martedì 7 ottobre 2008

In Italia si studia il personal computer del futuro



LA STAMPA
7 OTTOBRE 2008


Un nuovo pc, ideato in Italia, che rivoluziona radicalmente i concetti e i criteri sui cui si sono basati i computer che ci hanno accompagnato sino ad oggi. E’ questa l’idea ambiziosa che ha spinto Giorgio De Michelis, Direttore del Dipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione dal 2002 al 2007 in Bicocca, a creare uno spin off dall’Università milanese, a trasformarla in pochi mesi in società operativa con il contributo di un pool di azionisti.

Il tutto con un unico obiettivo: ripensare il personal computer e progettarne uno radicalmente nuovo, capace di gestire quella marea di informazioni e di relazioni che oggi desktop e portatili faticano a fare. L’idea è semplice: i computer sono stati progettati più di trent’anni fa, quando le informazioni erano molto meno numerose, Internet non faceva parte della nostra vita di lavoro e della nostra quotidianità.

La metafora che stava alla base dei pc che sono giunti sino ad oggi era quella della scrivania e delle cartelle, incapaci di gestire l’attuale complessità che si fonda su relazioni e storie numerose, sempre più interconnesse.

Da qui a ripensare a una nuova metafora che consenta di progettare il computer del domani, Itsme, il cui primo prototipo vedrà la luce nel 2010, il passo è stato breve: De Michelis ritiene che debba fondarsi su “stories e venues”, ovvero le storie che viviamo e i luoghi dove esse si svolgono.

E la sfida che il nuovo sistema operativo di Itsme si pone è quella di rendere visibile automaticamente i diversi spazi in cui confluiscono le informazioni che riguardano le nostre storie: e-mail, siti web, documenti, video, contatti archiviato in automatico e immediatamente visibili.

La scommessa si gioca sulla creazione di una nuova interfaccia, facile da usare e da gestire, sulla quale sta lavorando il team di sviluppatori, filosofi, esperti di comunicazione, designer di Itsme con il contributo di Domus Academy.

3 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Attendiamo di sapere con malcelata soddisfazione come andrà a finire.

Anonimo ha detto...

Ce lo compriamo subito, magari ad ottanta anni;-))
rossana

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Naturalmente !