ANTONIO DI PIETRO
5 Maggio 2009
Pubblico un’intervista all’architetto Massimiliano Fuksas. Gli argomenti affrontati spaziano dall’edilizia, all’energia, alla società.
Fuksas definisce gli italiani “figli di un Dio minore”, abituati a vivere in una soglia sotto la povertà, in un Paese dove avviene ciò che altrove non avviene, dove si convive con il degrado della sporcizia, dell’approssimazione, dove le città hanno perso il 30% dell’alberatura senza che nessuno dicesse nulla, dove ovunque è possibile cementificare, dove i cittadini e governo vivono delle mancanze reciproche, i primi operano in modo che lui definisce “non perfetto”, ed il governo si accontenta di governare.
L’intervista si chiude con un cenno all’energia, ai rifiuti, alla raccolta differenziata come alternativa agli inceneritori descrivendo un modello che già esiste e sta prendendo piede nei Paesi sviluppati.
Le conclusioni di Fuksas, che condivido, lasciano l'amaro in bocca perchè non sono il solito “tiro sul pianista”, ossia sui politici, ma sui cittadini: non esiste una politica buona o cattiva, esiste solo una scarsa consapevolezza dei cittadini nel sostenere quella parte della politica che non opera in modo corretto.
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