PECHINO – La chiamano «mamma». Si collegano al suo blog, che porta il nome della viola mammola e che in sei mesi è stato visitato 100 mila volte. Wu Yuojian ha 61 anni ed è la prima madre che abbia fatto outing sull’outing del figlio, la prima donna che si sia spesa apertamente a sostegno della dichiarazione pubblica di omosessualità fatta dal figlio.
IL GIORNO DELL'OUTING - Lui, Zheng Yuantao, ha 28 anni ed era un liceale quando, una sera, andò dalla madre per confessare che a lui piacevano i ragazzi, non le compagne di scuola. Non fu un dramma familiare. La madre, e anche il padre, non lo hanno considerato un reietto. Lo hanno accettato, circostanza per nulla scontata in una società dove solo ora l’omosessualità trova alcuni spazi di espressione e dove sul vizio delle maniche bucate» è stato steso regolarmente un velo di silenzio (la definizione colloquiale deriva dal racconto a proposito di un imperatore della dinastia Han, duemila anni fa, che dopo aver giaciuto con il favorito, figlio di un ministro, per alzarsi senza svegliarlo strappò le maniche dell’abito). Ebbene, Zheng nel 2001 ha inaugurato un sito web per mettere a disposizione degli altri gay la serenità che l’accettazione in famiglia gli aveva dato.
LA SAGGEZZA DI MAMMA WU - Nel 2005, quando era già noto, una televisione del Guangdong ha voluto intervistare lui e la mamma. La signora Wu ha preso tempo, poi ha accettato. E’ stata la svolta. E’ diventata la prima donna a parlare dell’omosessualità del figlio e a dare coraggio a lui, a quelli come lui, alle loro famiglie. Sei mesi fa, poi, la decisione di aprire il blog, immediatamente diventato punto di riferimento per la comunità omosessuale. Lì mamma Wu dispensa parole di saggezza e di comprensione. «Se non è cattiva, se non nuoce a nessuno, l’omosessualità non è nulla».
CONSIGLI AI GENITORI - La dura esperienza maturata in montagna durante gli anni della Rivoluzione culturale le ha fatto capire che «tutte le forme di vita scelgono da sé come stare al mondo» e che «le cose della natura sono le migliori di una vita che è breve, troppo breve». Tanto basta per rasserenare la comunità gay della Cina. La signora Wu aggiunge che «la tendenza sessuale delle persone si manifesta nell’infanzia e dopo rimane immodificabile». Non sarà una teoria scientifica, ma lei ne è certa. E comunque, «se un figlio è gay, perché i genitori non possono affrontare la situazione generosamente?».
Marco Del Corona
28 novembre 2008
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