Paolo Flores d'Arcais
MICROMEGA
29 settembre 2008
Per questa affermazione, il segretario del Pd, nonché “Primo Ministro-ombra”, dovrebbe pagare i diritti d’autore alle manifestazione di Piazza Navona dell’8 luglio. Almeno nel riconoscimento morale che quella manifestazione, da Veltroni tanto ostacolata e vituperata, aveva visto con lucidità il senso del regime berlusconiano, col quale invece il Primo Ministro-ombra spensieratamente insisteva a voler dialogare.
In realtà il segretario del Pd non ha affatto cambiato posizione. La sua intervista è il classico specchietto per le allodole. Valga il vero: mentre Veltroni parla di Berlusconi come di un Putin all’italiana, il segretario ombra del Pd, lo skipper Massimo D’Alema, dichiara che nihil obstat (nulla osta, n.d.r.) a che il medesimo Berlusconi-Putin venga incoronato Presidente della Repubblica. E del resto Walter Veltroni, che i maligni considerano ormai il numero due del Pd, si è impegnato allo spasimo per togliere le castagne dal fuoco a Berlusconi-Putin sul caso Alitalia. La “soluzione” del caso Alitalia è un esempio da manuale del “tanto peggio tanto meglio”, visto che la “rapina” realizzata è esattamente la peggiore delle soluzioni possibili.
L’affermazione di Veltroni sul progetto putiniano di Berlusconi resterà senza conseguenze. È solo un po’ di retorica in vista della manifestazione indetta dal Pd per fine ottobre. Nel frattempo il dialogo non continua solo perché sprezzantemente rifiutato dal Putin di Arcore. Se le parole di Veltroni fossero più che un flatus vocis (un semplice suono, n.d.r.) il Pd starebbe già mobilitando i suoi militanti per il referendum proposto da Di Pietro e ogni giorno in Parlamento organizzerebbe l’ostruzionismo più estremo.
Tanto per cominciare.
2 commenti:
Mi sembrava troppo bello ! Altro che topo gigio mannaro.
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