sabato 31 maggio 2008

CHOPIN - BARCAROLA OP. 60

Luigi Morsello

Lo “zotico” mi viene di nuovo in soccorso. Mi occorre per offrire all’ascolto la barcarola op. 60 di Chopin.
Mi serve della sua spiegazione.
Eccola.
“ La Barcarola, come la Berceuse, è uno dei pezzi unici di Chopin ma si differenzia da essa per una diversa struttura musicale che segue più il modello del notturno, ossia suddividendo la composizione in tre parti in cui la seconda è diversa dalla prima e dalla terza che sono, invece, analoghe. La presenza di queste simmetrie melodiche sono, chiaramente, del tipo proprio di Chopin e cioè sempre variate ed abbellite dall'elegante ed inimitabile virtuosismo del grande musicista che si riscontra, in quest'opera - come anche nella Berceuse, peraltro - per il necessario utilizzo di tasti neri, conseguenza delle tonalità di scrittura usate dal compositore polacco.Barcarola in FA diesis mag. OP 60."
Poi dà un estratto della vita del celebre compositore.
Eccolo.
“Fryderyk Franciszek Chopin nasce il 22 febbraio 1810 a Zelazowa Wola - che dista cinquanta chilometri da Varsavia - da Nicholas Chopin e Justyna Krayzanowsa, pianista dilettante. È interessante fare un rapido cenno alla vita del padre del musicista per comprendere come l'ambiente familiare abbia influenzato, in qualche modo, la crescita culturale e musicale del giovane Fryderyk.
Nicholas è di origini francesi e si trasferisce a Varsavia nel 1787. Nel 1794 entra nella guardia nazionale Polacca e cambia il nome in Mikolaj. Nel 1802 trova lavoro presso il conte Skarbek come insegnante di lingua francese del figlio. Nell'autunno del 1810 Mikolaj abbandona il posto di precettore presso gli Skarbek per coprire la carica di insegnante di francese al liceo di Varsavia. Nel 1812 ottiene la stessa carica presso la Scuola di Artiglieria e Genio. E, ancora, più in là diventa professore ordinario di lingua e letteratura francese al liceo. Grazie a questa carica gli viene assegnato un grande appartamento che Mikolaj trasforma in un pensionato per ragazzi benestanti.È facile comprendere come il piccolo Chopin sia stato condizionato nel suo iniziale "sentire" musicale alla sua vita in una Varsavia in disfacimento, oppressa da Prussia e Russia ed isolata dagli ambienti musicalmente più evoluti. Sicuramente, però, il gusto per la musica della madre e la buona inclinazione di quest'ultima, come già detto, a suonare discretamente il pianoforte, fanno si che, seppure in un ambiente quale quello appena sopra descritto, il futuro compositore trovi terreno sufficientemente fertile per affermare e far conoscere le sue innate doti al pianoforte e la sua capacità di esprimersi in musica.
Deve molto della sua fama alle sue eccelse qualità di virtuoso del pianoforte dal quale riesce ad ottenere un suono totalmente nuovo ed elegantemente romantico grazie alla sua inarrivabile maestria nel legato, nel tocco, nella sfumatura dinamica.
Sin da piccolo Chopin dimostra le sue grandi doti al pianoforte e a soli sette anni viene affidato a Vojtech Zivný, violinista e pianista boemo, che incanala le innate doti artistiche in direzione di un apprendimento dei canoni musicali del tempo.
Comincia a scrivere, così, le prime opere quando riesce a malapena con tratto maldestro a fissare le note sul pentagramma: una polacca in sol minore, una in si bemolle maggiore ed un'altra in la bemolle maggiore che dedica al maestro.
I migliori salotti di Varsavia fanno a gara ad ospitare il giovanissimo musicista per ammirarlo ed ascoltarlo e a dodici anni, poichè Zivný si dichiara non abbastanza preparato a continuare l'educazione quel genio della musica, viene affidato alle cure di un valente musicista - Jòzef Elsner - che ben presto comprende le potenzialità di Chopin e si esprime al suo riguardo parlando di genio musicale.
È abitudine per la famiglia Chopin trascorrere le vacanze scolastiche nell'entrotrerra polacco e ciò consente a piccolo prodigio di entrare in contatto diretto con la musica contadina dalla quale riceve non poca influenza e che si potrà ritrovare spesso nelle composizioni del futuro eccelso musicista.Dopo la licenza liceale Chopin può dedicarsi a tempo pieno alla musica e nel 1826, quando è già un affermato pianista, si iscrive alla Scuola di Musica retta da Elsner.
Nel 1829 Chopin si reca per un breve soggiorno a Vienna per tenere due concerti nei quali riporta entusiastici consensi di pubblico. Ritorna a Varsavia e compone alcuni studi, i due concerti per pianoforte ed orchestra, l'Andante spianato e la Polacca op. 22 per pianoforte ed orchestra. Nel 1830 Chopin decide di partire per una tournee che lo vede a Vienna, Parigi e l'Italia (dove suona con successo a Venezia). Nella capitale Austriaca non riesce ad organizzare alcun concerto e, intanto, il 29 novembre a Varsavia scoppia la rivolta contro l'occupazione zarista. Anche l'Austria, però, occupa, in quei tempi, le regioni meridionali della Polonia e le faccende di Varsavia mettono in cattiva luce i polacchi agli occhi degli austriaci. Nonostante questo periodo poco felice, il musicista compone lo Scherzo op. 20.
