
La Repubblica
14 settembre 2008
Il duello ingaggiato da Di Pietro con Walter Veltroni e il Pd, si svolge su più fronti. Il primo errore dei democratici, secondo l'ex ministro, è stato quello di "spaccare la piazza". "Noi siamo persone serie e il 25 ottobre saremo in piazza San Giovanni con i nostri banchetti - ha detto Di Pietro - per la raccolta delle firme per il referendum contro il lodo Alfano. Porteremo le nostre bandiere perché condividiamo quella manifestazione contro Berlusconi. Ma la stessa cosa non hanno fatto loro a piazza Navona, quando abbiamo annunciato il referendum per abolire le norme salva-premier. Non hanno capito che il popolo del Pd è il nostro popolo. I dirigenti del Pd devono ammettere che non si può fare l'opposizione un giorno sì e un giorno no, perché così il centrosinistra perderà sempre le elezioni".
Il leader dell'Idv ha lanciato però un'altra sfida più immediata nei confronti di Veltroni nel teatro elettorale abruzzese. Qui Di Pietro ha schierato, come candidato a fare il governatore, Carlo Costantini. E lo ha fatto con un atto unilaterale, senza sconti e senza trattative. "Il popolo del Pd - ha detto oggi - voti il nostro candidato. E i dirigenti democratici appoggino la nostra scelta". Di Pietro è convinto, infatti, che sia necessario dare un segnale di cambiamento e moralizzare la vita amministrativa. A suo avviso, Costantini è l'uomo dell'inversione di marcia, che il Pd deve accettare "dopo la catastrofe giudiziaria della giunta guidata da Ottaviano Del Turco".
Un'altra sfida al Pd, giudicato "troppo moderato anche nei confronti di Berlusconi", Di Pietro l'ha lanciata sull'Alitalia. L'Idv denuncerà il premier alla Corte dei Conti e chiederà il danno erariale: "Berlusconi ha fatto credere di avere una soluzione in mano, invece ha creato una catastrofe per favorire i suoi soliti amici".

1 commento:
DACCI SOTTO TONINO, TALLONALI, FAI SENTIRE LORO IL FIATO SUL COLLO, ALTRIMENTI QUI IN ITALIA VA TUTTO A PUTTANE !
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