

Il Pd emana una nota "burocratica": «Per candidarsi a segretario nazionale del Partito Democratico occorre essere iscritti ed essere in regola con i requisiti d'iscrizione: riconoscersi nel Manifesto dei valori, nel Codice etico e nello Statuto del Pd». Ma l'annuncio di Beppe Grillo di voler correre per la segreteria del partito e presentarsi alle primarie del 25 ottobre fa venire più di un mal di pancia. Gianni Pittella, coordinatore organizzativo della mozione Bersani, la mette giù dura: «Al di là dei requisiti formali che servono per partecipare al congresso, se il Pd avesse bisogno di un commissario liquidatore, Grillo, viste le cose che dice sul Partito Democratico, sarebbe un ottimo candidato. Ma al Pd serve ben altro: un segretario che gli dia la forza per essere il primo partito di opposizione».
ADINOLFI: «LO LASCINO FARE» - Il comico incassa invece il plauso di un già candidato, l'outsider Mario Adinolfi che fa un «appello ai burocrati del Pd affinché non impediscano nei fatti la candidatura di Beppe Grillo». «Se lo fa con serietà, se non è una boutade estiva, se conosce e accetta le regole e si sottopone al vaglio degli iscritti al Pd iscrivendosi lui stesso entro i termini stabiliti, a me viene da dire solo una cosa a Beppe Grillo: benvenuto tra noi» dice il candidato, che con Grillo condivide la passione del blog. «Ho paura che tra qualche giorno scoprirà che le modalità di presentazione al congresso sono complesse e burocratiche, ma deve essere serio e evitare grida qualunquiste» conclude.
IDV: «SI LIMITI A FARE IL COMICO» - Per Marco Travaglio «è la notizia più divertente del decennio»: «È geniale - aggiunge -. Credo che sicuramente prenderebbe un sacco di voti. Le ultime elezioni europee hanno dimostrato che è sufficiente mettere qualcuno che dica cose vere e forti e la gente ci si attacca e lo vota». Quanto agli altri candidati alle primarie: «Non so come reagiranno, ma se non ricordo male quando alle primarie si candidarono personaggi come Di Pietro, Furio Colombo e Pannella si trovarono dei geroglifici formali per non farli candidare». Duro invece il commento di Luigi Li Gotti dell'Idv: «È un uomo di spettacolo, un comico e si comporta come tale. Usa tutti i mezzi per fare spettacolo ma cosa diversa è fare politica. Finché si tratta di provocazione va bene, ma guai se quello di Grillo si trasformasse in impegno politico diretto».
12 luglio 2009

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