Zorro
19 marzo 2009
Il pacato commento del cosiddetto onorevole Gasparri alla candidatura di De Magistris - il pm di Catanzaro a cui, per le sue inchieste (anche su amici di Gasparri), è stato impedito di continuarle, poi di stare a Catanzaro, poi di fare mai più il pm - andrebbe affissa sulle pubbliche piazze, perché ciascuno valuti il livello intellettuale del suo autore: “La candidatura di De Magistris è la dimostrazione di come alcuni usino la toga solo per fare carriera politica… E’ possibile che gli serva a ottenere l'immunità, visto quanto sta emergendo dallo scandalo Genchi”.
Parola di un signore imputato in tre processi (due a Roma, uno a Milano) per aver diffamato il pm Henry John Woodcock, definendolo “giudice irresponsabile, dissennato e farneticante”, che “spara nel mucchio e sceglie gli indagati sulla guida Monaci”, indaga pure su “Gatto Silvestro e Gambadilegno” e - tocco di classe finale - avrebbe “una liaison con una giudice del Tribunale”. Ma - aggiunse il presunto onorevole - “faremo i conti in sede giudiziaria”. Magari. Appena il pm l’ha denunciato, s’è dato alla fuga trincerandosi dietro l’immunità, subito votata dalla Camera per bloccare i suoi processi. Senonchè i giudici han sollevato due conflitti di attribuzioni alla Consulta contro gli abusi autoimmunitari di Montecitorio.
Ora, con quella che in psichiatria si chiama “proiezione”, Gasparri attribuisce agli altri ciò che fa lui. Strano tipo, comunque, questo De Magistris: cerca l’immunità e va a candidarsi nell’unico partito che vota sempre contro le immunità. La prossima volta si faccia furbo: si candidi con Gasparri.
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