sabato 9 maggio 2009

Immigrati, Maroni insiste sulla linea dura. Il premier: "No all'Italia multietnica"


Le critiche dell'Onu e del Vaticano alla decisione di respingere verso la Libia gli ultimi barconi carichi di migranti non fermano il governo. Come conferma il ministro dell'Interno, Roberto Maroni: la linea dei "respingimenti" intrapresa da alcuni giorni "continuerà", perché è "efficace" e "assolutamente conforme a tutte le normative europee e ai trattati internazionali". E anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, difende la scelta: "Non apriremo le porte a tutte come la sinistra - attacca - la loro è un'idea di società multietnica, la nostra idea non è così, è quella di accogliere solo chi ha le condizioni per ottenere l'asilo politico".

"Non vedo nessuno scandalo - dichiara il premier - è chiaro che in mare dobbiamo dare assistenza, ma noi siamo in linea con le disposizioni europee. Non c'è nulla che violi gli accordi internazionali". E quanto alla legge Bossi-Fini, "non c'è nessun progetto di cambiamento che io conosca".

Maroni, invece, ribadisce che "chi non è ancora entrato nelle acque territoriali italiane verrà rimandato nel Paese di provenienza, chi entra nelle nostre acque verrà accolto come sempre, valutando se ha i requisiti per rimanere in Italia". Poi fa riferimento alle "polemiche che si ripetono da due giorni" e parla di "accuse infondate a cui non replico, anche se in taluni casi hanno toccato toni grevi, pesanti ed offensivi. Questa linea continuerà finché gli sbarchi non cesseranno". Questo perché si tratta, sostiene ancora Maroni, di un'iniziativa che si è rivelata "molto efficace ed è largamente condivisa dai cittadini italiani, che vedono finalmente una reazione forte e decisa del governo".

Ancora più dure le parole di un altro ministro leghista, Roberto Calderoli. Che se la prende con le Nazioni Unite: "Non capiamo come può parlare l'Onu sulla Libia - dichiara - quando sino al 2006 proprio la Libia aveva la presidenza dell'Onu per i diritti umani : quindi se l'Onu le aveva dato questa presidenza non si vede perché oggi strepita nei confronti dell'aver riportato i migranti da dove erano partiti".

Ma le recenti iniziative dell'esecutivo fanno ancora discutere il mondo politico. Con critiche anche molto pesanti. Che vangono, ad esempio, da Antonio Di Pietro: "Il governo sta adottando provvedimenti razzisti e xenofobi, la soluzione al problema dell'immigrazione non è certamente nella proposta dei posti sugli autobus riservati ai milanesi o nel ributtare a mare chi arriva sulle coste italiane". Giudizio durissimo anche da Nichi Vendola, leader di Sinistra e libertà: "E' una vergogna internazionale - attacca - non possiamo abituarci a questo progressivo scivolamento verso le barbarie. Non possiamo subire leggi che contrastano con la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo".

Parere opposto rispetto a quello del presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri: "Il respingimento alle frontiere - sottolinea - è un atto legittimo previsto dalle norme dell'Unione Europea e da tutti gli accordi internazionali".

(9 maggio 2009)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Se ci si fa caso, sono odiose le espressioni, la fisiognomica dei personaggi citati nell'articolo, come anche il tremendo, odioso neologismo adoperato: "RESPINGIMENTO".
Provate a tornare con la memoria ai volti dei nazismo e vedrete delle forti e odiose somiglianze.