La Repubblica
30 settembre 2008
ROMA - Antonio Di Pietro insiste. E torna a puntare il dito contro Giorgio Napolitano e i suoi inviti al dialogo tra maggioranza e opposizione. "Il Capo dello Stato dice cose giuste, ma un po' ovvie nel senso che dice amatevi e voletevi bene. Questo è un comportamento da papista, deve fare qualcosa di più" dice l'ex pm che definisce le sue parole "non un rimprovero ma un caldo invito".
Il leader dell'Idv, ai microfoni di Sky Tg24, snocciola i campi d'intervento del presidente. Dalla Rai, alla Corte Costituzionale. Di Pietro spiega: "In questi giorni in Parlamento deve nominare il giudice della Corte costituzionale. Chi è il garante della Costituzione? Il capo dello Stato ed è inutile che ci dica di volerci bene. Imponga il suo ruolo per far nominare il giudice della Corte Costituzionale".
Poi tocca a viale Mazzini e alla presidenza della commissione di Vigilanza, da tempo teatro di un duro scontro che ne impedisce il funzionamento. Anche in questo caso, incalza Di Pietro, Napolitano dovrebbe fare sentire la sua voce. "La commissione non c'è, perché i partiti litigano su chi dovrebbe essere il presidente, anzi, litigano sul fatto che un esponente dell'Italia dei valori non deve essere il presidente", taglia corto Di Pietro.
Ed è a fronte di questa situazione che il leader dell'Idv invoca l'intervento di Napolitano: "Ha il dovere di far funzionare un organo costituzionale, è inutile che dica di volersi bene. Imponga ai presidenti di Camera e Senato che si faccia una riunione permanente, che non si esca dall'aula fino a che non si è risolto questo problema".
Il leader dell'Idv, ai microfoni di Sky Tg24, snocciola i campi d'intervento del presidente. Dalla Rai, alla Corte Costituzionale. Di Pietro spiega: "In questi giorni in Parlamento deve nominare il giudice della Corte costituzionale. Chi è il garante della Costituzione? Il capo dello Stato ed è inutile che ci dica di volerci bene. Imponga il suo ruolo per far nominare il giudice della Corte Costituzionale".
Poi tocca a viale Mazzini e alla presidenza della commissione di Vigilanza, da tempo teatro di un duro scontro che ne impedisce il funzionamento. Anche in questo caso, incalza Di Pietro, Napolitano dovrebbe fare sentire la sua voce. "La commissione non c'è, perché i partiti litigano su chi dovrebbe essere il presidente, anzi, litigano sul fatto che un esponente dell'Italia dei valori non deve essere il presidente", taglia corto Di Pietro.
Ed è a fronte di questa situazione che il leader dell'Idv invoca l'intervento di Napolitano: "Ha il dovere di far funzionare un organo costituzionale, è inutile che dica di volersi bene. Imponga ai presidenti di Camera e Senato che si faccia una riunione permanente, che non si esca dall'aula fino a che non si è risolto questo problema".
3 commenti:
Bravo Tonino !
Servirà a scuotere il Capo dello Stato, che sembra ingessato in un ruolo di ossequio formale a rigide norme di comportamento, del tutto inopportuno quando le truppe corazzate di Berlusconi marciano serrate all'assalto della Costituzione repubblicana, della quale è Garante ?
Ne dubito. Ma almeno lui ci prova, tutti gli altri fanno solo pena, mentre Berlusconi minaccia da sempre l'ordine giudiziario, poi non ha risparmiato lo stesso Presidente della Repubblica e adesso minaccia anche la Corte Costituzionale.
Che aspetta a intervenire !?!?
Dopo Pertini forse l'unico Presidente degno di tale appellativo è stato Ciampi.
In effetti non si capisce come mai Napolitano sia così passivo di fronte agli affaracci del Berlusca.
Ciampi quantomeno avrebbe rimandato al Parlamento la maggior parte dei provvedimenti pro premier, rispettando pienamente la legge anche se gli veniva contestato di essere di sinistra.
Naturalmente Berlusconi addita le persone come di sinistra solamente quando gli fa comodo visto che era stato proprio lui insieme a D'alema a far elegger Ciampi in prima istanza.
Napolitano sembra cadere in grossolani errori.
Soprattutto quando si rifà a sentenze della Corte Costituzionale sulla legittimità costituzionale dei provvedimenti del Governo.
Dimenticandosi che provvedimenti anticostituzionali rimarranno tali finche non si cambiaproprio la Costituzione e non "salvandoli" con normativa di valenza inferiore alla stessa.
E' come se io decidessi di commettere un furto sulla base di un regolamento condominiale che magari per assurdo me lo permette.
Ma queste cose non devo certo spiegarle a te.
Salti.
Dai Marco, anche Scalfaro non è stato male, ha saputo tenere testa al Berlusca, anche se non era quello che è diventato oggi e non aveva la maggioranza assoluta così forte come oggi.
Inoltre, ti ricordo che Ciampi il lodo Schifani lo firmò senza battere ciglio.
Ciampi è un toscano di Livorno, sono più tosti di carattere i livornesi.
La vicenda delle sentenze della Corte costituzionale è un tantino più complessa, il lodo Alfano rimedia in parte alle censure della sentenza che cancellò il lodo Schifani.
Vedremo quale sarà la pronuncia della Corte Cost. sul lodo Alfano.
Io credo che le intimidazioni e le minacce produrranno l'effetto opposto. Poi ...
In ogni caso, l'inerzia di Napolitano mi sembra ormai intollerabile.
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