mercoledì 10 giugno 2009

Una sconfitta bruciante che sarà spenta da un fiume di parole

ANDREA CAMILLERI - SAVERIO LODATO

Camilleri, si esprime con note scritte, si astiene dalla tv, manda giannizzeri in avanscoperta per spiegare l’accaduto. Si sa solo che Berlusconi è visibilmente contrariato e che cercano di calmarlo con brodini e pannicelli caldi: colpa dei sondaggi e dell’astensionismo. Domenico Nania, a Sky: «Berlusconi si aspettava un altro tipo di campagna elettorale». E come la voleva? Solo nella nottata delle amministrative, un primo sfogo privato. Possiamo sperare che resti tale?


No, non ci speri. L’afasia è solo momentanea.

Il tempo di riprendersi, di organizzarsi mentalmente per dimostrare che la perdita di punti alle europee è colpa delle sinistre, che hanno architettato lo scandalo Noemi – vallette - viaggi di Stato, della magistratura che ha condannato Mills, della vendita di Kakà, dell’astensionismo in Sicilia e persino di sua moglie, e lo vedrà tornare a inondarci di parole.
Saremo investiti da uno tsunami, da un’onda anomala di discorsi, il solito fritto misto di proclami, promesse, autocelebrazioni, ingiurie, malcelati propositi di vendetta.
Vede, caro Lodato, Berlusconi è senza dubbio politicamente più intelligente di coloro che l’assecondano nel suo delirio di grandezza.
E penso che i risultati delle amministrative abbiamo aggravato il suo malumore.
Perché c’è da considerare un curioso fenomeno.
Berlusconi era capolista in tutte le circoscrizioni per le europee. E il suo partito è pesantemente arretrato.
Non si presentava in prima persona in nessuna provincia e in nessun comune, e il suo partito ha ottenuto un buon risultato.
Morale della favola: avrà capito che si tratta di una sconfitta assolutamente personale.
Per quanto i suoi giannizzeri si affannino a mascherare la verità con i più svariati argomenti, questa ferita resta aperta e bruciante.
Perché è una brutta ferita che può fare cancrena.

Nessun commento: