ROMA — Per ora sono soltanto indiscrezioni, perché gli avvisi di chiusura delle indagini preliminari non sono ancora arrivati a destinazione. Ma sembra che a riceverli saranno le maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio e il marito di quest'ultima, l'autore televisivo Gianfranco Scancarello. Nei provvedimenti sarebbero contestati nuovi elementi d'accusa: fra questi, il riconoscimento da parte di alcuni bambini di un casolare in cui sarebbero avvenuti degli abusi. La Procura di Tivoli, diretta dal procuratore Luigi De Ficchy, ha inviato gli avvisi prima di Natale: la notifica, affidata agli ufficiali giudiziari, è attesa a giorni. I reati dovrebbero rimanere gli stessi contestati agli indagati fin dall'inizio dell'inchiesta: violenza sessuale di gruppo, maltrattamenti, sequestro di persona, sottrazione di minori. Invece per l'insegnante di sostegno Assunta Pisani, la bidella Cristina Lunerti e il benzinaio cingalese Kelum De Silva la Procura sarebbe pronta a chiedere l'archiviazione. «Nonostante tutto, non mi sembra che ci siano novità» osserva Scancarello, che per il resto rinvia ogni commento a quando avrà ricevuto il provvedimento. Da quel momento, gli indagati avranno venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogati e depositare memorie.
«Certo non attenderemo con le mani in mano la richiesta di rinvio a giudizio» annuncia l'avvocato Roberto Borgogno, che difende l'autore tv e la moglie assieme al professor Franco Coppi. Il passaggio successivo, se la Procura resterà convinta delle accuse, sarà l'udienza preliminare, che si terrà in primavera davanti a Pier Luigi Balestrieri, l'unico gip di Tivoli che non si è ancora occupato del caso. Poiché gli ordini di custodia cautelare sono stati annullati, il pm Marco Mansi, nei mesi scorsi, ha dovuto concentrarsi nella ricerca di nuovi indizi. Alla fine di luglio i carabinieri hanno accompagnato una dozzina di bambini in un casolare vicino a Rignano che alcuni hanno riconosciuto come la «terza casa» degli abusi, dopo quelle della «maestra Patrizia» e della «maestra Marisa».
Le due insegnanti sono state nominate spesso dai piccoli durante l'incidente probatorio, a differenza della Magalotti e di Scancarello. D'altra parte, sugli oggetti sequestrati alla Del Meglio e alla Pucci il Ris non ha rilevato nessuna traccia del Dna dei bimbi. «Mi lascia interdetto che non si tenga in nessun conto l'esito delle perizie biologiche — attacca l'avvocato Giosuè Bruno Naso, che difende la Magalotti —. Ci sarebbe voluta un po' d'umiltà, la Procura avrebbe dovuto ammettere di aver sbagliato. Ma l'umiltà è la caratteristica che più manca ai magistrati italiani». E neppure per l'avvocato Luna Sciamanna, che assiste la Pucci, «ci sono elementi per il processo ». Ribatte l'associazione dei genitori di Rignano Flaminio: «È certo che alcuni alunni dell'asilo Olga Rovere hanno subito traumi di natura sessuale. Per questo è indispensabile arrivare al dibattimento». «Le famiglie hanno diritto ad avere giustizia» aggiunge l'ex coordinatrice dell'associazione, Roberta Lerici. Ma uno dei legali di parte civile, Roberto Ruggiero, che assiste parecchi genitori assieme al collega Antonio Cardamone, sottolinea l'aspetto più drammatico: «La mostruosità di questa vicenda è che comunque vada a finire sia i presunti colpevoli sia i presunti bimbi abusati sono tutti vittime dell'orgia mediatica che si è scatenata».
Lavinia Di Gianvito
07 gennaio 2009
«Certo non attenderemo con le mani in mano la richiesta di rinvio a giudizio» annuncia l'avvocato Roberto Borgogno, che difende l'autore tv e la moglie assieme al professor Franco Coppi. Il passaggio successivo, se la Procura resterà convinta delle accuse, sarà l'udienza preliminare, che si terrà in primavera davanti a Pier Luigi Balestrieri, l'unico gip di Tivoli che non si è ancora occupato del caso. Poiché gli ordini di custodia cautelare sono stati annullati, il pm Marco Mansi, nei mesi scorsi, ha dovuto concentrarsi nella ricerca di nuovi indizi. Alla fine di luglio i carabinieri hanno accompagnato una dozzina di bambini in un casolare vicino a Rignano che alcuni hanno riconosciuto come la «terza casa» degli abusi, dopo quelle della «maestra Patrizia» e della «maestra Marisa».
Le due insegnanti sono state nominate spesso dai piccoli durante l'incidente probatorio, a differenza della Magalotti e di Scancarello. D'altra parte, sugli oggetti sequestrati alla Del Meglio e alla Pucci il Ris non ha rilevato nessuna traccia del Dna dei bimbi. «Mi lascia interdetto che non si tenga in nessun conto l'esito delle perizie biologiche — attacca l'avvocato Giosuè Bruno Naso, che difende la Magalotti —. Ci sarebbe voluta un po' d'umiltà, la Procura avrebbe dovuto ammettere di aver sbagliato. Ma l'umiltà è la caratteristica che più manca ai magistrati italiani». E neppure per l'avvocato Luna Sciamanna, che assiste la Pucci, «ci sono elementi per il processo ». Ribatte l'associazione dei genitori di Rignano Flaminio: «È certo che alcuni alunni dell'asilo Olga Rovere hanno subito traumi di natura sessuale. Per questo è indispensabile arrivare al dibattimento». «Le famiglie hanno diritto ad avere giustizia» aggiunge l'ex coordinatrice dell'associazione, Roberta Lerici. Ma uno dei legali di parte civile, Roberto Ruggiero, che assiste parecchi genitori assieme al collega Antonio Cardamone, sottolinea l'aspetto più drammatico: «La mostruosità di questa vicenda è che comunque vada a finire sia i presunti colpevoli sia i presunti bimbi abusati sono tutti vittime dell'orgia mediatica che si è scatenata».
Lavinia Di Gianvito
07 gennaio 2009
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