martedì 16 giugno 2009

I timori del premier blindato in hotel


di FRANCESCO BEI


Chiuso per un giorno intero nella suite dell'hotel St. Regis di Washington, a preparare l'incontro chiave con Obama, Silvio Berlusconi non ha smesso di tenere gli occhi puntati sull'Italia. Specie dopo l'uscita di Massimo D'Alema, che è stata analizzata al microscopio dagli uomini del Cavaliere. E così, ancora ieri, nelle sue telefonate con Roma e nei discorsi con lo staff, il presidente del Consiglio ha continuato ad arrovellarsi su quella frase sibillina di D'Alema su una possibile "scossa" che colpirà Palazzo Chigi: "Ma che voleva dire? Avrà in mente qualcosa?".

Il timore di un riflesso delle vicende italiane sull'incontro alla Casa Bianca ha tenuto banco fino all'ultimo. Anche se Nicolò Ghedini - nonostante dal Pdl sia ripartito il coro di accuse contro "l'offensiva del superpartito di Repubblica" - ha provato a smorzare quell'allarme golpista lanciato dal Cavaliere davanti agli industriali: "Credo che il presidente del Consiglio - ha spiegato l'avvocato di Berlusconi - abbia individuato in uno schema giornalistico-mediatico quantomeno la fase terminale di questa vicenda, ovvero ritiene che l'amplificazione di eventi, che di per sé sarebbero neutri, facendoli diventare oggetto di campagna politica sia qualcosa che vada al di fuori della normalità. Ed è per questo che parla in maniera atecnica di eversione". Una precisazione forse dovuta, visto che l'allarme "eversione", lanciato da un presidente del Consiglio, dovrebbe far scattare adeguate contromisure da parte degli apparati dello Stato contro la presunta "centrale" golpista.

E tuttavia gli uomini del Cavaliere si sono messi al lavoro, nella convinzione che la "profezia" dell'ex presidente della Quercia non fosse affatto campata per aria. Così, tra mille congetture, è tornato ad affacciarsi il timore di un'imminente, devastante, azione giudiziaria. Un colpo forte, proveniente da una di quelle procure meridionali impegnate contro la criminalità organizzata. Il sospetto dei berlusconiani è che possa essere la procura di Bari l'epicentro della "scossa" che farà tremare il governo. "C'è un brutto clima", conferma uno della cerchia stretta.

Illuminante, in questo senso, la dichiarazione che un ministro solitamente poco incline alle sparate come Raffaele Fitto (che in passato, anzi, non ha mancato di manifestare la sua stima politica per D'Alema) ha rilasciato sul punto: "A quali informazioni inaccessibili ai comuni mortali ha avuto accesso D'Alema? Come mai queste doti di preveggenza si manifestano in lui proprio durante il suo soggiorno in Puglia e i suoi passaggi baresi?". E ancora: "Avrà forse ricominciato a frequentare quegli ambienti baresi in cui, a partire dai primi anni '90, D'Alema ha improvvisamente (ma provvidenzialmente anche per lui) garantito più di una carriera politica a chi faceva tutt'altro mestiere? E, quindi, parliamo di imprevedibili scosse o di prevedibili trame?". Nel Pdl le affermazioni un po' criptiche di Fitto vengono brutalmente tradotte così: D'Alema avrà forse saputo qualcosa dai suoi amici magistrati.

Qualcuno arriva a sospettare di più, una "regia politica" del futuro, probabile, "assalto giudiziario". Altri ancora nel Pdl ricordano il legame tra l'ex premier e due ex magistrati pugliesi, la cui fortuna politica è legata al sostegno di D'Alema: il senatore Alberto Maritati e il sindaco di Bari Michele Emiliano.

Suggestioni? Fabrizio Cicchitto è convinto che i sospetti di Fitto non vadano lasciati cadere, visto che le affermazioni del ministro sono "molto significative e inquietanti". Anche Denis Verdini, coordinatore del Pdl, teme che quello evocato da D'Alema non sia soltanto uno scenario "ma si tratti di qualcosa di più serio e preoccupante, magari studiato con cura".

Insomma, la temperatura a Palazzo Chigi resta alta. Il precedente del '94, con quell'avviso di garanzia arrivato nel bel mezzo di un consesso internazionale (allora l'Onu, domani il G8 all'Aquila) non fa dormire sonni tranquilli, oltretutto con quelle 5000 foto del Cavaliere in Sardegna ormai in giro per mezzo mondo.

(16 giugno 2009)

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