domenica 26 aprile 2009

Immigrati trattenuti fino a 6 mesi. Maroni risuscita la norma bocciata


di ALBERTO CUSTODERO

Accordo raggiunto nel centrodestra per portare da 2 a 6 mesi la permanenza nei centri di accoglienza per identificare - e poi espellere - i clandestini, in particolare quelli che rifiutano di dare le proprie generalità. Lo ha annunciato, ieri, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che 18 giorni fa, l'8 aprile, aveva dovuto incassare, anche grazie a una ventina di franchi tiratori del Pdl, la bocciatura dell'articolo 5 del decreto legge che prevedeva di portare a 180 giorni il periodo di permanenza degli stranieri nei Cie. Maroni, annunciando per domani un incontro con la maggioranza per dare il via libera al ddl sicurezza, ha spiegato che la norma dei 6 mesi (insieme a quella sulle ronde), sarà inserita nel disegno di legge sicurezza in discussione alla Camera che "dovrebbe entrare in vigore - ha precisato il ministro - entro un paio di mesi".

La bocciatura del dl dell'8 aprile aveva reso "furibondo" il titolare del Viminale: "È stata messa in discussione - ha detto - l'impianto delle politiche di contrasto all'immigrazione del governo. Uno dei motivi per cui i migranti preferiscono l'Italia è il fatto che nel nostro Paese stanno 2 mesi nei Cie, a Malta 18 mesi". "È un vero e proprio indulto dei clandestini", aveva affermato il ministro dell'Interno, prontamente "smentito" dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa: "Nessun indulto, ma l'effetto sarebbe certamente un grave danno per l'Italia".

E l'effetto della mancata estensione a 6 mesi si verificherà il 27 aprile, come ricordato ieri dallo stesso Maroni: "Domani - ha detto - saranno liberati 1038 clandestini che si trovano già da 2 mesi nei Cie in attesa di identificazione ed espulsione. Nelle prossime 2 settimane, ne usciranno altri 277". "Sarà la "festa della liberazione" dei clandestini - ha dichiarato, ironizzando sul 25 Aprile, il capogruppo leghista dei deputati, Roberto Cota - non si tratta di questione di bandiera politica, ma di salvaguardia della sicurezza della gente".

"Con 6 mesi i Cie diventano "prigioni" - replica Laura Garavini, capogruppo Pd all'Antimafia - non tutti i clandestini sono delinquenti. Maroni e Cota vogliono far passare l'assioma secondo cui l'Italia non è sicura a causa degli stranieri irregolari, tacendo sul vero problema della mancanza di sicurezza: la criminalità organizzata nostrana. Maroni, con la Lega, ha alimentato paure in campagna elettorale. Ora che, come ministro dell'Interno, gli sta fuggendo di mano il timone della sicurezza, sta dando segni di nervosismo".

(26 aprile 2009)

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