lunedì 27 ottobre 2008

Ecomostri, dopo le denunce la paura "E se decidono di non buttarli giù?"



di VALERIO GUALERZI
LA REPUBBLICA

ROMA - A circa un mese dal rilancio dell'iniziativa, grazie anche alla collaborazione con Repubblica.it, la campagna di Ecoradio e Legambiente "Hai visto un EcoMostro?" fa un importante salto di qualità. "Continuano ad arrivare moltissime segnalazioni di abusi e sfregi al nostro patrimonio artistico e naturale mostrando una partecipazione dei cittadini determinata e attiva nello sforzo di salvaguardia del territorio italiano - spiega Marco Lamonica di Ecoradio - ma a mobilitarsi non sono più esclusivamente i singoli, bensì le associazioni e addirittura le proloco comunali".

Le tante foto spedite dai lettori compongono una mappa degli Ecomostri che non conosce limiti e confini. Nord, sud, centro e isole, coste, monti, parchi naturali e centro storici: illegalità e speculazione in questi anni non si sono fermate davanti a nulla. L'Associazione Pro Loco "La Murgianella" di Cassano delle Murge segnala ad esempio il "Garden Village", un complesso turistico-edilizio di 17 villette su una superficie di oltre ottantamila metri quadri, sorto a pochi metri dalla Foresta Mercadante, il bosco più grande del Parco Nazionale dell'Alta Murgia e dichiarato abusivo con sentenza passata in giudicato.

Il complesso, denuncia l'associazione, dovrebbe essere demolito, ma "i consiglieri di maggioranza del Comune di Cassano (dal Pd ad An) hanno deciso di non abbattere le villette ma di 'recuperarle' per finalità sociali. Il sospetto è che c'entri qualcosa la presenza in maggioranza del progettista. Di fatto il complesso è ancora là, oramai abbandonato da 10 anni così come mostrano le immagini".

La lettrice Anna Grazia Satta denuncia invece dalla Toscana il pericolo che una casa abusiva sorta a pochi passi dalla Badia Fiesolana, malgrado il completamento si stato bloccato, possa rimanere in piedi grazie a condoni o transazioni portate avanti nel corso dell'iter giudiziario.

"Parte delle segnalazioni - ricorda ancora Lamonica - si concentrano su interi complessi abitativi e non si fermano più alla semplice denuncia ma si strutturano in analisi dell'impatto che tali complessi hanno sulla viabilità e sull'inquinamento sorgendo non solo nelle aree protette ma, come abbiamo del resto modo di accorgerci tutti, anche alle periferie delle grandi città". "Il dato più confortante che emerge - conclude - è certamente la volontà di non arrendersi, di non volersi abituare allo scempio. Questo ci conforta e ci permette di rinnovare con ancora più vigore l'impegno".

Per questo i lettori sono invitati a mandare ancora le loro segnalazioni e le loro fotografie per posta elettronica all'indirizzo ecomostri at ecoradio.it, non solo per denunciare. "Risponderemo a quanti ci chiedono se è possibile fare qualcosa", promette Lamonica.


(24 ottobre 2008)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Ci risiamo: c'è qualcuno che pensa che saranno demoliti ?
Se sì, è un autentico cretino.