di Massimo Franchi
È innegabile. Con l’avvio in servizio della Bologna-Milano il treno diventa concorrenziale con l’aereo.
Con l’Alitalia in queste condizioni, Trenitalia fa benissimo a far leva sul paragone negli spot che inondano le tv. A chi fa su e giù fra Milano e Roma converrà prendere l’Eurostar: si impiegheranno tre ore e mezza raggiungendo il centro delle città; in aereo - sempre che se ne trovi uno - si rischia di impantanarsi nel traffico o nei ritardi delle navette. Peccato però che il popolo dei pendolari - 1,9 milioni secondo il Censis - dell’Alta Velocità non se ne fa niente. Anzi, ne soffrirà. Perché fra treno e aereo c’è una differenza non da poco.
Il treno, infatti, viaggia sui binari e questo limite fisico si farà sentire, specialmente in prossimità delle città: lì l’Alta Velocità non c’è ancora (ci vorranno 5 anni per completare il progetto Grandi Stazioni) e i binari sono uguali per tutti i tipi di treni. Binari che quindi saranno ingolfati di Eurostar (raddoppiati e triplicati) che elimineranno o rallenteranno i ferrivecchi (Intercity, Interregionali e Regionali) già stracolmi, maledetti ogni giorno da milioni di persone per i ritardi. Il tutto alla faccia del servizio pubblico che, sbandierato dalle Ferrovie, manda su tutte le furie le Regioni costrette a litigare sui contratti di servizio stipulati e mai rispettati da Trenitalia.
In più, l’azienda guidata dall’ex sindacalista della Cgil Mauro Moretti deve far tornare i conti. E se tutti gli investimenti sono stati messi sul progetto dell’Alta Velocità, per il resto della rete, in gran parte una lunga gimcana a binario unico (lo è per il 57%), arrivano i tagli. Meno soldi e meno treni. Di nuovi non ce sono neanche per la Milano-Bologna.
Il nome «Frecciarossa» è una denominazione accattivante che nasconde il fatto che i treni saranno sempre gli Etr 500, usati da più di 5 anni. L’altro maquillage riguarda i vecchi Intercity. Verranno ridipinti e si chiameranno Eurostarcity: stesso treno, abbonamento aumentato in media del 10%.
I tempi di percorrenza miglioreranno solo fra Milano e Bologna. Per il resto peggioreranno anche per l’Alta Velocità da Roma a Bologna o da Firenze a Roma con aumenti dei tempi di percorrenza anche di 10 minuti. Anche sul prezzo c’è poi da ridire. Passate le offerte promozionali per il lancio, il costo standard per il Milano-Roma sarà di 79 euro, con un aumento di 13,4 euro pari al 20,4%. Il tutto per risparmiare 35 minuti, ossia solo il 14,2%.
Sarà la terza inaugurazione Tav dopo il 1992 della Roma-Firenze e il dicembre 2005 della Roma-Napoli. L’anno prossimo, se tutto va bene, sarà il turno della Firenze-Bologna. Ma non è finita. Per concludere l’opera mancano i binari più importanti, quelli che attraversano le città in gran parte sottoterra e che, questi sì, finalmente libereranno binari per i pendolari. Il progetto Grandi Stazioni è comunque di là da venire. Torino Porta Susa aprirà nel 2010, Bologna Centrale nel 2011, Firenze nel 2014. Quell’anno potremmo dire che l’Alta Velocità Torino-Napoli sarà completata e anche i pendolari metropolitani avranno binari liberi a loro disposizione. Sempre che ci siano i soldi per farci passare nuovi treni.
Eh sì, perché su una cosa Moretti ha ragione. Se i pendolari sono stipati come sardine su treni del secolo scorso, la colpa è in gran parte del governo che ha tagliato i fondi. Le risorse previste nella finanziaria 2009 ammontano a circa 1350 milioni, stessa cifra prevista nel ’99, mentre la richiesta di Trenitalia per i servizi regionali e gli Intercity è di 2050 milioni.
Comunque anche per l’Alta velocità i treni saranno sempre gli stessi, come dicevamo. Tutti Etr 500, con i pochi Etr 600 che saranno testati al Sud dove i binari non sono Alta Velocità. E a parte la Milano-Bologna la cosa paradossale è che l’Alta velocità farà aumentare i tempi di percorrenza. Per la Roma-Bologna si arriverà anche a 12 minuti in più (dalle attuali 2h e 38’ a 2h50’) e 4 minuti sulla Roma-Firenze (da 1h36’ a 1h40’). Il Frecciarossa (Etr500) correrà tra Napoli-Roma e Milano, il Frecciargento (Etr 485 e qualche Etr 600 nuovo), capace di elevate prestazioni anche sulle linee convenzionali, raggiungerà la Puglia e la Calabria, i Frecciabianca (EurostarCity) «viaggeranno dove potranno al meglio sfruttare le loro potenzialità».
