mercoledì 15 ottobre 2008

Camorra, i Casalesi: Saviano morto per Natale



L'Unità


La Dda di Napoli ha avviato indagini sull'ipotesi di un piano del clan camorristico dei Casalesi per compiere un attentato contro lo scrittore Roberto Saviano entro Natale. Secondo quanto si apprende, a denunciare l’intenzione del clan del casertano - oggetto di ampia parte del best-seller “Gomorra” di Saviano - è stato un agente di polizia giudiziaria, che ha riportato all'Antimafia una notizia di “seconda mano”. Le indagini rientrano nel fascicolo, che la Dda ha già aperto da tempo, sulle minacce allo scrittore.

Molti quotidiani nazionali riportano la notizia, aggiungendo molti di dettagli. La Direzione distrettuale antimafia di Napoli e l’ufficiale di Polizia avebbero ricevuto la soffiata dal superpentito Carmine Schiavone, cugino e omonimo del capoclan dei Casalesi, soprannominato “Sandokan”. Quest'ultima minaccia contro Roberto Saviano sarebbe ritenuta “attendibile” e sono in corso ulteriori accertamenti da parte della Dda e della Procura di Napoli. Sarebbe stato il «troppo clamore» suscitato con “Gomorra” - secondo l'ufficiale di Polizia - a convincere i clan che era ora di farla finita.

Per il “Corriere della Sera”, invece, l'attentato doveva verificarsi sull'autostrada Roma-Napoli, «durante uno dei frequenti spostamenti di Saviano e degli uomini che lo proteggono». Tra l'altro nei giorni scorsi un altro pentito, Oreste Spagnuolo, uno dei killer dei ghanesi ammazzati a Castel Volturno, aveva rivelato che il boss Giuseppe Setola «cercava di procurarsi dell'esplosivo con un detonatore e un telecomando: non mi ha spiegato cosa voleva farci, ma diceva che era un modo facile per uccidere».

“La Stampa” riferisce poi che, oltre allo scrittore, «gli inquirenti non escludono altri possibili bersagli. Agli inizi di settembre si è tenuto per certo un vertice tra gli stragisti, e gli inquirenti ritengono che si sarebbe deciso in quell’occasione anche di eliminare una “divisa”, un rappresentante insomma delle forze della polizia». Lunedì Saviano si è sfogato a Fahrenheit su Radio3: «Non so se rifarei tutto quello che ho fatto. Sono sicuro di aver compiuto una cosa importante, ma non c'è mattina in cui mi chiedo perché l'ho fatto e non mi so rispondere, non so se ne valeva davvero la pena».

Pubblicato il: 14.10.08

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Bruttissimo segnale, vuol dire che reagiranno ai recentissimi arresti con un attentato "fragoroso" ?