sabato 4 ottobre 2008

Gli scanner che «spogliano» negli aeroporti europei



Luigi Offeddu
Il Corriere della Sera
04 ottobre 2008


BRUXELLES — «La Commissione delle comunità europee, preso in considerazione il trattato che stabilisce la comunità europea, nel rispetto del regolamento 300/2008 sulle regole comuni per la sicurezza dell’aviazione civile e richiamando il regolamento 2320/2002, in particolare l’articolo 4, propone....».

«...Ma lo sapete, quello che propone? — chiosa sbalordito l’eurodeputato radicale Marco Cappato — nientemeno che introdurre la pornografia obbligatoria per gli agenti di polizia negli aeroporti, facendo apparire i passeggeri completamente nudi, inclusi i loro genitali. Qui si tocca uno dei diritti umani fondamentali, quello alla privacy! ».

Il documento vaga da una stanza all’altra del Parlamento europeo, come la classica mina. È un regolamento che autorizza, in tutti i 27 Stati della Ue, qualcosa che negli Usa è già prassi diffusa (e molto contestata, anche lì): i controlli obbligatori con i «body scanners», cioè con quella sorta di apparecchio per radiografie, sui corpi dei passeggeri in partenza. Misure indispensabili — dicono i suoi sostenitori — per trovare le armi non individuabili in altro modo, nascoste a fil di pelle sotto la biancheria, o in qualche piega del corpo. Macché, dicono invece gli oppositori: un sopruso inammissibile, perché quelle onde sparate sotto canotte, slip e reggiseni mostrano tutto, ma proprio tutto, anche eventuali difetti fisici o anomalie che un uomo o una donna preferirebbero probabilmente tenere per sé, in ogni caso non rivelare a un occhiuto estraneo.

I body-scans sono già comparsi in Olanda e Gran Bretagna: ma oggi vi si sottopone soltanto chi vuole, in alternativa alla normale perquisizione.

Pare che, tempo fa, si fosse anche deciso di comprarli per metterli agli ingressi dell’Europarlamento. Ma con il nuvolone delle polemiche che poi si è levato, non si è più saputo nulla. La bozza del nuovo regolamento di cui si discute ora giace alla commissione parlamentare trasporti, chiamata a deliberare lunedì prossimo. Ma proprio per il suo carattere particolare, il testo è «rimbalzato» anche alla commissione libertà pubbliche: e si levano sonori mugugni specialmente fra i deputati dell’Alde, l’Alleanza dei democratici e liberali per l’Europa. Marco Cappato, che è uno di loro, ha presentato un’interrogazione parlamentare: si chiede fra l’altro se «prima di adottare queste misure di pornografia obbligatoria non sarebbe necessaria un’approfondita analisi sui costi-benefici rispetto a misure meno fondate su tecnologie invasive, e di più sullo sviluppo di capacità di "intelligence preventiva" ».

Sono in ballo, secondo il deputato e gli altri critici del provvedimento, la privacy e «la dignità della persona e la protezione dei dati», e queste tecnologie potrebbero avere «un impatto sulla salute». Da qui il timore che il via libera ai raggi X possa «esporre l’Unione europea e gli Stati membri a condanne per violazione dei diritti umani da parte dei tribunali ed organismi per i diritti umani nazionali, europei ed internazionali ».

C’è ancora tempo: anche se lunedì la commissione voterà sì, il regolamento entrerà comunque in vigore dopo diversi mesi. Nell’attesa, i «body scanner» aspetteranno, e con essi anche i segreti più o meno nascosti dei corpi dei passeggeri, e delle passeggere.

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