martedì 26 agosto 2008

Come la penso su...



Antonio Di Pietro
dal suo blog
26 agosto 2008


Riporto una mia intervista pubblicata sul Secolo XIX di oggi dove rispondo ad alcune domande sull'alleanza con il Partito Democratico, sul referendum contro il Lodo Alfano, sul rapporto dell'Italia dei Valori con la società civile e i movimenti, su Beppe Grillo e altro ancora.

Secolo XIX: Onorevole, come vanno i suoi rapporti con il Pd? Ormai non passa giorno senza un qualche screzio o un rimbrotto reciproco?

Antonio Di Pietro: Bisogna prima capire cosa è il Pd e poi riusciremo a capire quali rapporti ci possono essere tra noi.


Secolo XIX: In che senso?

Antonio Di Pietro: Nel senso che, rispettosamente, attendo si compia un processo politico in corso, un processo che mi pare ancora imperfetto. Ma non dimentico mai e vorrei non lo dimenticasse neanche il Pd che il nostro avversario politico è Berlusconi. E' per questo che reputo un errore la scelta di non partecipare con noi alla raccolta delle firme contro il lodo Alfano. Mica per altro: mi sarebbe piaciuto fossero stati al nostro fianco nelle piazze italiane.


Secolo XIX: Anche senza il Pd, lei non rinuncia alla campagna d'autunno. E' convinto di farcela comunque?

Antonio Di Pietro: Ma certo non avremo problemi con le firme. Tutto è pronto: l'operazione partirà il 12,13 e 14 settembre a Vasto dove ci sarà il nostro congresso. I moduli sono in corso di stampa e abbiamo formato le squadra che sono già pronte a mobilitarsi in 120 piazze d'Italia. E c'è di più: all'inizio di ottobre organizzeremo una grande manifestazione e, in quella settimana, contiamo di raccogliere almeno 100'000 adesioni. All'inizio di gennaio le 800'000 firme saranno in Cassazione.


Secolo XIX: Lei è ormai diventato un'icona di girotondini e movimenti. Si sente a suo agio?

Antonio Di Pietro: Noi abbiamo un rapporto solido con la società civile e con i movimenti. Ma non basta fare i girotondi. Bisogna trasferire certe istanze nella politica attiva: crediamo che, nei movimenti, ci siano persone di valore in grado di rappresentare una valida alternativa a certa classe politica. Ed è per questo che, alle prossime elezioni europee, apriremo le nostre liste: riserveremo il 70 o l'80 per cento dei posti nelle liste dell'Idv agli esponenti della società civile e dei movimenti.


Secolo XIX: In autunno, si rimetterà in moto anche Beppe Grillo con il nuovo tour 2008. E' una coincidenza che gioca a suo favore?

Antonio Di Pietro: Apprezzo molto quello che fa Grillo, anzi meno male che c'è lui. Semmai è la politica ad essere latitante. Grillo non sbaglia: è come un radiologo che ti segnala una malattia. E, se c'è un male, che si fa? Non si chiude il centro diagnostico, ma si trova la cura giusta.


Secolo XIX: Qui tutti cercano un approccio bipartisan alle riforme. Ma lei proprio non ci crede alla possibilità di dialogo con il Cavaliere?

Antonio Di Pietro: E' incredibile che il governo ci chieda sulle riforme un consenso a scatola chiusa, su testi che non si conoscono. Noi non sappiamo cosa c'è dietro la porta. Ma, in generale, le dico una cosa: se li conosci, li eviti.


Secolo XIX: L'ultima sulla giustizia è che la Lega propone il pm eletto dal popolo e c'è Ghedini che apprezza. Cosa ne pensa?

Antonio Di Pietro: E' un americanata. Ma si immagina in Italia gli aspiranti giudici che se ne vanno in giro a fare campagna elettorale? E come faranno a conquistare il consenso in posti come Plati, Corleone o Locri?


Secolo XIX: Un'ultima cosa: si continua a parlare di un suo giornale, a maggior ragione che ora Travaglio e altri sono entrati in rotta di collisione con la nuova direzione dell'Unità. Conferma o smentisce?

Antonio Di Pietro: Io non ne so nulla e nessuno me ne ha parlato. Detto questo, aggiungo: magari si facesse un nuovo giornale in grado di raccogliere le voci libere rimaste in circolazione.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Bene, mi pare chiaro, è in cantiere un nuovo giornale, che fa capo a Di Pietro: io mi abbono subito !