giovedì 23 aprile 2009

La terza che hai detto

MARCO TRAVAGLIO
22 aprile 2009

Capita di rado che le classi subalterne riescano a imporre una legge a propria tutela. Di solito le leggi le ispirano e le votano le classi dirigenti. Su misura per se stesse. Poi però, nello Stato liberale di diritto, le osservano. Perché sono le «loro leggi». E, se qualcuno le infrange, lo puniscono severamente. Nel regimetto italiota, le classi dirigenti non rispettano nemmeno le loro leggi. E, quando vengono sorprese a infrangerle, le cambiano. Il governo Al Tappone-3, in un anno, è riuscito a rinviare sine die la class action. A tentare una legge salva-bancarottieri. A proporre un condono preventivo («piano casa») per i futuri abusivisti edilizi. A depenalizzare la colpa medica.

Intanto il premier va in Abruzzo e assolve preventivamente i costruttori che usano sabbia e merda al posto del calcestruzzo perché «un costruttore che in zona sismica risparmi su ferro e cemento è inimmaginabile, dovrebbe essere un pazzo e un delinquente», dunque inutile fare inchieste sulle case crollate perché «penso che possano stabilire che non ci sono responsabilità» e comunque «ritardano la ricostruzione». Poi, con la scusa del terremoto, medita un altro scudo fiscale per sanare evasioni fiscali e capitali sporchi all’estero. E, già che c’è, infila un codicillo che salva gli imprenditori che ammazzano i lavoratori in fabbrica e in cantiere. Il perché lo spiega, sempre dall’Aquila, con disarmante franchezza: «Mio padre mi diceva sempre che, se vuoi fare del male, hai tre scelte: puoi fare il dentista, il pm o il delinquente». Lui infatti ha scelto di non fare né il dentista né il pm.

4 commenti:

Francy274 ha detto...

...e che fa Lui????

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

IL DELINQUENTE !

Francy274 ha detto...

ihihihih....sapevo che l'avresti detto!!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

ANCHIO !
:o-)