La strategia aziendale è chiarissima. Guadagnare più mercato possibile, anche a spese dell’Alitalia in crisi, prima dell’arrivo della concorrenza di Della Valle e Montezemolo con la loro Ntv e i treni che dovrebbero iniziare a viaggiare dal 2011. Naturalmente il business è tutto lì, sulla Roma-Milano e sulla Torino-Venezia, sempre che sia pronta per quell’anno.
Negli ultimi anni ogni cambio di orario è diventato un parto con travaglio lunghissimo. Quello di domani è stato, se è possibile, più sofferto. Ogni regione deve stipulare il contratto di servizio e i tavoli con Trenitalia sono estenuanti per ognuno dei 20 assessori ai Trasporti. Alla fine i più soddisfatti dicono di «aver contenuto le perdite». Iniziamo un giro d’Italia nel dolore dei pendolari.
Toscana, Umbria e Lazio I pendolari più sono quelli che vanno a lavorare a Roma. Tutti gli Intercity saranno rallentati, alcuni anche con aumenti di percorrenza di 20’ fra Firenze e Roma. Il passaggio sulla tratta lenta a sud di Orte porterà alla paralisi di tutta la rete vicino alla Capitale.
Emilia Romagna A Bologna lo chiamano l’imbuto. Tutti i treni in arrivo e in partenza saranno rallentati per dare spazio alla nuova Alta velocità. E il tutto durerà fino al 2012. Anche il direttore Trenitalia Emilia Romagna, Salvatore Di Ruzza, ammette che l’Alta velocità creerà disagi a Bologna. Tutti sono concordi nell’attendersi «tre anni di sofferenza». Anche le tratte non direttamente sovrastate dalla nuova Bologna-Milano pagheranno dazio. La più colpita sarà la Bologna-Prato con rallentamenti fra i 15 e 20 minuti; la Modena-Mantova ne avrà in media di 10 minuti. Oppure: da Reggio Emilia a Bologna alcuni treni in fasce «critiche» (come le 7 o le 8 di mattina) vedranno il tempo di percorrenza salire da 50 a 63 minuti.
Lombardia Sulla Piacenza-Milano ci sono 70 km tutti vecchi. Ma i Regionali e Intercity fino a oggi impiegavano dai 41’ ai 57’. Da lunedì regionali e «nuovi» Eurostarcity impiegheranno più di un’ora con punte di 1h e 47’ soprattutto nelle ore di punta. Proprio ieri - per solidarietà con i pendolari - il presidente della Provincia e il sindaco di Piacenza hanno annunciato il loro forfait all’inaugurazione della nuova tratta e procederanno legalmente contro Trenitalia, se entro 30 giorni non onorerà gli accordi presi con il Comune all’avvio dei cantieri della nuova tratta ferroviaria. Tutta vecchia anche la Cremona-Milano. Da Codogno a Milano affianca la nuova linea. Ma vicino a Milano i treni si sposteranno sulla linea ancora più vecchia con rallentamenti che vanno dai 10’ ai 20’ in media su treni tutti Regionali. Dopo trent’anni a luglio è stato inaugurato il raddoppio della Lecco-Milano. Ma se la tratta è nuova, i treni usati sono vecchi. E così invece di viaggiare a 150 km/h vanno solo a 77 km/h. .
Marche e linea adriatica Si appesantirà l’ormai storica vertenza aperta dalla Regione Marche. La linea che da Roma va all’Adriatico è considerata quasi un «ramo secco» ed è già stata colpita negli scorsi anni. Sarà tagliata una delle quattro coppie di Eurostar, le tre restanti non fermeranno più a Senigallia e Fossato di Vico e Jesi. Ancora più vessati i viaggiatori dell’Adriatica, a volte con effetti paradossali: fino a oggi sarà possibile andare da Bologna ad Ancona in un minimo di 1h48 (con gli Eurostar soppressi) o in 1h57 con gli EurostarCity e fino a 2h21 con gli Intercity. Dal 14 i tempi degli EurostarCity andranno da 1h45 (tre minuti meno di adesso) a 2h40 per quello che gli appassionati hanno soprannominato EurostarCalesse.
«Velocità» che i viaggiatori pagheranno con una tariffa più elevata di quella dell’Intercity da 2h21.
Puglia L’entrata in vigore del nuovo orario invernale dei treni porterà ad un taglio di almeno un quarto di tutti i treni regionali. In più dalla Puglia si arriverà in Lombardia solo a bordo di vecchi Intercity rimodernati (detti Eurostarcity). Le Fs si «vendono» gli Eurostar che collegheranno Roma in poco più di tre ore. Ma questa novità verrà ottenuta grazie alla cancellazione di diverse fermate sia sul territorio pugliese che su quello campano (Benevento) verso Roma. In particolare quella di Barletta e quindi della sesta nuova provincia Bat.
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