Questa mattina ho partecipato alla manifestazione del Primo maggio a Torino, tra le sigle dei sindacati e le maestranze, in una città simbolo dello sviluppo industriale del nostro Paese.
Oggi più che una festa è un'occasione per ricordare allo Stato, e a chi lo rappresenta, che il lavoro è un diritto inalienabile dei cittadini.
Dedico questa giornata agli oltre cento lavoratori, come testimonia il documento inviatomi da un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza sul lavoro, Marco Bazzoni, che da inizio anno hanno perso la vita nell'affermazione di questo diritto.
Testo dell'intervista a Torino
Antonio Di Pietro: Per noi dell'Italia dei Valori, in questo anno, c'è stato un impegno prioritario in difesa di chi non ha più il lavoro, di chi non lo ha mai avuto e di chi deve mantenerlo. Per questa ragione abbiamo contrastato questo governo che toglie ai poveri e da ai ricchi, che toglie a chi paga le tasse e da agli evasori fiscali, che toglie agli onesti e da ai furbi. Questo Primo maggio deve affermare che il lavoro non è un fatto concesso, ma un diritto costituzionale di ogni cittadino. Ecco perché tra le nostre proposte abbiamo messo al primo posto la tutela del lavoro e l'aumento dei posti di lavoro per chi non ce l'ha.
Giornalista: Che giudizio da all'accordo tra Fiat e Chrysler?
Antonio Di Pietro: Di per se l'accordo è ottimo perché permette ad un marchio italiano di espandersi nel mondo. Vogliamo capire se in termini di posti di lavoro ce li tolgono o ce li mettono. Non vorrei che sia soltanto un accordo che privilegia il capitale e manda a casa gli operai. Noi dell'Italia dei Valori partecipiamo alla festa del Primo maggio perché da sempre siamo in difesa delle fasce sociali più deboli. Per questa ragione vogliamo che la politica economica del governo dia un'attenzione maggiore a queste fasce sociali e non agli speculatori.
sabato 2 maggio 2009
Primo Maggio
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