LE NOVITA' DELLA RIFORMA - L'ultima riforma delle pensioni ha reso del resto sicuramente più vantaggioso il riscatto della laurea da parte dei lavoratori più giovani. Il riscatto della laurea ora è possibile anche se non si ha ancora un lavoro e, di conseguenza, un reddito. In questi casi per calcolare il contributo da versare per ogni anno da riscattare si applica l'aliquota del 33% al minimo contributivo dei lavoratori autonomi, pari nel 2008 a 13.819,00 euro. In pratica per ogni anno si spendono 4.560 euro. Occorre ricordare però che si riscattano solo gli anni accademici effettivi del corso di laurea, esclusi gli anni «fuori corso». Si possono riscattare anche i periodi di studio previsti per ottenere diplomi di specializzazione, diplomi rilasciati da scuole parauniversitarie e dottorati di ricerca. I contributi vanno versati all'Inps che li accantona e, su domanda dell'interessato, li trasferirà poi all'ente di previdenza cui il lavoratore risulterà successivamente iscritto. Il termine di riferimento, il minimale degli autonomi è abbastanza vantaggioso, soprattutto se il primo impiego avverrà poi con uno stipendio migliore. Altra grande novità è il fatto che il contributo può essere detratto dai genitori con aliquota del 19%. In pratica lo sconto Irpef che si ottiene quest'anno è di 852 euro. Una volta poi trovata l'indipendenza economica, il contributo potrà essere dedotto direttamente dal reddito del lavoratore. Ricordiamo che i contributi per il riscatto versati direttamente dal lavoratore sono invece interamente deducibili dal reddito (il trattamento fiscale è quindi più vantaggioso). Altro vantaggio della riforma è la possibilità di pagare il riscatto, per le domande presentate dal 2008, in 120 rate mensili senza interessi. Sempre grazie alla riforma anche nel regime tutto contributivo i contributi da riscatto sono utili per raggiungere i requisiti pensionistici.
LA CONVENIENZA - Il costo non elevato, la possibilità di pagare in 10 anni senza interessi, rendono quindi l'operazione decisamente appetibile per i giovani. Tenuto conto delle due motivazioni principali che spingono al riscatto: avere una rendita più elevata e/o anticipare i tempi della pensione. Lo dimostrano del resto anche le elaborazioni realizzate da Progetica, società indipendente di consulenza previdenziale e finanziaria, per Corriere Economia.
Marco Letizia
1 commento:
Da leggere con molta attenzione.
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