sabato 13 giugno 2009

Da Ghedini esposto-bis per Villa Certosa


di PAOLO BERIZZI


"E' un fatto gravissimo. Chiediamo al Garante e all'autorità giudiziaria che vengano sequestrate tutte le cinquemila fotografie che Zappadu dice di avere scattato. E' un vero e proprio archivio, stando a quanto afferma. Per realizzarlo ha commesso plurimi reati, violando la privacy del presidente del consiglio e dei suoi ospiti". Metà pomeriggio di ieri. Niccolò Ghedini usa toni duri.

Dopo le rivelazioni di Antonello Zappadu a Repubblica sulla corposa raccolta di immagini di Silvio Berlusconi e dei suoi ospiti a villa Certosa, dei suoi spostamenti aerei con voli di Stato e Fininvest, l'avvocato del premier parte al contrattacco.

Entro questa mattina depositerà alla Procura della Repubblica di Roma un nuovo esposto - è il secondo nel giro di due settimane - per chiedere che, dopo i 700 scatti congelati il 30 maggio, venga ora acquisito tutto il materiale su Berlusconi opera del fotoreporter sardo tra il 2006 e il 2009. Mossa che viene spiegata così: "Non è che il presidente abbia qualcosa da temere. Le foto non rappresentano nulla di rilevante. Ma in uno Stato di diritto è intollerabile che qualunque cittadino, non solo il premier, venga spiato e fotografato all'interno della propria casa".

L'avvocato personale di Berlusconi e deputato del Pdl ce l'ha con con Zappadu e anche con Repubblica, che ha riportato le sue dichiarazioni - è l'opinione di Ghedini - "al fine di condurre una violenta campagna politica" contro il capo del governo. Alle considerazioni giuridiche il deputato-avvocato abbina una lettura "politica": "Non è casuale che l'avvocato (Giommaria Uggias-ndr) che difende Zappadu sia un eurodeputato dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. C'è una doppia veste - avvocato e parlamentare - che non si dovrebbe confondere. Voglio dire: se la vittima è il presidente del Consiglio e l'accusato è difeso da un deputato di un partito d'opposizione... beh... è come se io mi costituissi parte civile in un qualsiasi processo nei confronti chessò di D'Alema, di Fassino o di Prodi".

Il riferimento è alla vicenda che vede Zappadu accusato di violazione di domicilio e della privacy del premier per le foto scattate nella primavera del 2007 e pubblicate dal settimanale Oggi. Il gip del tribunale di Tempio Pausania si è riservato di decidere entro quindici giorni se archiviare l'accusa (come già richiesto dal pm) o aprire un processo a carico del fotografo. Proprio fuori l'aula del tribunale Zappadu ha parlato cinquemila scatti - "non solo i 700 sequestrati" - che hanno per protagonista, diretto o indiretto, Berlusconi. Foto che il reporter avrebbe già messo al sicuro in Colombia dove ha la sua base operativa e dove ha sede l'agenzia alla quale ha affidato la vendita delle immagini a quotidiani e periodici di tutta Europa.

"Le foto usciranno presto ma non in Italia" ha assicurato Zappadu che intanto sostiene di essere stato censurato da Annozero (nella puntata di giovedì sarebbe dovuta andare in onda un'intervista che però, all'ultimo, è uscita dalla scaletta). Berlusconi e il suo entourage quegli scatti se li aspettano. "Sappiamo - dice ancora Ghedini - che saranno pubblicati, in violazione di legge, da giornali esteri e poi ripresi surrettiziamente da quelli italiani". Il deputato del Pdl, a tal proposito, fa capire quali potrebbero essere le prossime mosse del governo per regolamentare la materia: "Se la normativa attuale non basta, bisognerà far di meglio".

Infine entra nel merito delle fotografie catturate a villa Certosa. "Sono innocue, nessun imbarazzo". Nega che la residenza di Punta Lada abbia fatto da scenario a un finto matrimonio tra Berlusconi e una ragazza, situazione che Zappadu sostiene di avere immortalato col suo obiettivo. "Non c'è mai stato nessun finto matrimonio". Ma il fotografo in un'intervista a Radio 24 conferma: "Certo che c'è stato". Ghedini si sofferma anche su alcuni ospiti maschili che appaiono in una sequenza del 18 ottobre 2008: tre uomini che seguono Berlusconi e due ragazze alla sommità di una scala che affaccia su un patio. "Sono Giuseppe Carteri (il capo dei giardinieri di villa Certosa), un altro giardiniere e Gianni Gamondi (l'architetto che ha reso la villa un museo delle meraviglie e continua a abbellirla con nuove idee)".

(13 giugno 2009)

5 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

L'ombrello di Altan fa male, vero?

Francy274 ha detto...

Dici che quell'ombrello si sia chiuso? Ho i miei dubbi, io lo vedo sempre più aperto per la marmaglia di destra.
Sinceramente, Ghedini non l'ho capito, cosa voleva dire contro l'avvocato G.Uggias? Politico e avvocato...lo è anche lui. Cosa gli rimprovera ? Che il cliente del bi-collega non sia Di Pietro, ma bensì un fotografo ? Che borioso "picciotto" è!!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Francesco Tullio Altan è un vignettista satirico che è pubblicato da L'Espresso.
Egli disegna l'italiano medio ora con la banana ora con l'ombrello infilati nel di dietro.
Questa volta la situazione parrebbe invertita, nel senso che in quel posto che l'ha Silvio (ombrello o banana).
Ghedini è pagato profumatamente dal suo principale e unico imputato, e fior di milioni: cosa vuoi che gli importi dell'etica professionale?

Anonimo ha detto...

Unico cliente il Silvio? Ma non è anche il legale degli Addams?
rossana

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Vero Rossana, somiglia tanto al maggiordomo!