domenica 14 dicembre 2008

Ghigo: ora possiamo prenderci la Mole

LA STAMPA
14/12/2008
MAURIZIO TROPEANO


«La fotografia che emerge è quella che già conosciamo più o meno da tutti i sondaggi e non a caso replica, quasi al centesimo, il risultato delle elezioni politiche». Per Mercedes Bresso, presidente della Regione, la rilevazione non tiene conto della specificità delle amministrative: «Non c’è nessun riferimento ai candidati alla presidenza». La «zarina» pensa di poter sommare al voto di coalizione un suo valore aggiunto. Non per niente da alcuni mesi ha «copiato» il modello Palazzo Chigi, cioè la conferenza stampa alla fine di ogni riunione dell’esecutivo, e il rapporto diretto con gli elettori, anche usando Facebook.

Del resto il centrosinistra gioca molte delle sue carte sul fatto che «non è automatico il ribaltamento del voto politico sui risultati delle amministrative», spiega Gianfranco Morgando, segretario regionale del Pd. La Pdl lo sa. E così da una parte ha scelto di giocare sugli stessi terreni della Bresso - Enzo Ghigo, coordinatore regionale di Forza Italia ha promosso una protesta sul web contro la presidente - e dall’altra punta a vincere le prossime provinciali strappando Alessandria, Biella, Novara e il Vco al centrosinistra. «Noi dobbiamo convincere gli elettori ad andare a votare in massa per il centrodestra perché governiamo bene a livello nazionale e abbiamo le carte in regola per farlo a livello locale», spiega il sottosegretario Ugo Martinat, segretario regionale di An.

Per la Pdl resta il «buco nero» di Torino dove continua l’egemonia del centrosinistra, «anche se noi stiamo recuperando dei consensi e, soprattutto, il Pd non vince senza i voti della sinistra radicale», spiega Ghigo. Ecco perché l’ex presidente della Regione punta ad una «strategia di allargamento della coalizione anche a liste civiche» e punta a «riportare l’Udc all’interno dell’alleanza moderata come mi viene sollecitato da molte zone del Piemonte». Anche il Pd, soprattutto per quanto riguarda Torino, punta ad un’alleanza con l’Udc. In ogni caso la base di partenza sono le attuali coalizioni di governo anche se ci «deve essere convergenza sui programmi e a patto che nessuno, come invece ha fatto un segretario di Prc, non si consideri una forza alternativa», precisa Morgando.

Un percorso non scontato visto che il Pdci ha già abbandonato la giunta Chiamparino. E poi c’è il fattore Idv che «punta a recuperare indecisi, scontenti e astensionisti», spiega Andrea Buquicchio. L’Udc, al momento, respinge «questi corteggiamenti interessati solo ad annientarci» e ribadisce la volontà di correre da sola «perché - come spiega il segretario Alberto Goffi - abbiamo dei sondaggi che premiano la nostra proposta e identità politica».

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

I "cespugli" sono come la gramigna: non muoiono mai !