martedì 21 ottobre 2008

Un calcio all'osteoporosi



IL CORRIERE DELLA SERA
Una mozione parlamentare «rosa» e un torno di calcio le prime inizative della Coalizione italiana per l'osso

ROMA- Una mozione di donne parlamentari e un torneo speciale di piccoli calciatori per combattere l'osteoporosi. Sono le due prime iniziative della neonata Coalizione italiana per l'osso, presentata a Roma lunedì 20 ottobre in occasione della Giornata mondiale dell'osteoporosi.
Si tratta, negli auspici dei suoi fondatori, di un'alleanza nata per «rafforzare i rapporti tra mondo scientifico, volontariato, politica e istituzioni. Moltiplicando le iniziative di prevenzione, diagnosi e cura contro questa malattia, che colpisce 5 milioni di italiani, con milioni di inconsapevoli» sottolinea Maria Luisa Brandi, professore di endocrinologa dell'universitá di Firenze e presidente di Firmo (Fondazione italiana ricerca malattie ossee), una delle venti associazioni che operano nel settore delle malattie dello scheletro coinvolte nella coalizione: dalla Croce Rossa alle Donne medico, dall'Osservatorio della terza etá a Cittadinanzattiva, dai pediatri ai gerontologi, dai ginecologi all'Osservatorio sulla salute della donna (Onda).

NON SOLO DONNE - «Ogni 30 secondi qualcuno in Europa si frattura a causa dell'osteoporosi», ha sottolineato il presidente dell'International Osteoporosis Foundation (Iof) Jean-Yves Reginster. «Ma nonostante questi numeri la malattia resta sottofinanziata, sottoidentificata e sottotrattata». Se ne parla di più, ma si conosce ancora poco, «ad esempio si pensa che sia una malattia ineluttabile e solo femminile, mentre ne soffrono 1,5 milioni di uomini solo in Italia, che aumenteranno inevitabilmente a causa dell'invecchiamento della popolazione, con costi enormi e presto insostenibili per il sistema sanitario», gli fa eco la Brandi. Malgrado ciò, la politica ha sottovalutato la necessitá di una vasta campagna di informazione e prevenzione. La Coalizione «nasce appunto per fare massa critica nel rapporto con le istituzioni: per chiedere uniti ciò che con scarso successo abbiamo domandato singolarmente. Perchè insieme - dice la Brandi - si può vincere».

LA MOZIONE - La prima azione porta la firma di Onda. «Una mozione presentata da una ventina di parlamentari nostre associate ed è calendarizzata in Senato nei prossimi giorni, che mira - spiega Francesca Merzagora, presidente dell'Osservatorio - a rendere obbligatoria la diagnosi di frattura per osteoporosi nelle schede di dimissione ospedaliera. Il medico di famiglia dovrá quindi studiare il caso e, se necessario, trattare il paziente per evitare che si fratturi di nuovo. Avremo così un registro e un quadro reale della situazione. La mozione non comporta stanziamenti economici e anzi - assicura - porterà anche al servizio sanitario considerevoli risparmi».

UN «CALCIO» ALL'OSTEOPOROSI - Occorre investire sulle ossa fin da piccoli, sostengono in coro gli esperti. Proprio per aducare i giovanissimi a una vita attiva e sana è nato il progetto Fair Play, pensato da Fondazione Firmo e Federazione italiana gioco calcio. «Non vogliamo rompere le ossa agli avversari, ma sfruttare la correttezza in campo per dare un calcio all'osteoporosi - spiega il presidente della Figc, Giancarlo Abete - Attraverso il settore giovanile e scolastico la Figc promuoverá una serie di iniziative coinvolgendo i ragazzi che partecipano ai campionati della categoria Allievi: le quattro migliori squadre di altrettante regioni italiane che si piazzeranno al primo posto di una speciale classifica Fair play (meno espulsi e meno ammoniti nel corso della stagione), saranno invitate a disputare a maggio 2009 un quadrangolare sui campi del Centro Tecnico federale di Coverciano». Perchè «attraverso lo sport, specie uno completo come il calcio, i nostri giovani - sostiene Abete - possono costruire un fisico sano». E oltretutto si tratta di un esercito: sono 700 mila i giovanissimi giocatori di calcio della Penisola dai 5 ai 16 anni, divisi in 30 mila squadre. Nel progetto Fair play saranno coinvolte 8 mila squadre in 4 regioni: Toscana, Veneto, Lazio e Puglia. Perchè il calcio italiano vuole far bene alle ossa. Non a caso fra i testimonial delle iniziative c'è Paolo Rossi, un campione italiano che conosce bene il tarlo delle ossa. «Purtroppo - dice il bomber di Spagna '82 - mia madre soffre di questa malattia. I numeri sono spaventosi, ma sono sempre più sicuro che si può fare di più. Tutti dobbiamo fare qualcosa».

IL PREMIO FIRMO - A sottolineare l'importanza dell'informazione , in occasione della Gionata dell'Osteoporosi, infine, il direttore del Gr Rai Antonio Caprarica ha consegnato alla giornalista Paola Emilia Cicerone i 10 mila euro assegnati nella prima edizione del Premio giornalistico Firmo al miglior articolo dell'anno sull'osteoporosi (Facciamoci le ossa, pubblicato il 12 marzo 2008 su Vanity Fair). Il bando della seconda edizione del premio sará annunciato nelle prossime settimane e segnalato sul sito www.fondazionefirmo.com.

21 ottobre 2008

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