venerdì 28 novembre 2008

Il ministro Alfano: «Mai più concorso in magistratura per chi imbroglia»

IL CORRIERE DELLA SERA


ROMA - Mai più concorso in magistratura per i candidati sorpresi a imbrogliare e licenziamento per i commissari compiacenti. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano annuncia la linea dura dopo le presunte irregolarità che si sono verificate nei giorni scorsi alle prove scritte che si sono tenute a Milano. «Quanto si è verificato è gravissimo e inaccettabile e non si dovrà ripetere mai più. Per questo - annuncia il Gaurdasigilli in una nota - proporrò una legge che preveda che il candidato trovato a tentare di imbrogliare al concorso di magistratura non solo sarà espulso, ma non potrà mai più partecipare al concorso per magistrato».

LA FIDUCIA - «Il candidato al concorso di magistratura interrompe già in quel momento, nel momento cioè in cui tenta di imbrogliare, ogni rapporto fiduciario con lo Stato che dovrebbe assumerlo e quindi, nè in quella circostanza nè in futuro, questo rapporto potrà essere ripristinato», afferma Alfano. «Penseremo altresì - aggiunge - al licenziamento dei commissari d'esame che dovessero risultare compiacenti o collusi con il truccare il concorso, favorendo qualcuno. Il truccare il concorso è un furto nei confronti della speranza di quelle migliaia di giovani onesti e preparati che a quel concorso partecipano».

BRUNETTA - «Sono completamente favorevole alla linea dura intrapresa dal Ministro Alfano sui concorsi truccati in magistratura. Chi trucca i concorsi non può più essere ammesso ad altri concorsi e i componenti della commissione complici devono essere licenziati». Così il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, secondo il quale «questo principio deve essere esteso a tutti i concorsi per la pubblica amministrazione. Per questo motivo - aggiunge Brunetta - chiederò al Ministro Alfano di estendere le norme da lui proposte anche agli altri concorsi pubblici».

CSM CONVOCA COMMISSIONE ESAMI - Intanto parte l«'inchiesta» del Csm. La Nona Commissione di Palazzo dei marescialli ha deciso di convocare per lunedì prossimo i componenti della Commissione di esame. I consiglieri hanno acquisito la relazione sui fatti del presidente della stessa Commissione esaminatrice Maurizio Fumo e quella del responsabile della Direzione generale dei magistrati del ministero della Giustizia. L'audizione servirà ad acquisire informazioni più dettagliate rispetto a quelle contenute nella relazione del presidente della commissione esaminatrice e anche a chiarire aspetti che risultano ancora oscuri, come la ragione per la quale i commissari si trovavano in uno solo dei due padiglioni nei quali si svolgevano le prove scritte. Secondo il resoconto di Fumo, i problemi che si sono verificati stati gonfiati dai candidati; in ogni caso non si sarebbe verificato alcun caso di parzialità o di favoritismo: nessuno avrebbe potuto consultare codici commentati, visto che all'ingresso sarebbero state fatte strappare le pagine con i commenti. Quanto ai ritardi nella dettatura delle prove, sarebbero stati legati all'allontanamento di un commissario per un impegno universitario; un intoppo che ha costretto al cambio delle tracce. In tutto sono stati oltre una sessantina i candidati espulsi per irregolarità.

27 novembre 2008

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Io ho l'impressione che ci sia una occulta regia in tutta la 'facenna', come direbbe Camilleri !