se no lascia perdere… E stronzo… io sono troppo buona con lui. Un’altra con tutto quello che ho passato lo avrebbe già ricattato”. Se lo ricorda, signora Minetti, il contenuto?

RISPOSTA: Si.

DOMANDA: Vuole specificare il tenore. perche si parla di ricatti?

RISPOSTA: Si etrattato di uno sfogo di rabbia, in quanto cercavo spesso il Presidente e lui non mi rispondeva e non si faceva trovare e pertanto quel momento si è adirata.

DOMANDA: A proposilo di Clotilde Strada, che è la sua assistente, sempre dall’invito a comparire, annotazione della Sezione di Polizia Giudiziaria lei a un certo punto dice: “Nicole: … ma di lì ad arrivare a commettere un reato, ti assicuro che c’è di mezzo un mare, quindi io gli ho parato il culo perche la verità è che gli ho parato il… gli sto parando il culo e sono stata una signora ok? e lui non si puo permettere di fare così. Non esiste al mondo”. Che cosa intende quando si riferisce ad aver commesso un reato e a “parare il culo” al Presidente del Consiglio?

RISPOSTA: Preciso che il tono della telefonata e adirato, ma che non intendevo riferirmi a una mia attività volta a proteggere il Presidente del Consiglio e con riguardo all’aver commesso un reato intendevo riferirmi al’accusa di favoreggiamento alia prostituzione che mi è stata rivolta.

DOMANDA: Pero la telefonata intercorre l’ l l gennaio 2011 mentre lei viene formalmente notiziata dell’ipotesi di reato soltanto il 14 gennaio ultimo scorso.

RISPOSTA: Si. tuttavia avevo già preso cognizione delle ipotesi di reato a mio carico dai giornali, di tanto che il mio Difensore, qui presente, aveva gia deposita to nomina agli atti.

DOMANDA: Lei ha rettificato in una delle due interviste che sono state allegate al presente verbale l’affermazione in cui escludeva di aver ricevuto soldi da Silvio Berlusconi, quindi io le chiedo: lei ha ricevuto denaro da Silvio Berlusconi e in caso positivo, vuole spiegare le ragioni per le quali ha ricevuto somme di denaro?

RISPOSTA: Non riesco a collocarlo temporalmente, comunque in tempi recenti io avevo necessità di un aiuto economico, mi sono rivolta a Silvio Berlusconi, con il quale – lo ripeto – ho un rapporto di intimità, e mi ha prestato denaro facendomi dei bonifici bancari sui mio conto corrente.

DOMANDA: Lei ricorda l’ammontare e quanti bonifici ha ricevuto?

RISPOSTA: No, non mi ric0 rdo.

DOMANDA: Ma lei ricorda perche era in difficoltà economiche visto che svolge una carica pubblica che le consente uno stipendio buono?

RISPOSTA: Si, effettivamente il mio stipendio è buono, io ricevo diecimila euro al mese. Comunque, siccome avevo prestato la somma di 35 mila euro a mia sorella che stava acquistando un appartamento, ero rimasta con il conto a secco e quindi ho chiesto aiuto al Presidente del Consiglio.

DOMANDA: Questi soldi lei li ha restituiti a Silvio Berlusconi?

RISPOSTA: No.

DOMANDA: Ma li restituirà?

RISPOSTA: Non lo so, vediamo.

DOMANDA: Lei avrà letto nell’invito a comparire le dichiarazioni che sono state rese da T.M., che cosa può dire in proposito, esse corrispondono a verità o meno?

RISPOSTA: Su questa domanda mi avvalgo della facoltà di non rispondere.

DOMANDA: Lei ha detto che ha avuto una relazione sentimentale con il Presidente, vuole specificare da quando a quando è durata la relazione sentimentale?

RISPOSTA: Non glielo saprei dire