Nel Luglio del 1831 decide di lasciare l'Austria spostandosi dapprima a Linz, poi a Salisburgo e Monaco. Nel settembre dello stesso anno si trova a Stoccarda e qui apprende che Varsavia è caduta nelle mani dei russi. Non interrompe la sua attività di compositore e compone lo Studio in do minore op. 10 n. 12, lo Studio in la minore op. 25 n. 11 e i Preludi n. 2, 8 e 24.
Verso la fine del 1831 è a Parigi dove ha modo di incontrare i profughi polacchi fuggiti da Varsavia tra i quali vi sono anche appartenenti a famiglie nobili che hanno avuto modo di conoscere il giovane pianista nella loro città di provenienza.
È proprio a Parigi che il genio musicale del compositore si manifesta completamente. Diviene ben presto oggetto di attenzione ed ammirazione da parte della società parigina e intuisce subito che il suo fare musica si adatta molto meglio alle case dei privati dove poche ed attente persone possono ascoltare il suo virtuosismo pianistico, che nelle grande sale da concerti trovandosi a disagio di fronte alle grandi masse. In questi salotti ha modo di farsi ascoltare da grandi musicisti come Berlioz, Rossini, Liszt e Cherubini e la cui presenza gli è di enorme stimolo intellettuale ed artistico. Le continue richieste al giovane polacco di intervenire nei vari salotti parigini lo rendono uno degli artisti di punta degli ambienti culturali: ciò fa si che Chopin veda il consolidarsi di un notevole patrimonio.
Nel giovane musicista comincia a manifestarsi, intanto, una grave forma di tubercolosi che probabilmente si porta dietro, in forma latente, sin da bambino e che del resto è già presente nella sua famiglia.
Grazie a Liszt ed alla contessa d'Agoult, conosce la scrittrice George Sand che viene immediatamente attratta dal "personaggio" incarnato dallo Chopin di quegli anni: il musicista bello, malato, richiesto dal bel mondo di Parigi non può che sedurre l'eccentrica scrittrice. Con essa, il compositore, inizia una tormentata relazione che si protrae per dieci anni circa.Nel 1839 George Sand e Chopin vanno a trascorrere l'inverno nell'isola di Maiorca: le poco confortevoli condizioni del viaggio e l'agitato soggiorno sull'isola entusiasmano la scrittrice ma risultano spaventosi per il musicista, anche per il clima umido che peggiora notevolmente la sua salute. Il 7 febbraio del 1839 devono rientrare in Francia. Gli anni trascorsi con la Sand sono gli anni in cui in cui si concentra la maggior parte dei suoi capolavori come la Fantasia op. 49, la Berceuse, la Polacca-Fantasia ed i Notturni.
La sua salute va sempre più in declino, minata maggiormente da alcuni luttuosi accadimenti che funestano quegli anni: la morte del suo maestro Zivný, quella del migliore amico Jan Matuszynski e la morte del padre Nicholas. Inevitabilmente al crollo del suo stato di salute corrisponde l'inaridimento della vena artistica con una repentina diminuzione dell'attività di composizione.Nel 1847, come se non bastasse, finisce il suo legame con l'eccentrica scrittrice Sand e l'anno dopo Chopin parte per l'Inghilterra dove conosce Dickens; a Londra tiene il suo ultimo concerto a favore dei profughi polacchi e nel gennaio successivo torna a Parigi in pessime condizioni fisiche ed in serie difficoltà economiche. Assistito dalla sorella Luisa, muore nel mese di ottobre del 1894. È sepolto a Parigi al Pére Lachaise accanto a Bellini e a Cherubini; il suo cuore viene portato a Varsavia ed è murato nella chiesa di Santa Croce.
Non credo ci sia qualcuno che non associ inesorabilmente Chopin al pianoforte dato che è maggiormente per questo strumento che il musicista ha composto le sue opere. Forse, però, c'è qualcuno che leggendo il nome di questo compositore pensa subito ai Notturni come le composizioni più famose e rappresentative del compositore.
Potrei essere d'accordo in linea di massima ma - a parte i due concerti per pianoforte ed orchestra che, a parer mio, "fanno musica" a parte nel novero delle opere del musicista - ritengo che è sostanzialmente per tutta quella sequela di composizioni che si direbbero "secondarie" che, almeno fra gli appassionati, Chopin è più apprezzato: Valzer, Polacche, Improvvisi, Mazurke, Preludi, Ballate e Scherzi, Studi. A cui vanno aggiunte una "Berceuse" ed una "Barcarola" che sono due composizioni in cui Chopin dà dimostrazione del suo genio e del suo talento soprattutto per quanto riguarda la struttura musicale, diversa per entrambe.”


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