giovedì 2 ottobre 2008

Berlusconi: "Imporrò i decreti"



di GIANLUCA LUZI
LA REPUBBLICA

NAPOLI - Nega di aver insultato Veltroni, anzi - al contrario - è stato il segretario del Pd a insultare il capo del governo e "insultare il presidente del Consiglio dandogli dell'imbroglione e del buffone, oltre che del fannullone, fa male alla democrazia".
Poi annuncia che d'ora in poi governerà sempre di più a colpi di decreti legge, anzi "imporrò al Parlamento l'approvazione entro due mesi dei decreti che riterrò necessari per governare il Paese" (meritandosi per la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro l'accusa di avere "una concezione autoritaria della democrazia") e rilancia la sfida ai Democratici: "Non temo la loro piazza. Ho il 68 per cento di gradimento".

Per la nona volta dall'inizio della legislatura Berlusconi è a Napoli per fare il punto sulla situazione dei rifiuti, ma in conferenza stampa non manca di lanciare una nuova bordata di critiche verso il capo dell'opposizione. Forse, sulle prime, Berlusconi non avrebbe voluto rispondere alla sollecitazione dei giornalisti, ma se non bastasse Di Pietro in tv che l'ha mandato in bestia ("Questo qui continua ad andare in tv ad attaccarmi e nessuno gli dice che io sono il campione dei perseguitati e non sono mai stato condannato. Ora poi ho visto che ha chiamato in causa anche il Capo dello Stato"), c'era anche quella lettera di Veltroni al Corriere in cui il capo dell'opposizione spiega i suoi "timori per la democrazia" e quella intervista alla radio in cui D'Alema difende Veltroni e conferma che Berlusconi è una "anomalia" della nostra democrazia.

E allora l'iniziale "io non rispondo" diventa rapidamente un nuovo, duro atto d'accusa a cui il Pd replica con l'elenco di tutte le volte in cui Berlusconi ha "insultato" l'opposizione. "Ricevo da sempre insulti e aggressioni che non mi fanno nè caldo nè freddo, devo dire la verità. - attacca il premier - Io non ne ho mai fatti, non solo a Veltroni ma a nessun altro perché ho un grande rispetto degli altri, di tutti gli altri, a partire dai più deboli e non ho mai rivolto in vita mia un insulto ad alcuno". Invece "chi insulta me insulta una istituzione dello Stato". La colpa, come al solito, è dei media, perché "se i giornali si inventano cose non è colpa mia". Al contrario, sostiene Berlusconi, "non ho mai detto che Veltroni è inesistente, anche perché è una stupidaggine in sè. Ho detto invece parlando ad una platea numerosa, con molte registrazioni che si possono verificare, che il Partito democratico quanto a collaborazione con la maggioranza era inesistente".

Quindi "niente di diretto a Veltroni ma un'affermazione sulle possibilità di collaborazione, che mi veniva chiesto in quel momento se si potessero effettuare". Ma, ripete Berlusconi, "gli insulti non mi fanno né caldo né freddo", così "noi andiamo avanti nella realizzazione del nostro programma anche aggiungendo cose che nel programma non c'erano". Del resto "il nostro gradimento è al di sopra del 68%, un record nella storia repubblicana e della democrazia. I cittadini sapranno essere buoni giudici". E comunque l'opposizione in piazza "non produrrà alcun effetto", semplicemente "hanno cominciato la campagna elettorale per il voto di primavera".

Come altre volte il premier si è lamentato di avere "solo il potere di stendere l'ordine del giorno del consiglio dei ministri" e per questo intende "imporre" sempre più spesso l'approvazione delle misure che ritiene urgenti con decreti legge. Naturalmente, corregge dopo rendendosi conto della gaffe, con l'approvazione del presidente della Repubblica: "E' lui che giudica se un decreto è tale e se c'è necessità ed urgenza". Comunque "io penso - conclude il premier - che per governare il nostro Paese sia necessario utilizzare questo strumento che la legge pone a disposizione del governo come una possibilità per interventi decisivi e immediati". Le prossime mission - annuncia il presidente del consiglio - saranno la lotta ai graffiti e alla pornografia via etere.

(2 ottobre 2008)

2 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Sempre più incontenibile. Parla come se il capo dello Stato (che deve firmare i decreti-legge, altrimenti ciccia) non esistesse (vero è che dà questa impressione).
Il Po ha rotto gli argini ed il polesine ne sarà distrutto.

Anonimo ha detto...

E chi lo ferma più???????!!!

Madda