sabato 13 giugno 2009

MUSSOLINI: ULTIMO ATTO

La narrazione del film parte alcuni giorni prima della morte di Benito Mussolini, avvenuta il 28 aprile del 1945. In una Repubblica di Salò ormai in disfacimento, vengono rappresentati i pensieri, gli stati d'animo del duce in viaggio verso la morte: numerosi i flashback, in cui il dittatore italiano ricorda la sua gloria passata e il popolo osannante.

Mussolini, che si trova a Milano sotto la protezione dei nazisti, rifiuta la resa con i partigiani del CLN Alta Italia che gli viene offerta dal cardinale Schuster e decide di fuggire verso la Svizzera perché gli anglo-americani sono già penetrati nel Nord Italia. Decide di seguirlo l'amante Claretta Petacci e i gerarchi che vogliono salvarsi la pelle. Durante il tragitto, però, incontreranno dei partigiani che lasceranno fuggire la colonna tedesca che scorta Mussolini solo se consegneranno i gerarchi fascisti, cosa che viene fatta.

Il duce si travestirà da soldato e si mescolerà ai tedeschi ma verrà riconosciuto in un altro blocco partigiano nel paesino di Dongo sul lago di Como. Arrestato, verrà trasportato in varie ed improvvisate prigioni tra cui un casolare contadino. Alla fine verrà portato a Giulino di Mezzegra e lì fucilato; insieme lui verrà pure giustiziata per errore Claretta Petacci, che al primo sparo si era frapposta tra il proiettile e l'amante.

“Carlo Lizzani ricostruisce il triste epilogo dell’avventura mussoliniana. Attraverso i fatti di Dongo, affronta il momento cruciale della vita italiana in cui gli spasimi della dittatura sconfitta si confusero col sangue della guerra civile, senza cedere alla fazione. Un film che è quasi obbligatorio vedere, ma più per dovere d’informazione che per trarne lezioni o palpiti diversi da quelli forniti da molti altri romanzi filmati sulle ultime ore di un gangster che sente alla nuca il fiato della morte e trova pallido conforto nell’abbraccio della sua donna.
Rod Steiger? Il confronto col Mario Adorf del Delitto Matteotti non gli giova. Recita Mussolini, non è Mussolini. Ne ha le smorfie, non la febbre. E difficile credere che dietro il suo faccione di luna piena ci siano furore, amarezza, spavento. Lisa Gastoni si muove, parla e supplica - forse è giusto - come in un fotoromanzo. I meglio calibrati sono Franco Nero (un risoluto Audisio) e Lino Capolicchio (un sobrio «Pedro»). Henry Fonda è un cardinale Schuster di scarso risalto. Giuseppe Rodolfo Dal Prà, invece, aiutato dalla taglia, un verosimile Graziani. Anche per merito dell’ottima qualità tecnica dell’immagine, la fotografia di Roberto Gerardi restituisce spesso i colori esatti dei luoghi, e insieme alla musica di Morricone dà al film una costante tenuta spettacolare.
(Giovanni Grazzini, Corriere della Sera, 5 aprile 1974)”

COMMENTO

Ho rivisto proprio ieri questo mirabile film di Carlo Lizzani (non condivido la critica "a botta calda" di Giovanni Grazzini, negativa per l'interpretazione di Rod Steiger e di Henry Fonda, mentre Claretta Petacci-Lisa Gastoni realmente viveva con in u fotoramanzo 'ante litteram') dopo avere acquisito il DVD rimasterizzato e ciò che mi ha impressionato negativamente è il comportamento cieco intriso di fanatismo isterico o ottuso, degli uomini della repubblica di Salò, la pratica ossessiva fino all'ultimo istante della mistica fascista, fatta di vuoti comportamenti adoranti, incapace di capire l'inevitabilità del compimento dell'ultimo atto del disastro del fascismo, a 15 giorni dalla resta di Berlino e dello sfacelo totale del nazismo.
L'ho rivisto perchè trovo che vederlo e rivederlo serve, o dovrebbe servire, a comprendere che l'affidare nelle mani di un solo uomo le sorti di una nazione senza i pesi e i contrappesi che garantiscono il controllo politico degli eccessi nell'attività di governo, il controllo istituzionali nell'attività di legiferazione e il controllo giudiziario sui comportamenti violativi della legge penale porta inevitabilmente ai disastri.
Il fascismo al disastro immane della II^ guerra mondiale, in cui Mussolini si infilò per cinico opportunismo ("mi servono un migliaio di morti ..."), il cesarismo rampante attuale con ogni probabilità al disastro economico.
Non ho trovato un trailer del film nè su YouTube, nè su Google video ed altri siti.
Strano.



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