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Care amiche e cari amici,
con l'appello che vi mandiamo, chiedendovi, se lo condividete, di firmarlo, abbiamo creduto di interpretare un sentimento diffuso di rabbia e impotenza da parte di molte e molti, consapevoli della gravità e complessità delle vicende che hanno al centro il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ma anche della debolezza, inadeguatezza di chi vi si oppone a livello istituzionale, ciò che inevitabilmente comporta un grave deterioramento della nostra democrazia.
Chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi, e iniziative incisive a tale riguardo, sappiamo che non è risolutivo dei cambiamenti profondi che stanno attraversando la nostra società, ma lo consideriamo tuttavia un modo per uscire dall'acquiescenza generale, per mandare un chiaro segnale: che tutti saranno d'ora in poi sorvegliati da un'opinione attenta, e contrastati.
Se siete d'accordo, vi preghiamo di trasmettere la vostra adesione all'indirizzo mail sotto indicato e di inoltrare l'appello a chi di vostra conoscenza ritenete possa aderire.
Grazie e cari saluti
Maria Grazia Campari
Floriana Lipparini
Lea Melandri
Per adesioni:
mariagrazia.campari@tiscali.it
lilianamoro@tiscali.it
Maschilismo di Stato, morte della democrazia: Berlusconi si dimetta
Con questo appello, intendiamo richiamare l’attenzione pubblica sulla spirale negativa innescata dai comportamenti del ceto politico al potere
in Italia: dai gesti quotidiani di disvalore verso il genere femminile si sta arrivando ad un attacco di stampo maschilista contro la stessa
integrità delle istituzioni democratiche.
In altre parole, si passa da una democrazia incompiuta alla cancellazione stessa della democrazia.
Il Presidente del Consiglio è stato colto, infatti, nell’atto di passare da un utilizzo mercificato di corpi femminili per propri svaghi privati, ma giocati in luoghi destinati a fini pubblici, alla attribuzione diretta di cariche ministeriali e parlamentari (italiane ed europee) elargite come riconoscimento al fascino fisico delle candidate.
Questo comportamento è stato, da ultimo, anche sostenuto da dichiarazioni pubbliche quali” Gli italiani mi vogliono così...Sono sostenuto da un gradimento al 61%...Porto con me le veline (sulla scena del futuro G8) altrimenti ci prendono tutti per gay..”, insomma, potendo. così fan tutti.
Riconoscere che l’ampio consenso di cui gode tuttora Berlusconi vada attribuito in gran parte al fatto di interpretare modi di pensare e di agire patriarcali, radicati nel senso comune di uomini – e purtroppo anche di donne- non deve diventare un alibi per lasciare in ombra il
pericolo rappresentato dalla sua permanenza in una delle più alte cariche dello Stato.
Quindi, vogliamo dire all’“utilizzatore finale” di prestazioni femminili che “grandi quantitativi” di italiane e italiani intendono contrastare questo degrado, al medesimo tempo personale e politico- due sfere implicate da sempre, al di là di ogni contrapposizione astratta e funzionale al protagonismo storico del sesso maschile.
E' necessario fermare la pericolosa deriva autoritaria di una società che si presenta incardinata sulla esclusione femminile e sulla disuguaglianza (di sesso, di razza, di condizione) e che sta compiendo il passo fatale: dalla riduzione al potere oligarchico maschile alla completa erosione degli assetti democratici, violando la pari dignità umana di donne e uomini, la libera espressione del pensiero, la libera informazione, la libera competizione nella rappresentanza.
Chiediamo a chi si riconosce in questo appello di dare avvio ad un movimento che, partendo dalla conoscenza dei fatti, elabori in forma partecipata azioni incisive tese ad ottenere, come atto primo indispensabile per il rispetto di elementari principi di democrazia e di civile convivenza fra i sessi, le dimissioni di Berlusconi e dei suoi fidi seguaci dalle cariche pubbliche.
