Allontanarsi di soppiatto non gli è servito. Nei saloni deputati ad ospitare il G20, Berlusconi ha avuto vita facile. La seduzione è partita, nel mirino dell'ex chansonnier il presidente degli Usa Barack Obama. La vita è tutta una crociera. Scherzi, battute, gentilezze eccessive. Protocolli stropicciati. La preda è a portata di mano. Blandita, omaggiata, tampinata. Di prima mattina, quando Barack Obama aveva iniziato la seconda tappa londinese con un sobrio incontro col presidente della Corea del Sud Lee Myung-bak all'Excel Center, non poteva immaginare il proseguio. Quel che sarebbe rimasto del giorno, non somigliava a un romanzo inglese.
Berlusconi che all'arrivo aveva scherzato con Gordon Brown in italiano, si è poi lanciato verso la vera stella del firmamento. La più luminosa tra i venti, la più "abbronzata", secondo un'infelice, celebre definizione. Una volta intercettata, è piovuto materiale non definibile. Cartelle e memorie per siti che già impazzano su Facebook. Collettori di gaffes, aggregatori di frasi e facezie che hanno fatto il giro del pianeta. Abama. Acronimo di alto, bello, molto abbronzato è nato dopo l'uscita infelice del nostro Premier. Da stasera, avrà di che occuparsi.
Nonostante la sincera indignazione della Regina Elisabetta, nient'affatto intimidito, Berlusconi ha proseguito. Dopo i colbacchi indossati con Putin, le vacanze sarde con annesse bandane di remote vacanze sarde con Cherie e Tony Blair, le freddure su Sarkozy, la moglie e il fascino italiano, Silvio ha deciso di conquistare Barack. Facendo ricorso a un repertorio composito, figlio di esperienze non assimilabili. "Obama ha lo sguardo acchiapponico", citazione liberamente tratta da Gigi Proietti, poi rivolto ai giornalisti: "Ho detto ad Obama che si deve tirare su le maniche per far uscire il mondo dalla crisi visto che la crisi arriva proprio dall'America.
Lui mi ha risposto che ho ragione e che l'importante è restare tutti insieme per risolvere i problemi", preceduta dall'assenza alla seconda foto di gruppo. Non tutto si può fare, serve tempo, anche per vivere.
02 aprile 2009
Berlusconi che all'arrivo aveva scherzato con Gordon Brown in italiano, si è poi lanciato verso la vera stella del firmamento. La più luminosa tra i venti, la più "abbronzata", secondo un'infelice, celebre definizione. Una volta intercettata, è piovuto materiale non definibile. Cartelle e memorie per siti che già impazzano su Facebook. Collettori di gaffes, aggregatori di frasi e facezie che hanno fatto il giro del pianeta. Abama. Acronimo di alto, bello, molto abbronzato è nato dopo l'uscita infelice del nostro Premier. Da stasera, avrà di che occuparsi.
Nonostante la sincera indignazione della Regina Elisabetta, nient'affatto intimidito, Berlusconi ha proseguito. Dopo i colbacchi indossati con Putin, le vacanze sarde con annesse bandane di remote vacanze sarde con Cherie e Tony Blair, le freddure su Sarkozy, la moglie e il fascino italiano, Silvio ha deciso di conquistare Barack. Facendo ricorso a un repertorio composito, figlio di esperienze non assimilabili. "Obama ha lo sguardo acchiapponico", citazione liberamente tratta da Gigi Proietti, poi rivolto ai giornalisti: "Ho detto ad Obama che si deve tirare su le maniche per far uscire il mondo dalla crisi visto che la crisi arriva proprio dall'America.
Lui mi ha risposto che ho ragione e che l'importante è restare tutti insieme per risolvere i problemi", preceduta dall'assenza alla seconda foto di gruppo. Non tutto si può fare, serve tempo, anche per vivere.
02 aprile 2009
1 commento:
QUESTA VOLTA IL NOSTRO CAPOCOMICO HA SUPERATO SE' STESSO. LA FIGURA DI MERDA E' COSMICA <"
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