1 gennaio 2009
Ora d'aria
Ora d'aria
l'Unità
20 dicembre 2008
Il giochino dell’“heri dicebamus” è sempre molto divertente e istruttivo, nel paese dei voltagabbana e degli smemorati. Non puoi distrarti un attimo, e chi stava a destra te lo ritrovi a sinistra, chi stava con le guardie lo scopri coi ladri, e viceversa. Da qualche giorno si esercitano nel giochino le meglio firme del Corriere. Prima Pigi Battista rileva il doppiopesismo di chi, a sinistra, denuncia il conflitto d’interessi di Berlusconi, politico e proprietario di tv e giornali e radio, banche e assicurazioni e tutto il cucuzzaro, ma tace su quello di Soru, governatore di Sardegna, fondatore di Tiscali ed editore dell’Unità. Poi Angelo Panebianco, citando l’autorevole Del Turco, ironizza sul Pd “garantista per gli amici” (D’Alfonso) e “giustizialista” con i nemici (Berlusconi e, par di capire, Del Turco stesso, che peraltro era del Pd). Può darsi che la polemica sul doppio standard - le leggi, diceva Giolitti, per i nemici si applicano e per gli amici s’interpretano - abbia un suo fondamento. Ma chi denuncia l’incoerenza altrui dovrebbe essere coerente in proprio: dicendo chiaramente quali sono i suoi parametri di valutazione e applicandoli imparzialmente a tutti. Battista e Panebianco non lo fanno.
Che cosa pensi Pigi del conflitto d’interessi di Berlusconi non s’è mai saputo: non si ricordano suoi veementi editoriali per intimargli di cedere tv e giornali, o almeno di conferirli in un blind trust (fondo cieco, purchè lo sia davvero); anzi, se non andiamo errati, Battista fu vicedirettore di Panorama edito dalla famiglia Berlusconi a metà degli anni 90 sotto la direzione di Giuliano Ferrara, altro monumento al conflitto d’interessi, un po’ giornalista, un po’ politico (ministro, candidato al Mugello, consigliere del principe). Anche chi scrive pensa che la soluzione adottata da Soru per il suo conflitto d’interessi sia largamente insufficiente, per quanto molto più spinta (ci vuol poco) di quella adottata (anzi non adottata) da Berlusconi. Ma l’ultimo a poter dare lezioni a Soru è chi non ha mai detto una parola su Berlusconi, se non per invitare la sinistra a evitare “leggi punitive” in materia (invito peraltro superfluo). Idem per il doppiopesismo di vari esponenti Pd sulle vicende giudiziarie a seconda del colore dell’indagato. Cosa pensiamo delle esternazioni di Veltroni, Tenaglia, Violante & C. sull’arresto e la scarcerazione dell’ex sindaco di Pescara l’abbiamo scritto sull’Unità: la stessa cosa che scriviamo ogni qual volta, con toni ben più feroci, il centrodestra attacca i magistrati che si occupano di qualche suo esponente, dall’Alpi al Lilibeo.
Ci sfugge invece il pensiero di Panebianco, anche perché nel corso degli anni ha subìto, come quello dei vari Pera e Galli della Loggia, una certa evoluzione. Ai tempi di Mani Pulite, ora descritta come una stagione orribile, Panebianco scriveva: “C’è un solo compito che i successori di Craxi dovrebbero assumersi: guidare il Psi, con la massima dignità possibile, verso l’estinzione”. Roba che nemmeno il più sfegatato giustizialista di sinistra ha mai osato pensare. Oggi Panebianco auspica che il Pd si liberi dell’”abbraccio mortale di Di Pietro” e si “sieda al tavolo con la maggioranza per riformare la giustizia”. Ma non ci ha ancora detto una cosa fondamentale: a suo insigne avviso, un politico che ruba deve andare in galera come ogni cittadino, o no? Prima di denunciare il doppiopesismo altrui, sarebbe il caso di comunicare il peso proprio. Anche la non nobilissima qualifica di cerchiobottista va meritata: oltre a dare il solito colpo al cerchio di sinistra, bisognerebbe ogni tanto assestarne qualcuno anche alla botte di destra.
1 commento:
"Heri dicebamus", tradotto "ieri dicevamo".
Un Marco Travaglio scatenato: non poteva iniziare meglio l'anno 2009, un anno, a mio giudizio, che sarà decisivi per la tenuta delle democrazia in Italia.
Democrazia significa governo del popolo, nella versione moderna prende l'aggettivazione di "rappresentativa".
Ebbene, cosa è rimasto oggi della democrazia rappresentativa ?
Nulla, praticamente nulla !
Con il 'porcellum', l'infame legge elettorale che ha scippato al popolo anche la sola illusione di essere "sovrano", gli eletti sono designati dalle segreterie dei partiti, dunque 15-20 'uomini politici' che decidono delle sorti del paese.
Escludendo alcune firme storiche del giornalismo, mi sentirei di affermare, adattando un antico giochino mmenomico per ricordare di quanti giorni sono composti i mesi dell'anno: "Di Travaglio ce n'è uno, tutti gli altri son nessuno": che ne pensate, se ancora siete capaci di pensare ?
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