mercoledì 26 novembre 2008

Milano, il centrodestra nega l'Ambrogino a Enzo Biagi

LA REPUBBLICA
di GIORGIO BOCCA

L'ASSEGNAZIONE dei riconoscimenti municipali della nobile e ricca città di Milano diventa ogni anno un penoso mercato delle vacche fra politici oscuri e biliosi che invidiano i premiati e cercano di offenderli con i loro divieti come con i loro interessati consensi. Anni fa si segnalarono al ridicolo e al fazioso negando l'Ambrogino d'oro a Camilla Cederna.

La scrittrice e giornalista che di Milano era stata per anni l'interprete e il pregio. Adesso stanno lavorandosi Enzo Biagi, a cui hanno negato l'Ambrogino con la funerea giustificazione che ha già avuto sepoltura pubblica e ora la medaglia d'oro per il giornalismo, perché a sinistra se ne servirebbero per fare politica ostile al capo supremo della loro parte, l'attuale presidente del Consiglio che ne chiese pubblicamente l'ostracismo televisivo.

Mi sono chiesto altre volte da cosa questa biliosa burocrazia partitica viene spinta a perdere letteralmente la faccia del buon gusto o della buona educazione. Credo dall'invidia. Invidia per la società civile delle arti e delle tecniche, per gli architetti, gli scrittori, gli artisti, gli scienziati a cui non perdonano di formare una società civile, un "tout Milan" che non cerca la benevolenza delle autorità e celebra il suo successo virile in feste come il Compasso d'oro che riuniva il meglio di Milano.

Invidia e rancore per la Milano che non ha bisogno di pubbliche elezioni o di congressi o di correnti per riconoscere i migliori. E poi, si può parlare di Enzo Biagi come di un sovversivo?


(26 novembre 2008)

Nessun commento: