Vi ricordate il Ministro Brunetta e la sua polemica sui fannulloni? Bene. In Parlamento, ormai è accertato, i fannulloni sono i rappresentanti del Popolo della Libertà (vigilata). La conferma viene dall'Osservatorio civico sul Parlamento attraverso le cifre snocciolate nel primo Rapporto ‘Camere aperte’.
Di che si tratta? Del lavoro svolto per mesi dalle organizzazioni Openpolis, Controllo cittadino e Cittadinanzattiva che hanno indagato, con metodo e scrupolosità, l’attività parlamentare dall’inizio della legislatura misurando con grafici e classifiche l'efficienza di gruppi e singoli.
Attraverso l’indice di attività, elaborato in base a parametri quali il numero di proposte di legge presentate o cofirmate, di interrogazioni o interpellanze, degli interventi in Aula o in Commissione, della presenza alle votazioni, si evince molto chiaramente che i deputati dell'Italia dei valori sono i più attivi tra tutti i gruppi presenti alla Camera, e anche al Senato. Va anche detto che questo confortante dato non rappresenta certo una sorpresa per noi che, in Parlamento, ogni giorno ci impegnamo ad operare scelte forti e coerenti di opposizione a provvedimenti che ci hanno poco o nulla convinti: dal Lodo Alfano, alla legge sulle intercettazioni, al Decreto Abruzzo, tanto per fare degli esempi. Anche rispetto alle presenze, dopo la nostra battaglia contro i ‘pianisti’ e l’introduzione delle impronte digitali per poter votare, i risultati alla fine si sono visti: calano le presenze di quelli che si facevano votare dagli amici e affiora la verità che vede i deputati e i senatori dell’Italia dei Valori ai primi posti per impegno e produttività.
In questo contesto, tuttavia, c’è un dato avvilente a fare da sfondo e che ha condizionato non solo i punteggi relativi all’attività complessiva dei parlamentari evidenziati dal rapporto ‘Camere aperte’ ma anche le motivazioni di deputati e senatori a mostrarsi più attivi. Ci riferiamo al fatto che siamo in presenza di un Parlamento ormai in ginocchio, ridotto a un ruolo notarile e di ratifica di decisioni prese a Palazzo Chigi. Infatti, su 68 leggi approvate, 61 sono state quelle proposte dal governo in un anno, con una percentuale del 90%, a fronte delle sole 7 di iniziativa parlamentare, il 10%.
In ogni caso, pur dovendo lavorare e impegnarci in presenza di tali arroganti limitazioni, l’impegno dei parlamentari di Italia dei Valori da domani sarà ancora maggiore. Anche per onorare quello splendido otto percento di consensi che gli elettori ci hanno riconosciuto, in speranza e fiducia, alle elezioni europee.
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