martedì 21 ottobre 2008

Stragi naziste: la Cassazione condanna la Germania a risarcire le vittime



IL CORRIERE DELLA SERA

ROMA - Sentenza senza precedenti della Corte di cassazione sulle stragi naziste. Per la prima volta la Suprema Corte ha condannato lo Stato tedesco a risarcire i familiari delle vittime delle stragi compiute durante l'occupazione tedesca. La Cassazione ha respinto infatti il ricorso presentato dalla Germania contro la sentenza della Corte d’appello militare di Roma che ha condannato Berlino a pagare i danni alle parti civili nei processi per l'eccidio nazista compiuto il 29 giugno 1944 in provincia di Arezzo a Civitella, Cornia e San Pancrazio, in cui vennero trucidate 203 persone, tutte civili e in gran parte donne e bambini.
CONDANNA - La prima sezione penale della Suprema Corte ha dato ragione al sostituto procuratore generale Roberto Rosin, che aveva chiesto di respingere il ricorso e confermare la condanna della Germania «in solido» con il sergente della Wehrmacht Max Josef Milde. Milde è stato condannato all’ergastolo nel dicembre dello scorso anno per la strage dove tra le vittime si annovera anche il parroco di Civitella, don Alcide Lazzari, medaglia d’oro al valore civile. I magistrati militari, oltre a condannare Milde, hanno previsto per i nove familiari di due vittime costituiti parte civile nel processo un risarcimento complessivo di un milione di euro.
RICORSO - Contro questo principio di responsabilità congiunta, la Germania si era rivolta alla Cassazione. Il ricorso si basava su due punti: l’immunità e il difetto di giurisdizione della magistratura italiana. Il pg Rosin, nel corso della requisitoria, ha replicato che «l’immunità rivendicata dalla Germania non si applica nei casi di crimini contro l’umanità». Per quanto riguarda la giurisdizione, Berlino ha fatto riferimento al trattato di pace stipulato con l’Italia nel 1947 e alla successiva Convenzione di Vienna del 1961. «Accordi internazionali che non includono i danni morali per le stragi naziste, ma solo per ebrei deportati», ha detto Rosin. Già il tribunale militare di La Spezia nell'ottobre 2006 in occasione della condanna in primo grado per il sergente Milde aveva previsto l’obbligo per la Germania di risarcire le parti civili. La condanna all’ergastolo di Milde, che faceva parte della banda musicale della divisione Herman Göring, responsabile del massacro, è ormai definitiva in quanto non è stato presentato alcun ricorso.
LA STRAGE - Il 18 giugno 1944 i partigiani sorprendono nel circolo ricreativo di Civitella quattro soldati tedeschi. Nello scontro a fuoco tre soldati restano uccisi. I nazisti lanciano un ultimatum di 24 ore per indicare i colpevoli, ma nessuno li denuncia. La gente lascia Civitella per timori di rappresaglie, ma per dieci giorni i tedeschi fanno credere che non sarebbe successo nulla. Finché all'alba del 29 giugno, quando la gente è tornata nelle loro case, Civitella e le frazioni di Cornia e San Pancrazio vengono circondate e inizia il massacro: molte donne vengono violentate prima di essere uccise. Don Lazzari sta celebrando la Messa per la festività dei santi Pietro e Paolo: i soldati entrano in chiesa e uccidono il prete e i fedeli con colpi di pistola alla nuca. Poi bruciarono le case in cui si erano rifugiati i pochi superstiti. Alla fine le vittime furono 203.


21 ottobre 2008

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Non pagherà, la Germania non tirerà fuori nemmeno un euro.