martedì 2 giugno 2009

Alla faccia dei cittadini

ANTONIO DI PIETRO
1 Giugno 2009


Questo Presidente del Consiglio svende l’Italia e racconta frottole agli italiani. Tralascio il degrado nel quale oggi Silvio Berlusconi ha fatto sprofondare il Paese a livello internazionale rendendoci lo zimbello d’Europa.
Tralascio le decine e decine di altre bufale che hanno dimostrato l’inadeguatezza del presidente del Consiglio nel risolvere la crisi economica che, per ora, ci accomuna al resto dei Paesi europei, ma che ben presto gli italiani capiranno essere più profonda, crisi dalla quale vedremo uscire gli altri Stati, ma che in Italia durerà certamente molto più a lungo.


Vorrei soffermarmi, invece, sull’uso personale dei voli di Stato che, per certi versi, nella loro estrema banalità, rispetto ai gravi fatti di cui Berlusconi si è macchiato in questa legislatura, sono la dimostrazione che oggi al governo c’è un pessimo Presidente del Consiglio.
Durante il Governo Prodi, gli allora ministri Mastella e Rutelli si resero autori di una vicenda che finì su tutti i giornali: aver utilizzato i voli di Stato per andarsene al Gran Premio di F1 di Monza. Non fu un bell’esempio e l’Italia dei Valori condannò quell’azione senza mezzi termini.
Dopo quella vicenda, un giro di vite sull’accesso ai voli di Stato mise la parola fine al peculato di governo dimezzando in 2 anni le spese da 50 a 28 milioni di euro.
Appena insediato, Silvio Berlusconi ha ripristinato l’accesso disinvolto ai voli di Stato con la consapevolezza e la premeditazione di volerne fare largo uso per amici, vallette, avvenenti aspiranti GF (Grande Fratello), cantanti, amici e vip da trasportare ovunque ci sia bisogno per un favore personale o per una festicciola in Sardegna, verso quella che oggi appare più una meta di turismo sessuale che non una residenza estiva di un Presidente del Consiglio.


L’Italia va a picco con un Pil a -5% e un tasso di disoccupazione reale al 10% e loro brindano alla faccia dei cittadini.


Oggi l’Italia dei Valori ha depositato un’interrogazione parlamentare per chiedere spiegazioni sul peculato governativo dei voli di Stato. L’interrogazione giace in Parlamento, il primo organo in cui un uomo di Stato dovrebbe andare a riferire, ma sappiamo già che la risposta ci giungerà o da ‘Porta a Porta’, in una puntata fatta ad hoc, o da qualche convegno pubblico che Berlusconi strumentalizzerà per l’occasione.


Di una cosa siamo certi, la risposta, se ci sarà, sarà una menzogna.

6 commenti:

Lorenzo ha detto...

C'è una frase sul tuo post precedente di Giuseppe D'Avanzo che sintetizza il pensiero di Berlusconi e conseguentemente le sue azioni:
"Questo spettacolo nero ha il suo significato politico. Berlusconi vuole insegnarci che, al di fuori della sua verità, non ce ne può essere un'altra"
Io credo che Berlusconi la pensi davvero così, oltre me il nulla.
Preludio o inizio delle dittature.
Lorenzo

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Dipende da che cosa è oggi una "dittatura".
Posto che la definizione classica è "forma autoritaria di governo in cui il potere è accentrato in un solo organo, se non addirittura nelle mani del solo dittatore, non limitato da leggi, costituzioni, o altri fattori politici e sociali interni allo stato", occorre verificare come quanto precede può avere esistenza reale nel terzo millennio e in Europa.
Posto che il tipo di dittatura si può classificare in base a due variabili: INTENSITA' e IDEOLOGIA, e che l'ideologia oggi in Italia non trova più albergo alcuno, allora l'identificazione di che cosa è preludio o inizio l'odierna situazione politica italiana rende necessario individuare quali sono le forme di dittatura possibili in b ase alla variabile dell'intensità.
Ne sono state individuate tre: autoritarismo, cesarismo e totalitarismo.
"Nell'autoritarismo il mantenimento e consolidamento del potere si basa in via prevalente o esclusiva sulla repressione ... regime non vive la necessità di coinvolgere le masse tramite ricorso frequente e costante alla propaganda": non è il nostro caso.
"Il cesarismo ... Questi regimi non si basano solo su strumenti di repressione, ma anche sul consenso. Sono incentrati sulla figura di un capo carismatico e su un forte apparato statale. All’ideologia si sostituisce il carisma del capo": potrebbe essere ?
" Il totalitarismo è il tipo più moderno di regime dittatoriale ... il totalitarismo necessiti di tre fattori per potersi sviluppare: una società industriale di massa, la persistenza di un’arena mondiale divisa e lo sviluppo della tecnologia moderna": dire acqua passata.
Scelta difficile, vero?
Io propendo per il secondo modello e a mio avviso ci siamo già dentro fino al collo! E tu?

Anonimo ha detto...

Decisamente!
Ci siamo dentro fino al collo. :-(

Madda

Lorenzo ha detto...

Concordo con te nell'individuare nel Cesarismo la forma di dittatura più vicina alla situazione italiana. Del resto il consenso lo ha tramite i voti e non penso siano tutti voti truccati o comprati.
Io sono per un riadattamento del termine dittatura rapportato ai giorni nostri e con la tecnologia di oggi.
Partendo proprio dai parametri di cui hai fatto menzione la nuova dittatura è basata sulla falsificazione delle informazioni. Masse non informate sono molto più manovrabili. Le istituzioni, per forti che siano, possono essere messe in disparte non nel loro essere ma nella loro funzione.
La nuova dittatura che si sta prospettando in Italia è un populismo televisivo, dove la televisione è l'unico veicolo di trasmissione della "cultura" e del dibattito. Tutto passa attraverso la TV. I giornali sono strumenti di second'ordine ormai.
La cosa più importante è che il mezzo televisivo diffonde un qualcosa di "già pensato". Le idee non nascono in TV, solo i modelli comportamentali.
Le idee nascono invece dal confronto e dalla partecipazione, la capacità critica si mantiene partecipando alla nascita di queste idee.
Quando tu ottieni il controllo di questi processi sei un "neocesare" perchè hai anche il consenso degli usufruitori della tecnica.
Lorenzo

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Analisi perfetta e quindi condivisibile.
Purtroppo oggi pochissimi leggono stampa qualificata e ancor meno libri di approfondimento.
Colpa dell'informazione televisiva, del pessimo stato della nostra scuola.
Il risultato finale è il degrado della tenuta morale individuale e della reazione virtuosa dei comportamemti.
Unitamente alla totale assenza di una identità nazionale (fenomeno apparso al tempo dell'antifascismo, della lotta partigiana e del mutamento fondamentale della forma di Stato conclusosi con un referendum e con l'approvazione della nostra Costituzione) sono le concause dell'indifferenza del popolo, della perdita della capacità di indignazione, per cui qualunque porcheria faccia il premier il cconsenso nei suoi confronti resta immodificato.
Pare che le gerarchie ecclesiastiche stiano reagendo attraverso la C.E.I. e l'Avvenire, ma è un po' tardi per orientare il voto del prossimo 6 e 7 giugno.
O.T: anche chi trova te trova un tesoro ...

Lorenzo ha detto...

Siamo in perfetta sintonia, tranne che per i gusti musicali! ehehhee
Grazie delle belle parole, che il dibattito fra noi continui profiquo.
Lorenzo