martedì 28 ottobre 2008

La trippa è diventata chic



26/10/2008
LA STAMPA
LUCA FERRUA
TORINO
Che la natura faccia il suo corso. Il Salone del Gusto detta la linea del cibo prossimo futuro. Regole precise che dividono tra buoni cattivi, tra promossi e bocciati. Al Lingotto di Torino, che fino a domani ospita la biennale mondiale dell’enogastronomia di qualità, sono tutti pazzi per il cibo di strada, code infinite per un panino al lampredotto o alla milza, per un arancino o un cono di calamari fritte o olive ascolane. E subito scatta il business, nei prossimi mesi partiranno almeno un paio di progetti di franchising per portare in giro per l’Italia lo «street food» di qualità quello che grazie al passaparola del Salone del Gusto sarà diventato un mito. Le immagini di ieri dimostrano che la macchina è già stata avviata. La signora in total look «Vuitton» che affondava i denti nel panino alla milza commentava con l’amica: «Ma com’è buona questa specialità. Ci mettono il limone quindi sarà qualche pesce?».

Promossi, anzi spinti verso un sicuro successo i vini biodinamici che mettono all’angolo bianchi e rossi al profumo di legno da barrique. Le birre artigianali che cancellanno anche dalle anime più modaiole gli short drink e le bevande energetiche. Ma è dall’ortolano che si assiste alla vera rivoluzione. Sarà tutta colpa dei mercati della terra (entro il 2010 Slow Food ne vuole aprire 100 in giro per il pianeta), delle filiere corte, di frutta e verdura a chilometri zero ma è iniziata la crociata contro le primizie e soprattutto contro la frutta esotica che giorni tra frigo e container prima di arrivare sulle nostre tavole. Al grido di «buono pulito e giusto» si fa alla riscoperta dei prodotti di stagione. A Torino è addirittura partito un progetto per trasformare gli spazi verdi dei condomini popolari in orti da affittare a chi vuol riempire la dispensa di patate, fragole, insalata e zucchine che ha visto crescere. «Buono, pulito e giusto» ovvero come è trendy vivere al tempo della crisi. Nella ricerca dei chilometri zero forse stonano le altre gettonatissime rarità del Salone, le spezie come il Somé del Dogon e il Merquén del Cile: arrivano da tutto il mondo, ma sono presidi quindi sempre buoni puliti e giusti.

A far quadrare il cerchio ci pensa il gelato. L’azzurro «puffo», il rosso «Dragon ball» sono banditi anche dalle pasticcerie per i più piccoli. La mamma spiega ai bambini che la nocciola deve essere per forza tonda e gentile altrimenti fa male, altrimenti non si cresce bene. E per i gusti di fantasia è finita la festa. Sono le regole del Salone del Gusto 2008 dove il pubblico raggiunge livelli da record giorno dopo giorno e i sapori che s’incontrano tra gli stand saranno anche puliti e giusti ma soprattutto buoni.

2 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
LUIGI A. MORSELLO ha detto...

W la trippa !