sabato 18 luglio 2009

Palermo, la marcia delle 'agende rosse'



Al grido di «Resistenza. L'agenda rossa esiste» è partita da via D'Amelio la «marcia» voluta da Salvatore Borsellino, per commemorare il fratello Paolo, procuratore aggiunto ucciso il 19 luglio del 1992 assieme agli agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Nessun politico, pochi palermitani, tanta gente del Nord alla marcia che ha il sapore della protesta più che del ricordo.
Protesta contro lo Stato che «ha fatto - ha detto Salvatore Borsellino - davvero poco in 17 anni» per scoprire i mandanti di quella strage che avvenne a soli 57 giorni dall'uccisione dell'altro magistrato, Giovanni Falcone. Circa trecento persone si sono messe in marcia verso castello Utveggio (ex sede del Sisde, da cui, secondo i parenti di Borsellino, sarebbe forse partito il segnale per uccidere il magistrato) con le agende rosse in mano, che rappresentano quella del giudice che non fu mai ritrovata, e tenendo lo striscione «Via D'Amelio, strage di Stato».

Alla testa del corteo, oltre a Salvatore Borsellino, c'era anche l'ex pm Luigi De Magistris, esponente di Italia dei Valori. «La lotta alla mafia procede per due vie diverse - ha detto Salvatore Borsellino -. Da un lato una parte delle forze dell'ordine e della magistratura che conduce una lotta serrata, dall'altro lato ci sono altre istituzioni, come la politica, che si contraddistinguono per una fortissima carenza di provvedimenti contro la mafia».

Le nuove indagini sulle stragi aprono adesso spiragli di speranza verso l'affermazione della verità. «Oggi finalmente, dopo anni di tenebre - ha proseguito Borsellino -, la lotta che si sta conducendo nelle procure di Palermo e Caltanissetta sta andando nel verso giusto».

La sorella, Rita, parlamentare europeo del Pd, si chiede però «perchè queste piste vengano fuori solo dopo 17 anni. Ho molti dubbi, ma non accuso nessuno». Per Salvatore Borsellino «Se pentiti come Giovanni Brusca e Massimo Ciancimino non avevano parlato fino adesso è perchè forse non avevano trovato le interfacce giuste all'interno della magistratura».

Proprio affinchè i pm continuino a lavorare «bisogna vigilare - ha detto De Magistris - perchè non vengano fermati da parte di pezzi deviati delle istituzioni che hanno operato e opereranno per ostacolare la magistratura».

18 luglio 2009

7 commenti:

Francy274 ha detto...

Mi auguro di cuore che a nessun politico venga in mente di fare il solito discorso pietoso...tanto non toccano più l'anima di nessuno, risparmiassero il fiato evitandoci l'ennesimo senso di nausea, come a maggio alla commemorazione per Falcone, se mi fossi trovata nei paraggi avrei dato di stomaco sulla testa del Presidente.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

L'ho già detto e mi ripeto: sei draconiana!

Francy274 ha detto...

Ok,confesso, sono draconiana,ma è colpa mia se quello il giorno prima firma il Lodo Alfano ed il giorno dopo lancia il discorso lacrimogeno suscitandomi la nausea ??? Colpa mia se sono così delicata di stomaco??? :(((

Francy274 ha detto...

Si,hai ragione Luigi, occorre anche a Lei il tempo per destreggiarsi al meglio in quel mondo di squali, spero che strada facendo non perda le convinzioni e lo spirito battagliero del Suo esordio politico, speriamo bene, glielo auguro di cuore perchè è una donna intelligente e dinamica e pienamente convinta del Suo voler operare al meglio.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

SONO D'ACCCORDO!

Francy274 ha detto...

ooh,ohh....forse ho sbagliato post..ma lo hai capito, era quello Serracchiani questo mio commento....che pasticciona sono!! :DD

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Sì, l'avevo capito.
:o-)