Maria Grazia Campari
Floriana Lipparini
Lea Melandri
con l'appello che vi mandiamo, chiedendovi, se lo condividete, di firmarlo, abbiamo creduto di interpretare un sentimento diffuso di rabbia e impotenza da parte di molte e molti, consapevoli della gravità e complessità delle vicende che hanno al centro il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ma anche della debolezza, inadeguatezza di chi vi si oppone a livello istituzionale, ciò che inevitabilmente comporta un grave deterioramento della nostra democrazia.
Chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi, e iniziative incisive a tale riguardo, sappiamo che non è risolutivo dei cambiamenti profondi che stanno attraversando la nostra società, ma lo consideriamo tuttavia un modo per uscire dall'acquiescenza generale, per mandare un chiaro segnale: che tutti saranno d'ora in poi sorvegliati da un'opinione attenta, e contrastati.
Se siete d'accordo, vi preghiamo di trasmettere la vostra adesione all'indirizzo mail sotto indicato e di inoltrare l'appello a chi di vostra conoscenza ritenete possa aderire.
Grazie e cari saluti
Maria Grazia Campari
Floriana Lipparini
Lea Melandri
Per adesioni:
mariagrazia.campari@tiscali.it
lilianamoro@tiscali.it
Maschilismo di Stato, morte della democrazia: Berlusconi si dimetta
Con questo appello, intendiamo richiamare l’attenzione pubblica sulla spirale negativa innescata dai comportamenti del ceto politico al potere
in Italia: dai gesti quotidiani di disvalore verso il genere femminile si sta arrivando ad un attacco di stampo maschilista contro la stessa
integrità delle istituzioni democratiche.
In altre parole, si passa da una democrazia incompiuta alla cancellazione stessa della democrazia.
Il Presidente del Consiglio è stato colto, infatti, nell’atto di passare da un utilizzo mercificato di corpi femminili per propri svaghi privati, ma giocati in luoghi destinati a fini pubblici, alla attribuzione diretta di cariche ministeriali e parlamentari (italiane ed europee) elargite come riconoscimento al fascino fisico delle candidate.
Questo comportamento è stato, da ultimo, anche sostenuto da dichiarazioni pubbliche quali” Gli italiani mi vogliono così...Sono sostenuto da un gradimento al 61%...Porto con me le veline (sulla scena del futuro G8) altrimenti ci prendono tutti per gay..”, insomma, potendo. così fan tutti.
Riconoscere che l’ampio consenso di cui gode tuttora Berlusconi vada attribuito in gran parte al fatto di interpretare modi di pensare e di agire patriarcali, radicati nel senso comune di uomini – e purtroppo anche di donne- non deve diventare un alibi per lasciare in ombra il
pericolo rappresentato dalla sua permanenza in una delle più alte cariche dello Stato.
Quindi, vogliamo dire all’“utilizzatore finale” di prestazioni femminili che “grandi quantitativi” di italiane e italiani intendono contrastare questo degrado, al medesimo tempo personale e politico- due sfere implicate da sempre, al di là di ogni contrapposizione astratta e funzionale al protagonismo storico del sesso maschile.
E' necessario fermare la pericolosa deriva autoritaria di una società che si presenta incardinata sulla esclusione femminile e sulla disuguaglianza (di sesso, di razza, di condizione) e che sta compiendo il passo fatale: dalla riduzione al potere oligarchico maschile alla completa erosione degli assetti democratici, violando la pari dignità umana di donne e uomini, la libera espressione del pensiero, la libera informazione, la libera competizione nella rappresentanza.
Chiediamo a chi si riconosce in questo appello di dare avvio ad un movimento che, partendo dalla conoscenza dei fatti, elabori in forma partecipata azioni incisive tese ad ottenere, come atto primo indispensabile per il rispetto di elementari principi di democrazia e di civile convivenza fra i sessi, le dimissioni di Berlusconi e dei suoi fidi seguaci dalle cariche pubbliche.
Maria Grazia Campari
Floriana Lipparini
Lea Melandri
1 commento:
Che non ci sia stato, almeno finora, nessun commento delle signore blogger mi lascia non solo interdetto ma addirittura sconcertato.
Non vi lamentate poi se i maschi conservano la supremazia!
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