di ROBERTO FUCCILLO
NAPOLI - Il sindaco Rosa Russo Iervolino tira dritto: deve procedere al rimpasto della sua giunta e domani incontrerà il segretario provinciale del partito, l'ex ministro Luigi Nicolais. Il presidente della Regione Antonio Bassolino ribadisce che a febbraio-marzo farà il bilancio della sua azione in Regione, poi deciderà. Reagiscono così i due vertici istituzionali campani, dopo la riunione romana con la quale Veltroni ha sancito l'obbligo della discontinuità rispetto a un ciclo politico finito e dell'avvio di un percorso per cercare i loro successori, anche con le primarie.
I due per la verità non si sentono affatto sotto processo, anzi. "Il fronte delle mani pulite e della legalità - dice il sindaco - dal mio punto di vista è rispettato al 500 per cento. Se discontinuità significa fare meglio, il mio motto è 'lavorare', e sono felice di aggiungerci il 'meglio'. Se non è così, spieghino loro cosa vogliono dire". Bassolino addirittura si appropria della indicazione venuta da Roma, ma ricorda che "quel ciclo, pur finito, qui ancora governa" mentre "altrove le cose si sono risolte anche negativamente". Evidente l'allusione alla sconfitta nazionale e soprattutto a quella di Roma. Discussione sì, dice quindi Bassolino, ma su programmi, alleanze e uomini, "per veder se poi possiamo ancora stare al governo".
Disco rosso invece alle risse: "Le primarie non siano occasione di guerre interne al partito". Al bando anche le chiacchiere: "Non ho mai partecipato a boatos che poi si smentiscono". E soprattutto "non ci devono essere divisioni fra chi butta il sangue ogni giorno sulla dura realtà del paese e chi giudica". Sono i tre punti con i quali Bassolino silura l'iniziativa di Nicolais che aveva portato al vertice con Veltroni. Evidente ormai la incomunicabilità fra i due. Nicolais aveva definito Bassolino "ormai logoro", il governatore replica: "Vi sembro logoro? Io mi sento uno sul fronte, impegnato".
Insomma, poiché nessuno più parla di dimissioni imminenti, Bassolino e Iervolino quasi provano a dar lezione. Tanto più che loro prima uscita insieme dopo la settimana di passione del Pd avviene sotto braccio a Leonardo Domenici, l'altro sindaco sotto esame a via del Nazareno, sceso ieri a Napoli per una iniziativa dell'Anci, di cui è presidente. "Parlo solo in questa veste", dice il sindaco di Firenze. E i tre finiscono poi col chiedere cose come il pieno reintegro ai Comuni della somma saltata con l'abolizione dell'Ici e lo scorporo di investimenti e fondi europei dal calcolo del patto di stabilità. Come dire che il Pd degli amministratori si occupa dei problemi veri e non di chiacchiere sul rinnovamento. Al partito ora non resta che iniziare a pensare alle primarie chieste da Veltroni per le amministrative di primavera, che in Campania porteranno al voto la Provincia di Napoli, e il cui esito potrebbe determinare anche le scelte successive, dalle candidature europee alla successione a Bassolino. Oggi Nicolais incontra la Iervolino, domani arriva in città Giuseppe Fioroni, responsabile nazionale dell'organizzazione.
(11 dicembre 2008)
I due per la verità non si sentono affatto sotto processo, anzi. "Il fronte delle mani pulite e della legalità - dice il sindaco - dal mio punto di vista è rispettato al 500 per cento. Se discontinuità significa fare meglio, il mio motto è 'lavorare', e sono felice di aggiungerci il 'meglio'. Se non è così, spieghino loro cosa vogliono dire". Bassolino addirittura si appropria della indicazione venuta da Roma, ma ricorda che "quel ciclo, pur finito, qui ancora governa" mentre "altrove le cose si sono risolte anche negativamente". Evidente l'allusione alla sconfitta nazionale e soprattutto a quella di Roma. Discussione sì, dice quindi Bassolino, ma su programmi, alleanze e uomini, "per veder se poi possiamo ancora stare al governo".
Disco rosso invece alle risse: "Le primarie non siano occasione di guerre interne al partito". Al bando anche le chiacchiere: "Non ho mai partecipato a boatos che poi si smentiscono". E soprattutto "non ci devono essere divisioni fra chi butta il sangue ogni giorno sulla dura realtà del paese e chi giudica". Sono i tre punti con i quali Bassolino silura l'iniziativa di Nicolais che aveva portato al vertice con Veltroni. Evidente ormai la incomunicabilità fra i due. Nicolais aveva definito Bassolino "ormai logoro", il governatore replica: "Vi sembro logoro? Io mi sento uno sul fronte, impegnato".
Insomma, poiché nessuno più parla di dimissioni imminenti, Bassolino e Iervolino quasi provano a dar lezione. Tanto più che loro prima uscita insieme dopo la settimana di passione del Pd avviene sotto braccio a Leonardo Domenici, l'altro sindaco sotto esame a via del Nazareno, sceso ieri a Napoli per una iniziativa dell'Anci, di cui è presidente. "Parlo solo in questa veste", dice il sindaco di Firenze. E i tre finiscono poi col chiedere cose come il pieno reintegro ai Comuni della somma saltata con l'abolizione dell'Ici e lo scorporo di investimenti e fondi europei dal calcolo del patto di stabilità. Come dire che il Pd degli amministratori si occupa dei problemi veri e non di chiacchiere sul rinnovamento. Al partito ora non resta che iniziare a pensare alle primarie chieste da Veltroni per le amministrative di primavera, che in Campania porteranno al voto la Provincia di Napoli, e il cui esito potrebbe determinare anche le scelte successive, dalle candidature europee alla successione a Bassolino. Oggi Nicolais incontra la Iervolino, domani arriva in città Giuseppe Fioroni, responsabile nazionale dell'organizzazione.
(11 dicembre 2008)
3 commenti:
C.V.D. (Come Volevasi Dimostrare).
Puliti? Che detergente usano?
rossana
AVA, COME LAVA !
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