venerdì 3 aprile 2009

L’Università “Magna Grecia” di Catanzaro

ROBERTO ORMANNI
LA GENTE D'ITALIA
2 Aprile 2009

L’Università “Magna Grecia” di Catanzaro è da due anni al centro di inchieste della magistratura. Dalle false lauree, ai test “pilotati” per l’ammissione a Medicina fino agli esami superati in cambio di prestazioni sessuali. La procura della Repubblica di Catanzaro ha diverse indagini aperte e in uno dei “filoni” è indagato anche il rettore, Francesco Saverio Costanzo.
Cominciamo dall’inchiesta sulle lauree a Giurisprudenza.
Sono 48 gli avvocati e i praticanti laureati alla "Magna Grecia" di Catanzaro che, da alcune settimane, sono tornati diplomati semplici. La procura ha chiuso la prima parte l’inchiesta sugli esami comprati che ha "bruciato" una settantina di lauree. Dal 2007 a oggi sono state coinvolte nelle indagini 72 persone quattro delle quali hanno già patteggiato la condanna. I reati contestati vanno dalla corruzione al falso ideologico, falso materiale, falso per indurre in errore l’Università, soppressione e distruzione di atti per finire con l’esercizio abusivo della professione. L’inchiesta ha messo in allarme anche l’Ordine degli avvocati che sta esaminando la posizione degli iscritti ai quali i pm della procura di Catanzaro hanno sequestrato la laurea. Il presidente dell’Ordine, Giuseppe Iannello, ha chiesto alla magistratura di sapere, “quando l’attività inquirente lo consentirà”, se i casi che riguardano i professionisti si riferiscono a singoli esami non validi o all’intero corso di laurea. In base a tale informazioni, l’Ordine ha fatto sapere che intenderà chiedere all’Università se, nell’ipotesi in cui vi siano singoli esami da rifare, ciò sia possibile anche dal punto di vista amministrativo. Resta comunque il problema dell’esame di abilitazione all’esercizio della professiona forense: mancando il requisito della laurea, dovrà essere nuovamente sostenuto anche quello. Le 48 lauree in giurisprudenza finite nell’inchiesta si riferiscono a dieci avvocati, alcuni dei quali iscritti in Ordini del Nord, 25 praticanti e 13 professionisti che però non svolgono attività forense.
L’inchiesta ha travolto prima la facoltà di Scienze economiche aziendali e poi quella di Giurisprudenza. Il denominatore comune delle due Facoltà era la segreteria, e in particolare il responsabile dell’ufficio, Francesco Marcello. È lui il “perno” dell’indagine che ha già patteggiato una condanna a tre anni di reclusione per corruzione nell’ambito di una prima indagine che a settembre 2007 già ha portato al sequestro, e poi alla definitiva confisca, di 15 lauree “viziate” dalla compravendita di alcuni esami. Denaro in cambio della falsificazione dei libretti e degli “statini” d’esame. A incassare era Marcello, il funzionario della segreteria dell’ateneo “Magna Grecia”. Poi però Francesco Marcello è finito anche nella “tranche” successiva dell’inchiesta. I pm della procura di Catanzaro, Salvatore Curcio e Paolo Petrolo, stanno notificando gli avvisi di chiusura delle indagini preliminari ai 68 indagati (esclusi naturalmente i quattro che hanno patteggiato) che tra agosto 2008 e i giorni scorsi, hanno ricevuto avvisi di garanzia. I carabinieri intanto stanno avviando controlli su altri 107 laureati alla “Magna Grecia”: potrebbe aprirsi un terzo filone d’inchiesta. E delle lauree potrebbero restare soltanto le feste e le fotografie.
Intanto sempre i pm Curcio e Petrolo sono al lavoro sui test di ammissione a Medicina per l’anno accademico 2007/2008. E’ questo il capitolo dell’inchiesta che vede indagato il rettore, Francesco Saverio Costanzo e per la quale i pm hanno chiesto nelle scorse settimane una proroga dei termini d’indagine che è stata concessa dal gip Tiziana Macrì. Ma nel registro della procura figurano anche alcuni docenti. L’indagine ruota attorno ad un’ipotesi di manomissione dei plichi contenenti i test per l'ammissione all'anno accademico 2007/2008 ai corsi a numero chiuso di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria. Venti i nomi che compaiono nell'avviso di proroga delle indagini firmato dai pm Salvatore Curcio e Paolo Petrolo. Gli inquirenti ipotizzano, a vario titolo, reati che vanno dall'associazione per delinquere alla corruzione, furto aggravato, abuso d'ufficio, peculato e falso. Secondo gli investigatori i plichi che contenevano i quiz sarebbero stati sottratti da ignoti e aperti e le domande comunicate prima delle prove a candidati da agevolare. Già a settembre 2007 il gip di Catanzaro Abigail Mellace firmò un ordine di custodia per un addetto alla manutenzione delle aule, Valter Mancuso, e un assistente tecnico di Medicina, Antonio Cuteri. E proprio in occasione delle prove di ammissione a Medicina i due vennero arrestati e una guardia finì sotto accusa per aver favorito l’ingresso dei “ladri” negli uffici dove erano custoditi i plichi con i quiz. Le prove incriminate si svolsero il 4, 5 e 6 settembre 2007. Furono proprio il rettore dell'Università, oggi indagato, ed il preside di Medicina, Giovanbattista De Sarro, ad accorgersi della manomissione dei plichi, e denunciarono l'accaduto alla Procura, cosa che portò all'annullamento delle prove scritte eseguite ed alla loro ripetizione. Le buste furono sequestrate e gli investigatori del Ris di Messina individuarono impronte digitali che portarono a Mancuso. I pm hanno quindi stralciato dal resto dell’inchiesta le posizioni di Valter Mancuso e Antonio Cuteri chiedendo per loro il giudizio immediato con l’accusa di furto aggravato. La prima udienza del processo è fissata per il 22 aprile.
Infine, il nuovo “fronte” dell’inchiesta sull’ateneo Magna Grecia riguarda un presunto giro di prestazioni sessuali in cambio di esami. Un’ipotesi emersa nel corso dell'interrogatorio di alcuni studenti interrogati nell’ambito del filone relativo agli esami comprati alla facoltà di Giurisprudenza. Al momento gli accertamenti degli investigatori sono ancora agli inizi e non ci sono conferme ufficiali ma sono previsti altri interrogatori nei prossimi giorni.

Roberto Ormanni

2 commenti:

magicpolaroid ha detto...

no comment....

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

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